BERTOLDO di Giovanni
Scultore e medaglista fiorentino. È incerto l'anno di sua nascita (circa il 1420); morì nel 1491. Secondo il Vasari era scolaro e aiuto di Donatello - affermazione comprovata anche da un passo della famosa lettera di B. indirizzata a Lorenzo il Magnifico, in cui egli si dice "discepolo di Donatello" - col quale avrebbe collaborato nella lavorazione dei rilievi in bronzo dei pergami di S. Lorenzo a Firenze. Amico e consigliere artistico di Lorenzo il Magnifico, fu custode delle sue collezioni nella villa medicea presso la chiesa di S. Marco e a capo della scuola d'arte, fondatavi da Lorenzo perché i giovani scultori si esercitassero nel copiare sculture antiche. Tra i frequentatori del "giardino di S. Marco", poi devastato nel moto popolare del 1491, fu anche Michelangelo.
Sono sicuramente di B.: il piccolo gruppo di Bellerofonte col Pegaso, fuso da Adriano Fiorentino, nel Kunsthistorisches Museum di Vienna; la medaglia col ritratto e la rappresentazione del trionfo di Maometto II; il rilievo con la Battaglia equestre nel Museo Nazionale di Firenze. Intorno a queste tre opere sono state raggruppate una non piccola serie di targhette, statuine e rilievi in bronzo tra cui più importanti sono: tra le targhette, la medaglia commemorativa della congiura dei Pazzi (1478); tra i rilievi, la Crocefissione, la Pietà e il Baccanale di amorini nel Museo Nazionale di Firenze; il S. Girolamo nella coll. Dreyfuss di Parigi, e varie Madonne al Louvre, nella coll. Benda di Vienna, nella coll. Dreyfuss a Parigi, ecc.; tra le statuette il cosiddetto Apollo nel Museo Nazionale di Firenze, l'uomo a cavallo nel museo di Modena, l'Ercole e il S. Girolamo nel Kaiser-Friedrich-Museum di Berlino; nella collez. Foulc di Parigi il Cavaliere in atto di uccidere un leone e il Moro a cavallo assalito da un leone.
B. si palesa scolaro di Donatello nell'accentuato realismo formale e nell'agitata violenza espressiva della Pietà e della Crocifissione al Bargello e nei varî rilievi con la Madonna, cui si mescola però già la tendenza, divenuta poi tipica di B., per la disposizione simmetrica degli elementi compositivi e gli atteggiamenti ritmicamente mossi delle figure. La collaborazione di B. in alcune formelle di Donatello dei pergami di S. Lorenzo, sostenuta da M. Semrau, è stata recisamente negata dal Bode, al quale soprattutto spetta il merito di aver ricostruita l'attività di B. A differenza dei suoi contemporanei e di Donatello, B. rinuncia quasi sempre, nei suoi rilievi, alla ricerca di profondità spaziali, pur derivando da Donatello la scienza e il gusto del rilievo a schiacciato. Ma nella Battaglia equestre nel Bargello, animata da figure e gruppi derivati da un sarcofago romano nel camposanto di Pisa, il rilievo è fortemente aggettante e qua e là persino a tutto tondo, con mosse e atteggiamenti ricchi di contrasti. Particolarità questa che egli continuerà a sviluppare maggiormente nelle statuette, precedendo così e nello stesso tempo influendo sul contrapposto michelangiolesco. L'importanza di B., nonostante le dimensioni minute e la tecnica tutt'altro che perfetta delle sue sculture, sta appunto nell'aver precorso e anticipato forme e motivi caratteristici del Cinquecento. V. tavv. CCI e CCII.
Bibl.: M. Semrau, B. di G., ein Beitrag zur Gesechichte d. Donatelloschule, Breslavia 1591; Schottmüller, in Thieme-Becker, künstler-Lexikon, III, Lipsia 1909 (con la bibl. precedente); W. v. Bode, Bertoldo u. Lorenzo dei Medici. Die Kunstpolitik der Lorenzo il Magnifico im Spigel der Werke seines Lieblingskünstler B. di G., Friburgo in B. 1925; E. Jakobs, Die Mehemmed-Medaille des B., in Jahrb. d. preuss. Kunstsamml., XLVIII (1927), pp. 1-17.