• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

TANUCCI, Bernardo

di Ernesto Pontieri - Enciclopedia Italiana (1937)
  • Condividi

TANUCCI, Bernardo

Ernesto Pontieri

Uomo di stato, nato a Stia nel Casentino nel 1698, morto in una sua villa presso Napoli il 29 aprile 1783. Era avvocato e insegnante di giurisprudenza all'università di Pisa, quando due sue memorie d'indole giuridico-politica lo rivelarono a Carlo Borbone, duca di Parma ed erede presuntivo del granducato di Toscana: in una di queste memorie sosteneva l'indipendenza dell'Italia, e particolarmente della Toscana, verso l'impero; in un'altra impugnava il diritto di asilo per conto della stessa Toscana. Poi a Napoli, fu consigliere ascoltatissimo di Carlo Borbone, che s'era impadronito di quel regno durante la guerra di successione polacca; e a Napoli, da consigliere del Collaterale, divenne ministro di Giustizia nel 1752, degli Affari esteri e Casa reale nel 1754. Ma solo nel 1759, quando Carlo Borbone passò a regnare in Spagna, il T. assunse una funzione predominante nel governo napoletano, dapprima come membro del consiglio di reggenza, poi come ministro di Ferdinando IV. Questo ufficio egli tenne finché il regno di Napoli stette sotto la tutela di Carlo III, a cui il T., già suo mentore politico, era sinceramente devoto. La crescente autorità dell'invadente e ambiziosa regina Maria Carolina, pose termine all'influenza spagnola per sostituirvi quella austriaca; e il T. venne congedato nel 1776.

Vissuto nel secolo per eccellenza riformatore ed egli stesso vagheggiante rinnovazioni politico-sociali, il T. non ebbe molta fiducia negli effetti taumaturgici delle riforme, poiché riteneva che i popoli avessero "più bisogno di costumi che di leggi": donde le accuse che gli furono mosse d'inerzia, d'incertezza e di timidezza a contatto dei problemi più vitali d'un paese arretrato e bisognoso d'una profonda azione risanatrice e rinnovatrice. Comunque, con la restaurata indipendenza, un'epoca nuova s'iniziava nella vita di esso; e non poche riforme, volte a rafforzare la monarchia sui vecchi ordini privilegiati, a restaurare l'amministrazione della giustizia, a rimuovere abusi inveterati, furono effettuate fra ostacoli non lievi, che provenivano dal basso come dall'alto, ch'è quanto dire dagli elementi conservatori che stavano al governo. A codesta fase iniziale del movimento riformatore nel Mezzogiorno, il T. legò il suo nome: egli animò le forze progressiste indigene, la cui efficacia si fece particolarmente sentire quand'ebbe lasciato il potere.

In un paese, come quello del Giannone, dove viva era la tradizione anticurialista, il regalismo che ispirò, in politica ecclesiastica, il T., assume un particolare vigore e colore. Lo stesso Carlo di Borbone dovette spesso moderarne i bollori antiromani. Tale atteggiamento non derivava da intima irreligiosità o dal contemporaneo razionalismo, per il quale egli nutriva una qualche diffidenza, sibbene da convinzioni politiche non scevre di dottrinarismo e di pregiudizî talvolta settarî. E ne restarono colpiti non solo il clero, troppo numeroso e troppo privilegiato, del regno, ma anche le relazioni tra Chiesa e Stato: la non lontana abolizione della "chinea", simbolo del vassallaggio del regno verso la Santa Sede, trova i suoi immediati antecedenti nel giurisdizionalismo tanucciano.

Il primato e l'assolutismo pontificio furono il bersaglio precipuo, contro cui si appuntò codesto giurisdizionalismo: nella solidarietà dei varî stati borbonici nella rispettiva politica ecclesiastica il T. vide la chiave del successo dei suoi disegni. Tale solidarietà si dimostrò efficacissima nella lotta sferrata contro i gesuiti, intransigenti assertori dell'ortodossia cattolica e dell'autorità pontificia. Cacciati successivamente dai varî stati borbonici, essi non tardarono a vedere le loro fila disciolte e disperse con la famosa bolla di Clemente XIV nel 1773. Fu il maggiore trionfo del regalismo del sec. XVIII e al T. spetta il merito di essere stato tra i primi e più ardenti artefici di esso.

