BERNARDONI, Bernardo
Nacque a Firenze nel popolo di S. Michele Bertelde (oggi S. Gaetano) il 18 ott. 1291 da Neri di Bernardone e da donna Aconcia, che fu delle "vestite" o "pinzochere" di S. Domenico, cioè terziarie domenicane. Al battesimo ebbe il nome di Ciolo. A poco meno di diciannove anni, il 20 ag. 1310, come egli stesso scrisse nel suo zibaldone, prese l'abito domenicano in S. Maria Novella, mutando il nome in Bernardo.
Nel 1312 il B. era già fuori di Firenze per studio, ma dové tornarvi per la morte della madre; poco dopo gli morì anche il fratello Berardo. Nel novembre dello stesso anno venne mandato a studiare ad Arezzo, ma nel marzo 1314 tornava a Firenze per ricevervi il diaconato. Negli anni 1316-1317 fu ad Orvieto per proseguire gli studi. Sul finire del 1317 era a Prato, nel 1318 fu assegnato come studente di filosofia al convento della Minerva in Roma, quindi nel 1319 era a Siena e nel 1320-1321 nuovamente a Firenze, dove si trovava durante la celebrazione del capitolo generale, tenuto in S. Maria Novella il 7 giugno. Dopo un altro anno passato ad Orvieto, terminò gli studi a Firenze nel 1323.
Dev'essere stato, poi, destinato all'insegnamento. Era, infatti, baccelliere nel convento di Foligno nel 1329-30 e lettore a Città di Castello nel 1330. Nel 1352 insegnava in S. Maria Novella. Lo stesso Necrologio ricorda che fu lettore di buona letteratura e, per gran tempo, correttore a mensa.
Il B. morì a Firenze il 7 apr. 1362 (quasi tutta la sua famiglia era stata distrutta dalla peste del 1348).
Unico suo scritto a noi pervenuto è un interessante taccuino contenuto in un codice dell'Archivio di Stato di Firenze (Arch. 102, S. Maria Novella, cod. n. 444), con la sua coperta originale in pergamena. Secondo l'intenzione dell'autore doveva essere il suo registro privato di entrate. Si inizia infatti con la notazione di quanto anno per anno riceveva dai fratelli Berardo e Lando ed anche da altri. In seguito, però, il B. cominciò a notarvi molte altre notizie di avvenimenti riguardanti la sua vita personale, il convento, altri religiosi e personaggi di passaggio, di modo che il taccuino si è trasformato in una utile fonte d'informazioni. Oltre a molti dati biografici di alcuni suoi confratelli (vestizioni religiose, prime messe, morti, consacrazìoni episcopali), vi sono contenute precise notizie sull'inizio e sulla durata della peste nera del 1348 in Firenze, sulla rifinitura della costruzione della facciata di S. Maria Novella (1354), sulla visita in convento del maestro generale, sulla venuta e sul passaggio da Firenze del cardinale Bertrand le Jeune (1359), il quale andava a Roma per incoronare l'imperatore Carlo per commissione del papa, su un fulmine caduto sul campanile di S. Maria Novella con effetti disastrosi (1359), sulla morte di Mico de' Guidalotti (1355), fondatore del Cappellone degli Spagnoli, sulla nascita in Firenze di quattro leoncini, ecc. Lo zibaldone si chiude con un Memoriale de fructibus, e cioè una descrizione della raccolta dei frutti in ciascun mese dell'anno, e con un'altra descrizione dei mesi secondo le loro caratteristiche climatiche.
Di mano del B. sono anche alcuni Obitus del Necrologio di S. Maria Novella.
Bibl.: S. Orlandi, Necrologio di S. Maria Novella, Firenze 1955, I, passim; II,p. 465 e Indice, p.636.