DOLCI (Dolce, De la Dolce), Bernardino
Capostipite di una famiglia di artisti la cui attività durò dalla metà del sec. XV a tutto il XVI, la sua personalità di "buon pittore ed abile assai negli stucchi" (Raffaelli, 1846) è stata messa in luce di recente da G. Ugolini, che però non riesce a sottrarsi agli indirizzi, non provati, dei ceramologi che ne vogliono fare se non proprio un "dipintore di vasi", per lo meno un rifornitore "di nobili bozze e plastiche". Nacque a Casteldurante (od. Urbania in prov. Pesaro Urbino) nella prima metà del sec. XV, "con buona approssimazione negli anni attorno al 1430", perché "in fiore nel 1450" (Raffaelli).
Da donna Elisabetta di Nicola Neri (Urbania, Arch. comun., Arch. ant. B. 17; ibid. B. 12, n. 3) ebbe Ottaviano, che ne seguì le orme nella pittura e nella plastica, e Diotrina andata sposa a Simone Cicchi (o di Francesco d'Ascoli). Dal primo libro (1617 ca.) degli Annali di Casteldurante di Flaminio Terzi si dovrebbe dedurre che il D. e il figlio Ottaviano fossero noti anche come plasticatori: "L'opere loro sono assai lodate. Facevano ancora figure di stucco come se ne vedono nelli portici di San Francesco d'Urbino et nel coro delli frati [francescani] in Durante et se tiene che siano stati valenti homini. Hanno ancora fatto molt'altre cose che sarebbe superfluo il raccontarle". Purtroppo le opere citate dal Terzi sono andate perdute, in seguito alle manipolazioni vanvitelliane nei due monumenti. Non così è successo per l'attività pittorica. Il Raffaelli (1846) gli attribuisce il frammento di un affresco staccato raffigurante la Madonna dei portici (1450), oggi nella cattedrale di Urbania.
L'affresco della Madonna del latte di Mondaino, conservato oggi nella sede comunale, databile 1480-85, èfirmato e ha reso possibile il raffronto con altri affreschi che l'Ugolini (1979) a buon diritto attribuisce al D.: frammenti di altra Madonna del latte, affrescata nel convento di Mondaino; la Madonna che allatta il Bambino, affrescata nella chiesa parrocchiale di Montefiore Conca; la Madonna del latte affrescata nella chiesa di S. Maria Nuova di Orciano di Pesaro: opere che rivelano come il D. abbia subito anche influssi toscani e sia stato in contatto con i Crivelli in Ascoli confortando così le più recenti tesi che il pittore Bartolomeo di Gentile graviti attorno alla bottega del durantino D. e non verso quella urbinate di Giovanni Santi (Ugolini, 1987).
Il D., dopo le lunghe peregrinazioni per l'esercizio della sua arte, in età tarda rientrò nella sua terra: nel 1492 vi dipinse, per la chiesa dello Spirito Santo, la Madonna fra due santi (Urbania, Arch. notarile, Rog. Silvani, 3 maggio 1492), Oggi perduta. Atti d'archivio urbaniesi lo documentano presente nel 1493: in una lite è chiamato "pictor" (Urbania, Arch. comun., Arch. ant. B. 14, n. 4, 10 maggio 1493) e in altra "aurifex" (ibid., 10 sett. 1493). Tale definizione ritorna in un atto notarile del 1556, dove Ottaviano viene detto figlio del "q[ondam] Bernardini aurificis alias della dolcie" (Urbania, Arch. not., Rog. Sciachini, n. 79, c. 68).
Nel 1497 comperò casa e bottega a Casteldurante per 80 ducati dai nobili Ubaldini, nel quartiere di S. Cristoforo (Ibid., Rog. Ludovico Bettini, n. 30, c. 39v), dove continuò a lavorare fino al 1512 il figlio Ottaviano, anche dopo la morte del D., avvenuta presumibilmente a Casteldurante, secondo l'Ugolini (1979, p. 24) tra il 1501 e il 1503, data in cui la moglie Elisabetta viene detta vedova (Urbania, Arch. comun., Arch. ant. B 16, n. 1, c. 69).
Fonti e Bibl.: Oltre ai docc. citati all'interno della voce si veda: Urbania, Arch. segr. com., C. I., n. 6: F. Terzi, Annali di Casteldurante [ms. sec. XVII], c. 19r; L. Lanzi, Storia pittorica della Italia... [1808], a cura di M. Capucci, I, Firenze 1968, p. 341; G. Raffaelli, Mem. delle maioliche durantine, Fermo 1846, p. 31; Id., Mem. della prodigiosa imagine di Maria... de' Portici di Casteldurante oggi... nella cattedrale di Urbania, Urbania 1853, p. 6; Id., in G. Vanzolini, Istorie delle fabbriche di maioliche metaurensi, Pesaro 1879, I, p. 137 n. 203; G. Ugolini, L'affresco di Mondaino, Pesaro 1979; Id., Raffaello o Ugolino Oliva?, in Studi montefeltrani, XIV (1987), p. 85; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IX, p. 385.