GRASSO (Grassi), Bernardo
Nulla di preciso si conosce della sua vita e della sua famiglia: le notizie su di lui provengono in gran parte dal Valerani, fonte non sempre affidabile, che cita molte pubblicazioni oggi irreperibili, e da Bersano Begey - Dondi.
Nel 1595 il duca Vincenzo I Gonzaga invitò il G., che già stampava a Trino dal 1589, ad aprire una tipografia a Casale Monferrato e gli affidò la stampa dei suoi decreti. Il G. mantenne comunque la stamperia di Trino almeno fino al 1600. A Casale tenne bottega per circa dieci anni, fino alla morte. In seguito la stamperia fu ereditata dalla figlia Isabella, sposata con Pantaleone Goffis, lui pure tipografo e stampatore ducale dal 1607. La marca editoriale del G. rappresenta il sole nascente che fuga le stelle con il motto "Clara lux clarior aufert", impresa che, secondo il Vernazza, risente dell'influenza dei locali Accademici Illustrati. A Casale, a partire dal 19 apr. del 1598, il G. ebbe riconfermato il privilegio di stampatore camerale (in Bersano Begey - Dondi, I, p. 366), che comportava l'obbligo della stampa di tutte le pubblicazioni ufficiali del Comune e dello Stato, come gride, bollette del Dazio e della Sanità e simili. Da allora firmò sempre le sue opere con il titolo di "Impressor ducalis" o "Stampator ducale". Nel 1597 divenne anche stampatore vescovile.
L'importanza del G. come tipografo riguarda soprattutto documenti di interesse storico che concernono la vita del Ducato gonzaghesco, meno le opere di carattere letterario.
Secondo il Giorcelli, il G. morì nel dicembre 1606.
Le opere stampate dal G. a Trino a partire dal 1589, oggi non tutte reperibili, sarebbero le seguenti: una Salutatio di Giovan Battista Bonadeo, in occasione dell'ingresso in città del vescovo Marco Antonio Gonzaga, due Dialoghi del padre Bonaventura Rapiccia da Castell'Alfero, un editto del duca Vincenzo I Gonzaga sulla coniazione di alcune monete nella Zecca di Casale, un volume di Canzone amorose, il Lamento che fanno gli mercadanti al mercato di Rovere, un'Opera nova dove si contiene le piacevoli sentenzie sopra la vita dell'uomo, una Scelta nuova di villanelle di diversi auttori, due Carmina di Antonio Stilio, i Capitoli per i dazi di Casale Monferrato. Stando al Valerani, le ultime cose da lui stampate a Trino sarebbero alcune gride del duca Vincenzo I nel 1600.
A Casale nel 1595 stampò gli Observationum et declarationum de antiqua decreta Montisferrati civilia libri duo di Rolando Cavagnolio, il De Nativitate et miraculis N.S. Iesu Christi di G.B. Bonadeo, opera che contiene versi di vari letterati casalesi, le Orationi et discorsi fatti e reclutati nell'Accademia degl'Illustrati di Casale di Giacomo Roviglioni. Quest'ultimo volume reca sul frontespizio l'impresa dell'Accademia degli Illustrati e contiene un'orazione per la venuta a Casale della duchessa Eleonora de' Medici, un discorso sulla dignità del matrimonio, uno sull'essenza dell'amore (stampato anche a parte nello stesso anno), un'orazione per la morte dell'accademico Francesco Beccio. Sempre nel 1595 stampò anche le Regole del contraponto di Valerio Bona e nel 1596 una Canzone in lode della Vergine di Fortunato Cardi. L'anno dopo divenne stampatore vescovile e stampò le Constitutiones Tullii Carreti episcopi Casalen. in prima dioecesana synodo e la Vita et morte della beata Osanna Andreasi, mantovana di Ludovico Grazia. Nel 1597 uscirono gli Statuta monasterii Vallis Burmidae, nel 1604 i Sermoni pastorali di Tullio Del Carretto, vescovo di Casale. Dal 1595 al 1606 il G. stampò moltissime gride su fogli volanti, contro il conio di monete false, sulla manutenzione delle strade pubbliche, sulla proibizione di portare armi, contro l'usura praticata dagli ebrei ecc. Fra le opere letterarie troviamo nel 1596 una Canzone fatta nel parto dell'illustrissima signora contessa Girolama Salvago Castiglione di Orazio Navazzotti e l'anno dopo, stando al Valerani, un opuscoletto di Avvertimenti intorno allo scriver toscano scielti fra i più necessari a chi si diletta di correttamente scrivere. Trovati fra gli scritti del signor Stefano Guazzo. Nel 1600 stampò un elegante volume di Madrigali di Francesco Scaglia, con capilettera e finalini ornati; nel 1601 una Canzone a madama Margherita Gonzaga, duchessa di Ferrara di Orazio Navazzotti.
Fonti e Bibl.: C. Raviola, Monografia diTrino, Trino 1872, p. 105; L. Torre, Scrittori monferrini, Casale 1898, pp. 22 s., 47, 76; F. Valerani, I primordi della stampa a Casale e i tipografi casalesi fino alla metà del sec. XIX, in Riv. di storia, arte, archeologia della provincia di Alessandria, XXXIII (1914), pp. 58 s., 129-133; M. Maylender, Storia delle accademie d'Italia, III, Bologna 1929, pp. 145 s.; G. Giorcelli, Documenti storici del Monferrato, in Riv. di storia, arte, archeologia della provincia di Alessandria, XXVIII (1919), pp. 3-12; Short-title catalogue of books printed in Italy… from 1470 to 1600 now in the British Museum, London 1958, ad nomen; Silvino da Nadro, Sinodi diocesani italiani. Catalogo bibliografico degli atti a stampa 1534-1878, Città del Vaticano 1960, p. 356; G. Vernazza, Diz. dei tipografi, Torino 1964, pp. 218 s.; N.F. Haym, Index Aureliensis, Aureliae Aquensis 1965-66, p. 564; M. Bersano Begey - G. Dondi, Le cinquecentine piemontesi, Torino 1966, I, pp. 363-366, 391; II, nn. 986 s., 999, 1001, 1011; III, nn. 1305, 1404-1406; Short-title catalog of books printed in Italy… held in selected North American libraries, Boston 1970, I, pp. 277, 385; III, p. 144; La biblioteca volgare, a cura di A. Quondam, I, I libri di poesia, Milano 1996, nn. 1025, 1162, 2608, 3087, 4345, 4365.