BERTOLDO I-V, duchi di Zahringen.Bertoldo I
BERTOLDO I-V, duchi di Zähringen.
Bertoldo I. - Figlio di Bertoldo (Birchtilo) conte dell'Ortenau, nacque probabilmente poco dopo il 1000. Possedette più tardi molte contee sveve, come il Breisgau, il Thurgau, l'Albgau, l'Ortenau. Non è certo che Enrico III abbia voluto concedergli, verso la fine del suo regno, il ducato di Svevia; l'imperatrice Agnese, reggente per il figlio minorenne Enrico IV, gli concedette il ducato di Carinzia, con la Marca di Verona e la contea di Friuli. Di qui il titolo di duca, che però non egli, ma i suoi successori legarono al nome di Zähringen. Bertoldo non mise mai piede in questo suo nuovo ducato, dove, del resto, l'autorità ducale era puramente nominale; ma nominò suo figlio Ermanno margravio di Verona, donde il titolo di margravio passò a quel ramo dei Zähringen, che fu quello dei margravî di Baden (v.). Quando Enrico IV, ormai maggiorenne, scese in lotta con i principi tedeschi, Bertoldo si mise contro l'imperatore insieme con Rodolfo di Svevia e Guelfo di Baviera. Nel 1073 la Carinzia gli fu tolta; nel 1077 prese parte all'elezione dell'antiré Rodolfo, e con Guelfo scese in guerra aperta contro l'imperatore, nella Germania meridionale. Quando nel 1078 Enrico IV devastò per la seconda volta i possessi dei Zähringen, Bertoldo fu colto da pazzia e morì il 5 o 6 novembre 1078 nella Lintburg (Limburg presso Teck).
Bertoldo II, figlio del precedente, nacque verso il 1050. Era fratello del vescovo Gebhard di Costanza (1084-1110), uno dei capi del partito gregoriano in Germania; dopo la morte prematura del fratello Ermanno (1074), egli prese il titolo di margravio (di Verona), poi si fece chiamare anche duca, nella sua qualità di erede delle pretese paterne sul ducato di Carinzia. Continuò la lotta contro Enrico IV. Quando, nel 1090, morì il cognato di Bertoldo, che era duca di Svevia, e Bertoldo ne ereditò i beni, il partito della Chiesa, per suggestione di Gebhard, proclamò B. duca di Svevia (1092). Più tardi, Guelfo, l'alleato di Bertoldo, insieme ai suoi figli passò alla parte dell'imperatore, e allora anche Bertoldo fece la pace con l'imperatore: rinunziò al titolo di duca di Svevia a favore di Federico di Staufen, ed ebbe invece la rocca imperiale di Zurigo e il titolo generico di duca, che dopo il 1100 egli e i suoi discendenti determinarono con l'aggiunta "de Zaringen", sia che questo fosse il nome del castello d'origine della famiglia, sia che questo castello, di cui rimangono le rovine presso Friburgo in Brisgovia, fosse eretto da Bertoldo. B. rimase in amicizia con gli Staufen e appoggiò il partito di Enrico V contro Enrico IV. Morì il 13 aprile 1111.
Bertoldo III, figlio del precedente, nacque verso il 1080. Fedele partigiano di Enrico V, lo accompagnò nella discesa in Italia (1111) e nella spedizione sul Basso Reno e contro Colonia (1114), dove fu fatto prigioniero. Non si sa quando ricuperasse la libertà; certo è che nel 1121 era libero e che l'anno dopo poneva la sua firma al famoso concordato di Worms. Morì, probabilmente l'8 dicembre 1122, in una guerra privata presso Molsheim in Alsazia, forse per colpa di Kuno vescovo di Strasburgo. Non lasciò figli.
Bertoldo IV, secondo figlio del duca Corrado, fratello e successore di Bertoldo III, nacque verso il 1125; dopo la morte del padre (8 gennaio 1152) appare come duca di Zähringen e della Borgogna. Federico I, da poco eletto re, concluse con Bertoldo IV nel maggio del 1152 un accordo importante (Mon. Germ., Constit., I, n. 141), per il quale furono stabiliti i diritti di Bertoldo anche nella vallata del Rodano e nella Provenza. Il matrimonio di Federico I con Beatrice di Borgogna (1156) pose termine alle pretese della casa Zähringen sulla Borgogna al di là del Giura, ma in compenso furono estesi i diritti di Bertoldo sulla parte orientale del Giura. Da allora Bertoldo portò il titolo di dux et rector Burgundiae, ma le terre di Borgogna lo trascinarono spesso in gravi complicazioni politiche e militari. Nel 1158 egli prestò aiuto militare al Barbarossa nella Lombardia, prese parte alla spedizione contro Milano nel 1159, ma dal 1160 le relazioni si fecero tese, finché si venne alla conciliazione, ad Ulma, nel marzo del 1166. Da allora rimase amico di Federico I, ebbe molte prove del favore dell'imperatore e lo seguì nella sua quarta e quinta calata in Italia (1166-67 e 1174). Seguendo l'esempio del padre, che aveva fondato la città di Friburgo in Brisgovia (1120), anche Bertoldo IV fondò fra il 1176-1177, la città di Friburgo nell'Üchtland (Svizzera). Morì nel 1186, probabilmente l'8 settembre.
Bertoldo V, unico figlio di Bertoldo IV, nacque verso il 1160. Fino al 1195 dovette combattere quasi continuamente per i suoi possessi di Borgogna. Il suo atto più importante è la fondazione della città di Berna (1191). Non fu in rapporti molto cordiali con Enrico VI e ne combatté i fratelli. Dopo la morte dell'imperatore (1197), si fece eleggere re dagli avversarî della casa di Hohenstaufen, ma rinunziò presto a favore di Filippo di Svevia, di cui si conservò fedele partigiano finché il re fu assassinato (1208). Negli anni seguenti contese in guerra il cantone di Vaud al conte Tommaso di Savoia, col quale concluse la pace a Hauteret il 18 ottobre 1211. Nella lotta per il trono fra Ottone IV e Federico II, Bertoldo tenne per quest'ultimo. Morì il 12 febbraio 1218 a Friburgo in Brisgovia e fu l'ultimo della sua casa. I feudi tenuti da parte dell'impero ritornarono allo stato.
Bibl.: L'opera fondamentale è: E. Heyck, Geschichte der Herzöge von Zähringen, Friburgo in B. 1891, con ricca bibliografia; J. D. Schöpflin, Historia Zaringo-Friburgensis, voll. 5, Carlsruhe 1763; F. de Gingins-La Sarraz, Mémoire sur le rectorat de Bourgogne, in Mém. et doc. publ. par la soc. d'histoire de la Suisse romande, I, Losanna 1838; G. von Wyss, Die Reichsvogtei Zürich, in Zeitschr. für schweizer Recht, XVII (1873); id., in Allgemeine deutsche Biographie, II, Lipsia 1875, pp. 534-546; F. von Weech, Gesch. der Zähringen in Baden, Carlsruhe 1881. V. inoltre le opere generali sull'Impero germanico dell'epoca e J. Dierauer, Gsch. der schweizer Eidgenoss., I, 3ª ed., Gotha 1919.