BERNARDINO da Montolmo (da Monte dell'Olmo)
Nacque a Montolmo (Corridonia) intorno al 1492. Di famiglia agiata, entrò diciannovenne nell'Ordine conventuale, nel quale acquistò fama di grande dottrina, tanto da essere soprannominato "oculus" o "anima Scoti". Secondo i suoi biografi cappuccini, si sarebbe a lungo dedicato all'insegnamento pubblico, particolarmente nello Studio pisano. Due opere del B. rimaste manoscritte, Commentaria super IV libros Sententiarum iuxta mentem Scoti e Scoti in librum Praedicamentorum, vanno probabilmente attribuite a questo periodo di insegnamento, che si concluse allorché egli trovò nella lettura del De conformitate vitae B. Francisci ad vitam Domini Iesu di Bartolomeo da Pisa l'incitamento ad una vita più conforme al primitivo ideale francescano.
Lasciata Pisa, B. si ritirò dapprima nella casa dei conventuali riformati di Tiferno Metaurense (Sant'Angelo in Vado), per passare poi nel 1532 quando quella comunità si sciolse, al nuovo Ordine cappuccino. In questo egli sostenne varie cariche: dapprima guardiano del convento di S. Lea di Fano, poi definitore generale dal 1535 al 1538, e ancora nel 1543, 1546, 1549, 1552, 1555; vicario della provincia d'Emilia forse nel 1539-40, della provincia di Napoli dal 1540 al 1543, di nuovo di quella emiliana dal 1549 al 1551.
Nel movimento cappuccino B. fu tra gli esponenti della tendenza che più esclusivamente rivendicava il ritorno alle tradizioni ascetiche e pertitenziali delle origini francescane. In particolare egli fu tra i più combattivi fautori dell'esclusione degli studi dall'Ordine, "non perché le scientie non siano buone, ma non sono conformi all'habito nostro, ché habbiamo promesso a Dio d'essere humili". Oltre a questo motivo, ricordato con le parole di lui dal contemporaneo Bernardino da Colpetrazzo, la sua posizione esprimeva l'esigenza, che molti cappuccini derivavano dai propositi di predicazione popolare dell'Ordine, di una oratoria sacra libera da eccessive preoccupazioni dottrinali e dagli usuali schemi controversistici e perciò più adeguata all'infimo livello intellettuale delle plebi; come B. ricordava al medesimo cronista, lo inducevano alla sua proposta anche le sue esperienze dirette di predicatore: "Hora per causa degli heretici ho incominciato a predicare un poco di dottrina: Dio mi ha castigato. Quando io predicavo semplicemente havevo sempre piena la chiesa, hora non ci ho tre persone". E concludeva: "Sappiate che Dio ha eletta questa Congregatione per predicare a semplici, insegnando loro li commandamenti de Dio et quel che ha bisogno un christiano per salvarsi. Né ci haremmo a cuore di predicare nelle città che vogliono dottrina, perché non ci mancano dotti che vi predicano; ma li poveri contadini, per non haver che pagar, sono abbandonati da predicatori. O per questi ci ha mandati, il Signore!" (II, pp. 64 ss.).
B. morì a Macerata il 27 febbr. 1565. Il Codex Assisiensis minor dell'Archivio della provincia cappuccina di s. Francesco ha, ai ff. 456r-468r, un altro suo scritto inedito, Meditatione della passione di nostro S.re Iesù Xpo.
Fonti e Bibl.: Z. Boverio, Annalium seu sacrarum historiarum Ordinis min. s. Francisci qui capuccini nuncupantur, I, Lugduni 1632, ad Indicem; Mario da Mercato Saraceno, Relationes de origine Ordinis minorum capuccinorum, in Mon. historica Ordinis minorum capuccinorum, I, Assisi 1937, pp. XXXV, LXXVIII, 18, 79, 80 s., 95, 239, 251 s., 426; Bernardino da Colpetrazzo, Historia Ordinis fratrum minorum capuccinorum (1525-1593), lib. I, ibid., II, ibid. 1939, pp. XLI, XLIV, LVI, 13, 229, 367, 383; lib. II, ibid., III, ibid. 1940, pp. 59 s.,193, 237, 40 6; Mattia da Salò, Hist. capuccina, a c. di Melchiorre da Pobladura, parte I, ibid., V, Romae 1946, p. 144; parte II, ibid., VI, ibid. 1950, pp. 30, 129, 225-237; Paolo da Foligno, Origo et progressus Ordinis fratrum minorum capuccinorum, ibid., VII, ibid. 1955, pp. XXXVI, 204, 249, 387-408, 479; Dionigi da Genova, Bibliotheca scriptorum Ordinis minorum s. Francisci capuccinorum, Genuae 1680, pp. 84 s.; Bernardo da Bologna, Biblitotheca scriptorum Ordinis minorum s. Francisci capuccinorum, Venetiis 1747, p. 45; Collectio authentica ordinationum ac decisionum capitulorum generalium Ordinis minorum s. Francisci capuccinorum, in Analecta Ordinis minorum capuccinorum, V, Romae 1889, pp. 73 s.; C. Mussini, Memorie storiche sui cappuccini emiliani, I, Parma 1908, pp. 27 s., 203; Melchiorre da Pobladura, Historia generalis Ordinis fratrum minorum capuccinorum…, I, 1525-1619, Romae 1947, pp. 37, 215 s., 222, 300 s., 352; Lexicon capuccinum, Romae 1951, col. 204.