BERTOLDO (Bartoldo) da Roma
Appartenente all'Ordine del S. Salvatore, fondato da S. Brigida di Svezia, fu confessore nel monastero brigidino di S. Maria del Paradiso, presso Firenze, succedendo probabilmente in tale carica a Luca Iacobi, morto il 4 dic. 1429 sulla via del ritorno dal capitolo generale dell'Ordine tenutosi in Svezia a Vadstena (H. Cnattingius, Studies in the Order of St. Bridget of Sweden,I, The crisis in the 1420's, Stockholm-Göteborg 1963, p. 167). Sulla sua vita non si ha alcun'altra notizia, se non quella che egli fu autore di una Vita S. Birgittae,scritta probabilmente intorno al 1434.
L'opera fu da lui inviata al monastero di Vadstena poco dopo il 1435,come si ricava dalla lettera di accompagnamento, conservata. in calce (f. 68) alla Vita (ff. 29-68)nel codice Upsaliensis 15,nella quale B. parla della sentenza emessa dal concilio di Basilea a proposito delle Revelationes della santa, come di cosa recente, di cui egli desidera avere una copia; dice inoltre che gli era stata più volte richiesta l'opera "nuper scripta", ma che volendo inviarla, "elapso iani anno", gli era stato proibito nel timore che la Vita,di cui esisteva soltanto una copia, andasse perduta (Script. rer. Suec., pp. 187 s.).
Il termine ante quem del 1452per la composizione dell'opera - generalmente accettato - è stato ricavato dal De Bue, editore dell'opera per gli Acta Sanctorum, dalla nota finale, trascrittagli dal van der Ketten, di un manoscritto contenente la Vita di s. Brigida di B., secondo la quale esso era stato copiato probabilmente proprio nel monastero del Paradiso nel 1452;di questo manoscritto però il De Bue vide solo una copia, che presenta una data diversa (1402):essa è da ritenersi sicuramente erronea e dovuta a sbaglio del copista (Acta Sanctorum Octobris,IV, p. 373).
L'opera di B., posteriore alla canonizzazione della santa (1391),riveste un'importanza molto minore rispetto alle prime Vite di s. Brigida (Bibl. hagiogr. Lat., nn. 1334-1346 cfr. anche Reber, pp. 57 ss., e per una nuova ipotesi circa la composizione della prima Vita:S. Ekwall, Vär äldsta Birgittavita…, Stockholm 1965).L'autore, lamentando nel prologo quante notizie, utili ad esaltare la santa e insieme ad edificare gli animi fossero state trascurate negli stessi atti del processo di canonizzazione e nella bolla di canonizzazione di Bonifacio IX, si propone di "retexere legendam", dividendo la materia in tre libri: il primo "de acquisitis virtutibus", il secondo "de acceptis gratiis", il terzo. "de miraculis post mortem…. exhibitis et approbatis". Non si tratta quindi di una vera biografia, di un'opera cioè che segua cronologicamente gli avvenimenti, ma piuttosto di un'ampia raccolta di episodi della vita della santa, tutti commentati e arricchiti di particolari. Le fonti di B. sono gli atti del processo di canonizzazione, la bolla di canonizzazione, le Revelationes di s. Brigida e le opere di Alfonso di Jaën, uno dei principali testimoni al processo (Reber, p. 62).Manca un lavoro di raffronto puntuale dell'opera di B. con le precedenti Vite della santa, che solo permetterebbe di emettere un più preciso giudizio sul suo valore e soprattutto di vedere lo sviluppo di certi temi dell'agiografia brigidina e in genere tardo medioevale (qualche cenno in Reber, passim).
Fonti e Bibl.: Vita S. Birgittae viduae,in Acta Sanctorum Octobris, IV, Bruxellis 1780, pp. 495-533; Script. rer. Suec. Medii Aevi, a cura di C. Annerstedt, III, 2, Upsaliae 1871, pp. 187 s.; Bibl. hagiogr. Lat.,I,Bruxelles 1898-1899, p. 201 n. 1349; T. Höjer, Studier i Vadstena klosters och Birgittinordens historia intill midten af 1400 talet, Upsala 1905, p. 229; G. Joergensen, S. Brigida di Vadstena, I, Brescia 1947, p. XIII n. 5;J. L. Baudot et L. Chaussin, Vies des saints et des bienheureux, X, Paris 1952, p. 247; O. Reber, Die Gestaltung des Kultes weiblicher Heiliger im Spätmittelalter…, Hersbruck 1963, ad Indicem.