BERTUCCI
Famiglia di pittori faentini. Giovanni Battista operò alla fine del sec. XV e almeno sino al 1516, nel quale anno testava. Del 1503 era una sua tavola, oggi perduta, per la confraternita di S. Antonio; del 1506 la Madonna in trono col Figlio e Santi (datata e firmata) della Pinacoteca di Faenza; nel 1508 compiva la lunetta con l'Incoronazione di Maria, la sua opera migliore per l'equilibrio dei gruppi e la compostezza serena degli atteggiamenti, oggi in una raccolta privata di Faenza, e affrescava nella biblioteca dei domenicani alcune figure di santi e di beati. Si possono ancora citare di lui una Adorazione dei Magi del Museo di Berlino, e una Madonna in gloria della National Gallery di Londra. Per la morbida gentilezza dei tipi il B. evidentemente s'ispirò a maestri umbri, quali il Perugino e il Pinturicchio; risentì influssi toscani nel comporre, e del Costa nel colorire, ma non riuscì a comporre una propria personalità. Due dei suoi figli, Giacomo e Michele, esercitarono la pittura e seguirono la maniera paterna, con forme anche più stanche. Giacomo, detto anche Iacopone da Faenza, nato circa il 1500, morto nel 1579, è noto per la decorazione, ormai però scomparsa, della cupola di S. Vitale in Ravenna (1540), e per alcune tavole, quali la Nascita di Maria nella chiesa dei domenicani di Faenza, e la Crocifissione della pinacoteca di quella città. Il Vasari lo dice maestro di Taddeo Zuccari. Michele, maggiore dei due, è conosciuto soltanto per la Madonna in trono col Figlio e Santi (1519) che nella prima metà del sec. XIX si trovava nel palazzo Hercolani a Bologna. Morì prima del 1521. Gerolamo, fratello minore di Giovan Battista, è ricordato varie volte tra il 1524 e il 1544, ma di lui non rimane nessuna opera. Giovan Battista, nipote di G. B. senior, nato a Faenza circa il 1540, ivi morto nel 1614, detto anche Giambattista iunior, apprese l'arte dallo zio Giacomo. Dal 1560 al 1564 era a Roma, come aiuto nella decorazione delle logge superiori dei palazzi vaticani; e dal 1575 fino alla morte eseguiva varie opere, ora nella Pinacoteca di Faenza (Nascita di Maria, del 1586, forse la migliore) e in chiese della stessa città, di Cesena e di Brisighella, mostrandosi in tutte continuatore di ormai stanche forme raffaellesche.
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, III, Lipsia 1909 (con la bibl. precedente).