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POLENTA, Bernardino da

di Augusto Vasina - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 84 (2015)
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POLENTA, Bernardino da

Augusto Vasina

POLENTA, Bernardino da. – Figlio di Guido Minore e di una donna appartenente alla casa Fontana, nacque verso la metà del Duecento in una famiglia costituita dai fratelli Ostasio, Lamberto, Bannino, Guiduccio, Nasillo e Manuele e dalle sorelle Francesca e Samaritana.

Sposò Maddalena Malatesti, sorella di Malatesta il Vecchio da Verucchio; dal matrimonio nacquero cinque figli: Franceschina, Guglielmo, Ostasio, poi signore di Ravenna, Polentesia e Zaffone.

Questo legame contribuì a consolidare l’alleanza politica fra Polentani e Malatesti, nel quadro di un rafforzamento dei poteri signorili sulle rispettive città di Ravenna e Rimini. Per conseguire questi obiettivi, Bernardino – figura di notevole rilievo nel casato – collaborò attivamente con il padre esercitando a lungo il controllo e il dominio su Cervia, assai importante per la produzione e il commercio del sale. Sempre in unione con il padre riuscì anche a potenziare la patrimonialità familiare che proprio fra Duecento e Trecento raggiunse la punta più elevata. Inoltre, nella sua grande operosità trascese i limiti di un’azione politica locale, dimostrando di avere capacità di iniziativa e intervento nella vita regionale e nei rapporti interregionali, come dimostra una lunga carriera di podestà in numerose città dell’Italia centro-settentrionale.

La prima testimonianza della carriera politica di Bernardino risale al 26 luglio 1283, quando ricoprì la carica di podestà di Cervia, appena sottratta a Guido di Montefeltro: si tratta di un documento in cui si chiede ai rappresentanti papali di poter estrarre il sale cerviese, versando una determinata cifra alla Camera Apostolica. Il Comune di Ravenna e per esso i Polentani, presentandosi come tutori dei diritti arcivescovili, si radicarono così nella città del sale. Fino almeno al 1311 Bernardino da Polenta e i suoi familiari ne assunsero la podesteria e vi costituirono poi un dominio signorile.

Dopo il 1285 e fra gli anni Ottanta e Novanta Bernardino, con il padre Guido, seguì con maggiore moderazione di Ostasio e Lamberto la politica oscillante e spesso ostile del suo casato verso il Papato. Si impegnò anche in diverse imprese militari con le sue truppe cerviesi: nel 1292 soccorse la città di Faenza dalle interferenze dei bolognesi, dietro i quali forse agivano i rettori papali. Bernardino da Polenta vi divenne podestà, ma chi meglio sfruttò le circostanze fu Maghinardo Pagani da Susinana, aspirante signore di Faenza. Impegnato nel 1299 in preparativi di guerra, fu nel 1302-03 in conflitto con Uberto Malatesti, podestà di Cesena, per questioni relative al controllo di Cesena e del suo territorio (ricopriva, infatti, la carica di visconte nelle terre arcivescovili del comitato di Cesena); Bernardino ne sarebbe venuto a capo con successo soltanto nel 1309. Nello stesso periodo partecipò, con i Bianchi di Firenze e alcune città romagnole e toscane, a scontri armati nel Mugello.

Nel 1306, podestà e capitano del Popolo di Bologna, riuscì a salvare il legato Napoleone Orsini coinvolto nella ribellione dei Bolognesi all’autorità papale. Ma l’impresa militare più prestigiosa condotta da Bernardino con il fratello Lamberto fu quella che sottrasse Ferrara ai veneziani per restituirla al papa e a Francesco d’Este, nella guerra scoppiata nel 1308: memorabile fu la conquista del castello veneziano di Marcamò sul Po di Primaro.

Drammatico per i Polentani fu il giugno 1311, quando Ravennati e Cerviesi misero in atto una ribellione imprigionando parte della famiglia di Bernardino poi liberata il mese seguente dalle autorità pontificie e dalla ripresa di potere dei Polentani. Ancora nel 1312 Bernardino aderì ai guelfi di Toscana e alla causa di re Roberto d’Angiò per combattere Enrico VII.

Il cursus podestarile di Bernardino fu assai intenso: podestà di Cervia (1283, 1285, 1292, 1299, 1301, 1302, 1304, 1305, 1307, 1309, 1311), di Lugo (1283), di Modena (1286-87), di Pistoia (1289), di Milano (1290, 1301), di Faenza (1290, 1292-93), di Forlì (1292), di Rimini (1294), di Bologna (capitano del popolo, 1297 e 1306; podestà, 1306), di Parma (1297), di Cesena (1309-10, 1311-12) e infine di Firenze dove morì, durante il primo semestre, il 22 aprile 1314.

Fonti e Bibl.: Petri Cantinelli, Chronicon, a cura di F. Torraca, in L.A. Muratori, RIS, XXVIII, 2, Città di Castello 1902, pp. 71 s., 97; Annales Forolivienses, a cura di G. Mazzatinti, in RIS, XXII, 2, Città di Castello 1903-1909, pp. 46 s., 60; Corpus Chronicorum Bononiensium, a cura di A. Sorbelli, in RIS, XVIII, 1, II, Città di Castello 1910-1938, pp. 272, 303 s., 306 s., 330; Salimbene de Adam, Cronica, a cura di G. Scalia, Bari 1966, p. 496; Annales Caesenates, a cura di E. Angiolini, Roma 2003, ad indicem.

H. Rubei, Historiarum Ravennatum libri decem, Venetiis 1589, pp. 466 s., 504, 508, 510; C. Ghirardacci, Historia di Bologna, I, Bologna 1596, pp. 380 s.; M. Fantuzzi, Monumenti ravennati de’ secoli di mezzo per la maggior parte inediti, I-VI, Venezia 1801-1804, ad ind.; A. Vasina, I Romagnoli fra autonomie cittadine e accentramento papale nell’età di Dante, Firenze 1965, pp. 374 s., n. 12, 411-413, 415; A. Torre, I Polentani fino al tempo di Dante, Firenze 1966, ad ind.; U. Foschi, Un secolo di signoria dei Polentani su Cervia, 1285-1383, in Bollettino economico della Camera di Commercio Industria e Agricoltura di Ravenna, II (1982), pp. 1-8 dell’estratto; A. Vasina, Dai Traversari ai Da Polenta: Ravenna nel periodo di affermazione della signoria cittadina (1275-1441), in Storia di Ravenna, III, Dal Mille alla fine della signoria polentana, Venezia 1993, pp. 570 s., 573-575, 578, 582; V. Carrari, Istoria di Romagna, a cura di U. Zaccarini, prefazione di A. Vasina, I, Ravenna 2007, ad ind.; S. Bernicoli, Governi di Ravenna e di Romagna dalla fine del secolo XII a tutto il secolo XIX, a cura di E. Bottoni, Ravenna 2013, pp. 375, 395; Repertorio delle esperienze signorili cittadine, http://www.italiacomunale.org/resci (19 settembre 2015).

Vedi anche
da Polènta Famiglia signorile di Ravenna; prese nome dal castello di Polenta, da presso Bertinoro; i Polentani, creati visconti dagli arcivescovi di Ravenna, ottennero (1282) con Guido Minore (v.) la signoria della città, cui aggiunsero poi, con Bernardino (v.), Cervia. Si successero quindi Lamberto (v.), poi Guido ... Ostasio I da Polènta Figlio (m. 1346) di Bernardino, fu (1314) capitano del popolo a Cesena e (1316) signore di Cervia. S'impadronì della signoria di Ravenna (1322) assassinando il cugino Rinaldo lasciato da Guido Novello al governo della città e rendendo vano il tentativo di quest'ultimo di riprendere il potere. Riformò ... Francesca da Polènta Figlia (m. tra il 1283 e il 1286) di Guido Minore, sposò Giovanni Malatesta detto Gianciotto (1275) che la uccise assieme al suo amante e cognato Paolo. Dante (Inf. V) ha reso celebre Polenta, Francesca da facendone il simbolo poetico della passione amorosa e riguardando con umana pietà, anche se con ... Dante Alighièri Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva a una famiglia di piccola nobiltà cittadina (il trisavolo ...
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Altri risultati per POLENTA, Bernardino da
  • Polènta, Bernardino da
    Enciclopedia on line
    Figlio (m. 1359) di Ostasio I, gli successe (1346) nella signoria di Ravenna insieme ai fratelli, che fece morire l'anno dopo rimanendo unico signore; dovette domare (1357) una rivolta del popolo ravennate.
Vocabolario
polènta
polenta polènta (tosc. pop. pulènda e ant. polènda) s. f. [lat. polĕnta «farina d’orzo, polenta», affine a pollen -lĭnis «fior di farina» e a puls pultis «pappa»]. – 1. a. Vivanda di origine rustica che si prepara con farina di granoturco...
giallo polenta
giallo polenta loc. s.le m. e agg.le inv. Tonalità calda del colore giallo simile a quello della polenta; di questa tonalità. ◆ «Dopo il Tour, dove spero di stabilire quali sono i miei limiti sulle grandi salite – ha detto «Vdb» [Frank...
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