Bibl.: P. Calà-Ulloa, Di B. T. e dei suoi tempi, Napoli 1875; B. Croce, Sentenze e giudizi di B. T., nel volume Uomini e cose della vecchia Italia, s. II, p. 15 segg., Bari 1927; F. Nicolini, Lettere (di B. T.) a Ferdinando Galiani, voll. 2, ivi 1914; P. Onnis, B. T. nel moto anticurialista del Settecento, in Nuova rivista storica, X (1926); Lo Sordo, T. e la Reggenza, Bari 1912; M. Vinciguerra, La reggenza borbonica durante la minorità di Ferdinando IV, Napoli 1915.

Vedi anche
Marìa Carolina d'Asburgo-Lorena regina di Napoli Marìa Carolina d'Asburgo-Lorena regina di Napoli. - Figlia (Vienna 1752 - ivi 1814) di Francesco I e di Maria Teresa, sposò a sedici anni (1768) Ferdinando IV re di Napoli, dominandone completamente la debole personalità; sbarazzatasi della tutela spagnola col congedo di B. Tanucci (1776), diede un indirizzo ... Carlo III di Borbone re di Spagna (VII come re di Napoli e Sicilia e I come duca di Parma). - Quinto figlio (1716-1788) di Filippo V di Spagna, ma primogenito dei nati dal suo secondo matrimonio con Elisabetta Farnese; per parte della madre, nata da un Farnese figlio d'una Medici, ereditò la successione dei Farnese nel ducato di Parma ... Ferdinando I di Borbone re delle Due Sicilie (già IV come re di Napoli e III come re di Sicilia). - Figlio (Napoli 1751 - ivi 1825) di re Carlo, salì al trono nel 1759, quando il padre andò a regnare in Spagna, con un Consiglio di reggenza nel quale predominavano D. Cattaneo principe di San Nicandro, suo zio, e B. Tanucci. La sua politica politica ... Regno di Napoli Entità statale sorta nel Mezzogiorno continentale alla fine del 13° sec., dopo la rivolta dei Vespri siciliani e il conseguente distacco della Sicilia. angioini, aragonesi e asburgo Parte integrante del Regno di Sicilia durante l'età normanna e sveva, il Napoli, Regno di di Napoli, Regno di diventò entità ...
Altri risultati per TANUCCI, Bernardo
  • TANUCCI, Bernardo
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 94 (2019)
    – Nacque a Stia, nel Casentino, il 20 febbraio 1698 da Giuliano e da Lucrezia Tommasi. La famiglia vi si era trasferita da Firenze nel XVII secolo. Tra i suoi avi figura Antonio Minucci da Pratovecchio, giurista del XV secolo. A fine Seicento, la famiglia si spostò a Pisa, dove lo zio paterno Andrea ...
  • Tanucci, Bernardo
    Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
    Bernardo Tanucci Aurelio Cernigliaro Nella complessa vicenda del Settecento, Bernardo Tanucci occupa a ragione un ruolo di primo piano. Rivisto il giudizio sostanzialmente negativo di Vincenzo Cuoco (Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799, 1801, 18062), ma ancor più di Pietro Colletta ...
  • Tanucci, Bernardo
    Dizionario di Storia (2011)
    Politico (n. Stia, Casentino, 1698-m. presso Napoli 1783). Professore di diritto a Pisa, divenne consigliere di Carlo di Borbone, allora duca di Parma, e lo seguì a Napoli (1734), dove fu ministro della Giustizia (1752) e degli Esteri (1754) e infine primo ministro. Ebbe un ruolo politico preminente ...
  • Tanucci, Bernardo
    Enciclopedia on line
    Uomo politico (n. Stia, Casentino, 1698 - m. presso Napoli 1783). Rivestì autorevoli ruoli presso la corte borbonica napoletana, e fu fautore deciso di riforme, più per inclinazioni politiche che per adesione al razionalismo illuministico. T. legò il proprio nome alla lotta anticuriale, che unificò ...
Vocabolario
bernardo l’eremita
bernardo l'eremita bernardo l’eremita locuz. usata come s. m. [dal fr. bernard-l’hermite, di creazione burlesca provenz.]. – Crostaceo marino della famiglia paguridi, che si appropria di conchiglie di molluschi entro cui insinua l’addome....
bernarda
bernarda s. f. [dal nome di persona Bernarda]. – 1. Antica unità di misura di capacità per aridi usata in Romagna dal sec. 14° al 16°, equivalente a poco più di 14 litri. Una misura più ridotta era chiamata bernardèlla. 2. Denominazione...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali