VITALI, Bernardino dei
Attivissimo tipografo veneziano di cui si conoscono oltre 150 opere impresse dal 1493 al 1539; fra esse, quattro recano la sottoscrizione dei fratelli "Bernardino e Matteo de Vitalibus" (degli anni 1523, 1526, 1529), i quali, benché chiamati sempre "veneti", erano forse albanesi, se a loro si deve attribuire l'Enneados di M. A. Sabellico stampata a Venezia il 31 marzo 1498 da "Bernardino e Matteo Veneti qui vulgo dicuntur li albanesoti" (Vienna, Bibl. Nazionale). La pubblicazione fatta nel 1526 dell'opera di Aloise Cyntio Delli Fabrizi, Origine delli volgari proverbi, diede origine alla introduzione della censura a Venezia, decretata dal Consiglio nel 1527. Dopo il 1508 Bernardino si trasferì a Roma dove restò fino al 1522, ma si conoscono edizioni Venete degli anni 1516-18. Fra i libri pubblicati a Roma va ricordato il De vita et gestis Scanderbegi di Marinus Barletius, senza data, ornato di un bellissimo ritratto inciso in legno del re d'Albania.
Tornato a Venezia, vi lavorò dal 1523 al 1539; nel 1527 aveva bottega "in la contrà de san Julian".
Bibl.: C. Castellani, Introduzione della censura della stampa in Venezia nell'anno 1527, Venezia 1880; R. Fulin, Documenti per servire alla storia della tipografia veneziana, in Archivio veneto, XXIII, Venezia 1882; G. Fumagalli, Lexicon, Firenze 1905, p. 394; Prince d'Essling, Les livres à figures vénitiens, Parigi 1907-14; E. Pastorello, Tipografi editori, librai a Venezia nel sec. XVI, Firenze 1924.