CASTELLO, Bernardo
Pittore, nato ad Albaro (Genova) nel 1557, morto a Genova nel 1629. Mosse dalla scuola di A. Semino e del Cambiaso. Conobbe nel 1576 il Tasso a Ferrara: ne illustrò nel 1585 la Gerusalemme liberata; fu l'intimo di molti letterati (Grillo, Cebà, Marini), e legato da grande amicizia con il Chiabrera che gli diede molte idee per le sue pitture e in lunghe e interessanti lettere discusse con lui d'arte. La sua fama varcò i confini dell'arte regionale, ma in realtà egli fu un macchinoso e frettoloso autore di composizioni storiche e religiose non prive di grazia. La sua personalità di eclettico ha relazioni con quella di Agostino Caracci, che ne incise alcuni disegni, e con quella degli Zuccari. Lavorò moltissimo a Genova; a Roma, dove si recò nel 1604, e a Torino. Ebbe una scuola fiorente che diede alla scuola genovese della prima metà del sec. XVII autori valenti.
Valerio C., pittore, nacque a Genova nel 1624, vi morì nel 1659. Figlio di Bernardo, seguì gl'insegnamenti del Fiasella, ma si formò a Milano, dove si era recato con il Merani a studiare sull'arte del Procaccini, dal quale tolse il gustoso colorire e la grazia del disegno. Vide a Parma il Correggio che ne raffinò la sensibilità. Fu uno dei più notevoli pittori genovesi della prima metà del sec. XVII, e diede nuovo indirizzo alla decorazione murale in Liguria. L'influenza del Correggio si mostra nei suoi affreschi. La gloria dell'arte decorativa genovese ha inizio da lui. I suoi quadri ci rivelano invece i legami con l'arte procaccinesca, specialmente nella tavolozza che Valerio arricchì di toni accesi e dorati tolti dai quadri del Rubens e del Van Dyck. Il grandioso Ratto delle Sabine di palazzo Rosso, il Mosè del Louvre, sono opere di capitale importanza per l'arte genovese, e rivelano tutta la personalità artistica di Valerio che affascinò il Castiglione, il Piola, il Carbone, Gregorio De Ferrari e lo stesso Alessandro Magnasco.
Bibl.: R. Soprani e C. G. Ratti, Vite de' pittori, ecc., Genova 1768; Bernath, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VI, Lipsia 1912 (con la bibl. precedente); M. Labò, in Att. Soc. ligure storia patria, LIII, p. 645; O. Grosso, Genova nell'arte e nella storia, Milano 1914; id., I decoratori genovesi (Bibl. d'arte illustrata), Roma 1921; id., Genova, Bergamo 1927; U. Ojetti, L. Dami, N. Tarchiani, La pittura italiana del '600 e del '700 alla mostra di palazzo Pitti in Firenze, Milano-Roma 1924.