DELBRÜCK, Berthold
Glottologo nato a Putbus nell'isola di Rügen il 26 luglio 1842, morto a Jena il 3 gennaio 1922. Professore di glottologia indoeuropea e di sanscrito nell'università di Jena, dal 1870 al 1912, può dirsi il fondatore degli studî di sintassi comparativa delle lingue indoeuropee. Allievo dal 1859 al 1861 a Halle del Pott, dal 1861 al 1863 a Berlino del Bopp, del sanscritista Weber, dello psicologo Steinthal, dotato di larghe attitudini filosofiche e psicologiche, fin dal suo primo lavoro sull'uso dell'infinito poneva le basi delle ricerche alle quali consacrò poi tutta la vita. Il primo periodo della sua attività scientifica arriva fino all'anno 1888, in cui la serie delle Syntaktische Forschungen arriva al 5° volume e all'esposizione sistematica della sintassi dell'antico indiano. Dal 1888 al 1900, la collaborazione al Grundriss della grammatica comparativa delle lingue indoeuropee iniziato dal Brugmann (v.) allarga il campo della sua indagine alla sintassi delle altre lingue indoeuropee, anche se, per la mancanza dei necessarî lavori preliminari, l'armeno e il celtico non sono potuti esser presi in considerazione. Dei tre volumi scritti dal Delbrück, il contenuto dei primi due è stato edito in seconda edizione dal Brugmann insieme con la morfologia: il terzo, contenente la teoria della frase e pubblicato nel 1900, è fondamentale ancora oggi. Dal 1904 in poi si dedicò allo studio della sintassi più propriamente germanica. L'equilibrio del suo temperamento lo rendeva molto adatto a esporre i problemi generali della sua scienza. Il D. lo fece due volte: la prima con l'Einleitung in das Sprachstudium (6ª ed. Lipsia 1919), tradotta in italiano da P. Merlo (Torino 1881); la seconda, in occasione della pubblicazione del primo volume della Völkerpsychologie di W. Wundt, in cui espone un punto di vista abbastanza scettico di fronte alle teorie psicologiche del linguaggio: Grundfragen der Sprachforschung (Lipsia 1901).