bersanismo
s. m. I tratti distintivi del pensiero e delle strategie politiche di Pier Luigi Bersani.
• Ai tempi della famigerata Prima Repubblica ci si lamentava delle fumisterie del moroteismo, del vuoto pneumatico del doroteismo, ma il bersanismo è sulla buona strada per farceli rimpiangere. (Stenio Solinas, Giornale, 8 novembre 2009, p. 1, Prima pagina) l «Quest’anno i dibattiti alla festa erano sui temi, sui problemi, non sulle persone», precisa Lino Paganelli, che dopo un periodo in castigo per le sue simpatie renziane all’epoca del bersanismo, è tornato a essere il deus della festa. «E comunque ‒ aggiunge Paganelli ‒ non è che siano mancati i leader, alla festa, men che meno il cosiddetto dissenso: D’Alema, Bersani, Damiano, Bindi, Epifani, Martina, Fassina hanno tutti avuto il loro spazio. Di che stiamo parlando?». (Nino Bertoloni Meli, Messaggero, 6 settembre 2014, p. 8, Primo Piano) • [Vincenzo] D’Anna «parla paramedico», come dicono a Napoli, «perché è biologo laureato», signore dei laboratori privati, soprattutto nel Casertano. Per lui, sia [Andrea] Cozzolino sia [Vincenzo] De Luca, che in queste primarie del Pd stanno spendendo moltissimo denaro, non sono soltanto la riedizione della stucchevole competizione tra Napoli e Salerno, ma sono «i cani di razza che fiutano gli umori grassi della gente», sono il Pd del territorio, i notabili che [Matteo] Renzi non è riuscito a rottamare. E queste primarie sono la prima vera rivincita dell’ancien régime non solo sul renzismo ma anche sul bersanismo e sul veltronismo. (Francesco Merlo, Repubblica, 27 febbraio 2015, p. 47, Commenti).
- Derivato dal nome proprio (Pier Luigi) Bersani con l’aggiunta del suffisso -ismo.
- Già attestato nel Corriere della sera del 23 giugno 2007, p. 11, Politica (Sergio Rizzo).