LANINO, Bernardino
Pittore, nato forse a Vercelli circa il 1512, morto prima del 1583. Nel 1528 discepolo di Baldassare dei Cadighi, dopo il 1530 alla bottega di G. Ferrari, nel 1540 sposò una figlia del pittore vercellese Ger. Giovenone. Nel 1546 è a Milano. La sua attività si riassume in tre fasi. Nella prima, dal 1534 al 1546, sono evidenti gl'influssi gaudenziani nei colori caldi oscuri, nello schema compositivo, nel movimento delle figure: il Martirio di S. Caterina (Milano, S. Nazaro M.) ne è il capolavoro. Nella seconda, dal 1546 al 1586, la personalità del L. si delinea meglio nei colori freddi-chiari con prevalenza dei grigi argentei, negli atteggiamenti graziosi e ricercati, nell'espressione languida delle figure: notevoli il Battesimo di Cristo (Milano, Brera) del 1554, e la Deposizione (Torino, Pinacoteca) del 1558. Nella terza fase, con la pala delle Grazie (Vercelli, S. Paolo), del 1568, vi è il sintomo della stanchezza nella vuota ripetizione dei soliti tipi e schemi; una mollezza che si sostituisce alla grazia fresca e ingenua della gioventù. Negli ultimi lavori è visibile la collaborazione dei figli. Numerose le opere rimaste nelle chiese di Vercelli, di Milano, e quelle sparse in collezioni. Esercitarono la pittura anche i figli del L., Cesare, Pierfrancesco. Gerolamo, e alcuni nipoti.
Bibl.: S. Weber, G. Ferrari und seine Schule, Strasburgo 1927; A. Venturi, Storia dell'arte ital., IX, ii, Milano 1926, pp. 875-88; I. Kunze, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXII, Lipsia 1928 (con bibl.); B. Berenson, Italian Pictures of the Renaissance, Oxford 1932.