CARVAJAL, Bernardino López de
Cardinale, nato a Cáceres (Estremadura) nel 1455, morto a Roma il 26 dicembre 1523. In qualità di vescovo di Badajoz e oratore del re d'Aragona presso la Curia romana, condusse per conto del re Ferdinando le pratiche presso Alessandro VI che portarono al famoso lodo pontificio del 4 maggio 1493 circa la delimitazione dei nuovi territorî coloniali della Spagna e del Portogallo. Dopo di che, il 20 settembre 1493, fu fatto cardinale. Ebbe quindi uffici sempre più importanti nella Curia. Così nel 1495 fu posto a latere di Carlo VIII che di ritorno da Napoli traversava con l'esercito lo stato pontificio; poi fu legato del papa presso Massimiliano re dei Romani nella sua calata in Italia nel 1496, e di nuovo venne mandato al re dei Romani nel 1507 per dissuaderlo dallo scendere in Italia. Nel 1504 gli fu dato in custodia, da Giulio II, il duca di Romagna Cesare Borgia, ormai al tramonto della sua fortuna, e di sua iniziativa lo lasciò partire da Ostia per Napoli nell'aprile. Già nel conclave dopo la morte di Alessandro VI il C. era stato vicino a raggiungere la tiara; da ciò una mal celata invidia verso il suo fortunato competitore. Ma l'attrito non scoppiò in vera rottura che nell'ottobre 1810, allorché il C. passò decisamente contro il suo pontefice e il suo re, alla parte francese. Fu allora uno dei principali autori del conciliabolo di Pisa. Deposto e scomunicato con gli altri cardinali ribelli il 24 ottobre 1511, si sottomise solennemente il 27 giugno 1813 e riacquistò presto autorità. A lui si rivolse infatti nel 1514 Adriano da Utrecht perché inducesse Leone X a condannare il Reuchlin; a lui, antico sostenitore delle dottrine conciliari, si rivolse Lutero ed egli fece togliere dalla bolla Exsurge Domine la designazione di "gravissimo tra i suoi falli" per l'appello al futuro concilio. Leone X si servì di lui anche per studiare la possibilità d'una crociata contro il Turco. Morto questo papa, fu di nuovo in predicato come possibile pontefice; proponeva poi ad Adriano VI un vasto piano di riforme ed aveva ancora incarichi di fiducia. Morto Adriano VI, fu ancora una volta vicino a conseguire la tiara. Uomo di belle doti, ma amante del lusso, cupido di onori e passionale, fu più ricco di vizî che di virtù.
Bibl.: H. Rossbach, Das leben und die politisch-kirchliche Wirksamkei des B. L. de C., Breslavia 1893; L. v. Pastor, Storia dei papi, III e IV, i, Roma 1925-26.