CAPILUPI, Bertolino
Apparteneva a una famiglia di antiche tradizioni notarili originaria della Marca trevigiana, ma residente a Mantova, dove nacque verso il 1340 da Guglielmo "de Codelupis" (Codelupi, Codelovo, Codelovi) morto già nel 1361. Seguendo l'esempio del padre entrò come notaio al servizio dei Gonzaga. Il primo atto rogato dal C. in questa veste è dell'8 dic. 1360: a partir da questa data egli risulta al servizio di Guido Gonzaga, signore di Mantova (1360-1369), non soltanto in qualità di notaio ma anche come diplomatico.
Per incarico di Guido nel maggio del 1369 si recò a Bologna per chiedere al cardinal legato Anglico de Grimoard sovvenzioni per la ricostruzione del serraglio raso al suolo l'anno precedente da Bernabò Visconti, signore di Milano. Nel luglio dello stesso anno andò come procuratore del Gonzaga a Venezia per prendere in consegna 1.000 denari d'oro ungheresi e boemi provenienti dalle decime di quei paesi che l'imperatore Carlo IV aveva concesso come contributo per la ricostruzione delle fortificazioni mantovane.
Dopo la morte di Guido Gonzaga (22 sett. 1369) il C. passò al servizio del suo erede, Luigi II (1369-1382), al quale rimase fedelmente legato per tutta la vita. Luigi, infatti, subito dopo l'assunzione della signoria, lo aveva nominato suo cancelliere. Questa carica, nella quale lo troviamo ricordato per la prima volta il 17 sett. 1370, comportava grandi responsabilità non soltanto nell'amministrazione interna dello Stato mantovano, ma anche e soprattutto in politica estera. Indicative della fiducia di cui godeva presso il suo signore sono le frequenti ambascerie compiute negli anni tra il 1372 e il 1380 a Bologna, Ferrara, Perugia, Padova, Venezia, e in particolare a Milano per garantire la neutralità mantovana nella lotta tra il Papato e i Visconti. Fu certamente anche merito del C. e della sua abilità diplomatica se questo programma poté essere realizzato, nonostante l'alleanza tra la Chiesa e gli Este parenti dei Gonzaga, che non risparmiavano pressioni per coinvolgere Luigi Gonzaga nei loro vari conflitti con Bernabò Visconti. Questo risultato appare tanto più sorprendente se si considera che il C. riuscì anche ad assicurare al Gonzaga la protezione militare del Visconti. In tal modo Mantova fu risparmiata dagli orrori della guerra e poté godere un periodo di fioritura economica, anche per l'attenzione del C. ai rapporti commerciali durante le sue legazioni.
Il Gonzaga poté conservare la sua neutralità persino durante la guerra degli Otto santi, come pure nel corso del conflitto sorto tra i figli naturali dell'ultimo Scaligero e Bernabò Visconti per il possesso di Verona. In quest'occasione riuscì al C. di avviare addirittura le trattative per la riconciliazione dei due contendenti.
Ma il culmine di tutta la sua attività diplomatica al servizio dei Gonzaga fu il matrimonio tra l'unico figlio e erede di Luigi II, Francesco Gonzaga (1382-1407) e Agnese Visconti figlia di Bernabò e di Regina Della Scala; questo matrimonio, preparato diplomaticamente dal C. sino dal 1375, fu realizzato finalmente nel 1380-81, quando egli ricevette l'incarico di predisporre le feste, le cerimonie e i cortei per accogliere la sposa a Mantova. Nel gennaio del1381 si recò personalmente a Milano per accompagnare Agnese Visconti alla corte dei Gonzaga.
Il favore dei Gonzaga procurò al C. nel corso dei tanti anni trascorsi al loro servizio una non trascurabile agiatezza che gli permise l'acquisto di varie terre nei dintorni di Mantova. Possedeva, inoltre, alcune case a Mantova, fra cui il palazzo "in contrata S. Leonardi sive vairorum" (oggi via della Concezione) di proprietà della sua famiglia sin dal 1270.Di questi suoi beni il C. ha lasciato un inventario che va dal 1374 al 1381e si conserva nell'archivio dei marchesi Capilupi a Suzzara. Risulta che il C. possedeva terre a Bibianello, Castelbarco, Montanara, Olmetto, Rivalto e San Prospero (tutte nella provincia di Mantova).
Il C. si sposò due volte: la prima con Elisabetta figlia del medico mantovano Bertolino de Sacha, la seconda volta nel 1374 con Caterina, figlia di Bertolino Baratti (de Baratiis). Da questi matrimoni nacquero tre figli, Giovan Francesco, Giovanni Andrea e Guglielmo, e una figlia di cui non si conosce il nome. Francesco come il padre entrò al servizio diplomatico dei Gonzaga e sposò Antonia Folengo, diventando il capostipite dei marchesi Capilupi. La figlia del C. è ricordata in occasione dell'ingresso solenne a Mantova di Agnese Visconti.
Il C. morì a Mantova con ogni probabilità tra la fine del 1384 e l'inizio del 1385.
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