Rivadavia, Bernardino
Politico argentino (Buenos Aires 1780-Cadice 1845). Partecipò alla resistenza contro le invasioni britanniche del 1806-07 e al moto indipendentista del maggio 1810. Convinto centralista, fu segretario della giunta rivoluzionaria e ispiratore della politica del primo triumvirato (1811-12), quindi svolse incarichi diplomatici in Europa (1814-20). Come ministro dell’Interno e degli Esteri nel governo di M. Rodríguez (1821-24), R. avviò una serie di riforme nel campo dell’istruzione (creazione dell’università di Buenos Aires, 1821) e dei rapporti con la Chiesa (soppressione dei tribunali ecclesiastici e della decima, 1822); tentò inoltre di modernizzare l’economia del Paese, attraendo capitali stranieri, incoraggiando l’immigrazione e la colonizzazione di nuove terre (l’assegnazione, a partire dal 1822, di terre statali col sistema dell’enfiteusi finì però per favorire il latifondo). Nel febbr. 1826 R. fu eletto presidente delle Province unite del Rio della Plata; incapace di risolvere a favore dell’Argentina il conflitto in corso col Brasile per il possesso della Banda oriental (Uruguay) e di venire a capo della resistenza dei caudillos provinciali alla Costituzione centralista del 1826, R. lasciò la presidenza nel 1827 e tornò in Europa. Rientrato nel 1834 per difendersi dalle accuse mossegli dai suoi avversari politici, fu esiliato.