ORLEY, Bernaret (Barend) van
Pittore, nato verso il 1492 a Bruxelles, morto ivi il 6 gennaio 1542. Gli fu maestro suo padre Valentyn che morì nel 1532; nel 1518 fu nominato pittore aulico di Margherita d'Austria e poi (1530) di Maria d'Ungheria. Dai docu- menti risulta che nel 1515 dipinse i ritratti dei sei figli di Filippo il Bello, che eseguì in seguito numerosi ritratti per quelle due gover- natrici dei Paesi Bassi e, tra il 1515 e il 1520, un importante trittico per la chiesa di Santa Valpurga a Furnes, del quale si conservano i due pannelli laterali: uno nella Pinacoteca di Torino, rappresentante una scena della leggenda della reliquia della Santa Croce, l'altro nel Museo di Bruxelles, identificato recentemente dal Friedländer, rappresentante S. Elena davanti al papa, con a tergo la Salita al Calvario dipinta in chiaroscuro. Nel 1521 ebbe ospite A. Dürer che ne fece il ritratto. Un suo supposto viaggio in Italia e a Roma s'accorda male con quanto è noto della sua biografia e non è indispensabile per spiegare la sua arte; in ogni caso esso non poté aver luogo che tra il 1522 e il 1524. D'altra parte il maestro poté conoscere l'arte italiana dalle incisioni di Marcantonio, dai cartoni di Raffaello per gli arazzi degli Atti degli apostoli, che nel 1514-19 si trovavano nella bottega dell'arazziere bruxellese Pieter van Aelst, finalmente da incisioni e disegni di architetture e ornati italiani, che facilmente poteva procurarsi. Egli subì fortemente l'influsso di Raffaello, ma molto più nel disegno che nel colorito. Nei suoi ultimi anni si dedicò a disegnare arazzi e vetrate.
Molti quadri furono in passato attribuiti a torto a B. van O. o alla sua bottega; e ciò rese difficile un'esatta valutazione della sua arte. Citiamo le sole opere, firmate o attestate documentariamente: pala d'altare con la Leggenda degli Apostoli Tommaso e Matteo (circa 1512, parte centrale al Museo di Vienna, pannelli laterali al Museo di Bruxelles); il ritratto del medico Giorgio de Zelle (1519), la pala d'altare Virtù della pazienza: Le prove di Giobbe (1521), entrambi al Museo di Bruxelles; Madonna col Bambino (1521), al Louvre, e altra (1522) al Museo del Prado; pala d'altare col Giudizio finale (1525) al Museo di Anversa; pala della famiglia Haneton con la Deposizione nel sepolcro (circa 1522) al Museo di Bruxelles. Tra gli arazzi, i dodici pezzi delle Belle cacce di Massimiliano d'Austria al Louvre e i sette della Battaglia di Pavia (1525) alla Pinacoteca di Napoli (v. arazzo, III, p. 382, fig.); tra le vetrate, quelle della collegiata di Santa Gudula a Bruxelles (transetto e cappella del Sacramento).
B. van Orley fu, tra il 1520 e il 1530, una figura dominante nella scuola bruxellese; i suoi allievi più notevoli furono Michel van Coxie e Pieter Coecke van Aelst.
Bibl.: M. J. Friedländer, Die altniederländische Malerei, VIII, Berlino 1930; J. Gossart, B. van O. Berlino 1930; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVI, Lipsia 1932 (con ampia bibl.); M. J. Friedländer, Van Orleys Altar des heiligen Kreuzes zu Furnes, in Pantheon, 1933, pp. 297-304.