Vedi BES dell'anno: 1959 - 1994
BES
Divinità minore del pantheon egiziano, ignota prima della XII dinastia, il cui culto si diffonde nel Nuovo Regno e più nella bassa epoca, quando assume valore di primo piano. Il suo aspetto mostruoso di nano a gambe storte, con grossa testa e barba irsuta, naso camuso, lingua penzoloni, non è tipicamente egiziano. Si suppone che il dio sia di origine africana e connesso con rappresentazioni di una scimmia chiamata, in egiziano, bes (Cynaelurus guttatus), sotto la cui forma B. appare in esempi antichi. La sua acconciatura comporta spesso, ma non obbligatoriamente, una corona di penne, una pelle di ghepardo e armi brandite. È essenzialmente un dio protettore contro le insidie e gli spiriti cattivi, e il suo aspetto ha valore apotropaico. Nella tarda epoca, come B. Pantheos, è rappresentato alato, con due teste, ed itifallico. In genere le figure del dio servono come amuleti, e se ne hanno di diversi materiali e di diverse grandezze. Mancando di una rigida tradizione tipologica, c'è la possibilità per gli artigiani di sbizzarrirsi nella ricerca degli elementi grotteschi; e sembra che tale ricerca sia più spinta negli esemplari che provengono dal Delta. Non mancano statue del dio in pietra; nello speos del Gebel Barkal (Nubia meridionale) figure del dio sono accollate ai pilastri per tutta la loro altezza, invece delle più normali figure di Osiride.
Bibl.: J. Kall, Ueber den aeg. Gott Bes, in Jahrb. der Kunsthist. Samml. Wien, LX, 1889, pp. 79-95; F. Ballod, Prolegomena zur Gesch. der zwerghaften Götter in Aeg., Mosca 1913.