CARNEFRESCA, Bernardino
- Più noto con il soprannome di Lupacchino (Lupachino, Luppagino, Luppachini) dal Vasto, il C. nacque a Vasto (Chieti) nella prima metà del sec. XVI. Scarse e frammentarie le notizie biografiche; nulla si conosce della sua vita giovanile come dei suoi studi musicali; si sa comunque che fu sacerdote e svolse la sua prima attività artistica a Vasto, ove nel 1543 prestò servizio, forse come maestro di cappella presso la chiesa di S. Maria. Trasferitosi a Roma non molto tempo dopo, non tardò ad introdursi nell'ambiente musicale della città, entrando a far parte di una tra le più prestigiose cappelle musicali romane, quella di S. Giovanni in Laterano ove nel 1552, quale successore di Paolo Animuccia occupò il posto di maestro di cappella. Assai stimato per la sua arte, ma molto meno per la sua condotta si trovò più volte in difficoltà con i numerosi creditori che pretendevano il pagamento dei debiti contratti per soddisfare le esigenze d'una vita eccessivamente dispendiosa. Già una volta il capitolo lateranense, in considerazione dei molti meriti artistici, gli offrì in dono 6 scudi per tener fede agli impegni; ma l'aiuto non servì a fargli cambiare tenore di vita e continuò ad essere assillato dai creditori, tanto che, come riferito dal Baini, la "protobasilica non soffrendo a lungo le lagnanze contro di esso privossi del suo servizio". Allontanato infatti dall'incarico nel 1553 gli successe Orlando di Lasso e successivamente nel 1555 il Palestrina. Null'altro si conosce sulla sua vita, e incerto è anche l'anno di morte, avvenuta probabilmente a Roma intorno al 1555.
Autore di musica vocale polifonica molto apprezzata, che raggiunse grande popolarità e fu più volte ristampata, pubblicò a Venezia: Madrigali a quattro voci (1543, senza nome dello stampatore, ma probabilmente di A. Gardano, ristampato nello stesso anno da G. Scotto); Secondo libro de madrigali a quattro voci (1546, A. Gardano); Ilprimo libro dei madrigali a cinque voci (1547, A. Gardano). Vari suoi madrigali furono poi inseriti in celebri raccolte dell'epoca, tra cui si ricordano: All'assalir della bramata roccha a tre voci e Perch'al viso d'amor a tre voci, in Madrigali a tre voci de diversi eccellentissimi autori…(Venezia 1561, A. Gardano; più volte ristampato); Il dolcesonno mi promise a cinque voci, Occhi leggiadri, Amorose mammelle e Odolce mia nemica a quattro voci, in Primo libro delle Muse a 4 voci. Madrigali ariosi di A. Barré, et altri diversi autori (Roma 1555, A. Barré); Qual sventurato mai a quattro voci, in Madrigali ariosi a quattro voci composti da diversi Eccellentissimi Autori. Libro secondo (Venezia 1560, A. Gardano). La sua fama è legata soprattutto a una raccolta di composizioni vocali, Il Primo libro a due voci novamente con ogni diligentia ristampato & di molti errori emendato, scritto in collaborazione con Gian Maria Tasso, di cui, oltre alla prima ristampa veneziana del 1559presso A. Gardano, si ricordano numerose edizioni, veneziane salvo diversa indicazione, tra cui: 1560, G. Scotto; 1568, Claudio da Correggio; 1584, Vincenti e Amadino; 1587, Amadino; Milano 1590, S. Tini; 1591, Vincenti; 1594, Gardano; 1607, Vincenti; 1615, Amadino; 1616, Magni; Roma 1620, A. Soldi; Bracciano 1642, A. Fei; Roma 1650, V. Mascardi; 1670, Magni; Roma 1670, A. Mutij; 1683 e 1685, G. Sala; Firenze 1688, alla Condotta; Bologna 1701, Silvani. Ad esso fece seguito IlPrimo libro a note negre a due voci… con alcuni di G. Tasso. Con la nuova giunta di alcuni Canti di nuovo ristampati (Venezia 1565, G. Scotto, ristampa parziale dell'opera precedente con l'aggiunta di nuove composizioni). L'opera assai popolare ai suoi tempi, come testimoniano le numerose ristampe succedutesi per oltre un secolo, contiene Duetti a soprano e tenore, da esercitare i principianti di suono e di canto ed è, in realtà, un'antologia di composizioni vocali senza testo in stile imitativo dal ritmo assai vario e vivace. Molto ammirate dal Pitoni che le definì "ricercari o solfeggiamenti a due voci, assai utili ai principianti, insegnandovisi bellissime maniere di canto con ottimo metodo", queste composizioni rivelano non soltanto un sicuro dominio del mezzo vocale e una padronanza assoluta della tecnica di canto, peraltro giustificati dalla particolare posizione occupata dal C. nell'ambito della scuola romana, ma si inseriscono in tutta una serie di opere vocali apparse nella prima metà del XVI sec., per lo più senza testi allo scopo di lasciare assoluta libertà nella scelta dell'esecuzione vocale o strumentale. Questa tendenza accentuatasi nel corso del secolo condusse poi gradualmente ad una produzione musicale orientata verso un'esecuzione decisamente strumentale. è pertanto seguendo questo nuovo orientamento che alcune composizioni a due voci senza testo del C. furono inserite in: Bicinia sive Cantiones suavissimae duarum vocum, tam divinae musices tyronibus, quam eiusdem Artis peritioribus magno usui futurae, nec non & quibusuis Instrumentis accomodae: ex praeclaris huius aetatis Authoribus collectae…, Antverpiae, apud Petrum Phalesium, 1609.
Quale madrigalista il C. si inserì senza sfigurare tra i più grandi compositori del suo tempo, rivelando chiarezza di scrittura e una straordinaria eleganza nel gioco polifonico, tanto da essere ammirato dai contemporanei; Giovan Battista da Fossombrone in un sonetto di dedica al Primo libro dei madrigali a cinque voci del 1547ne lodò infatti la mirabile struttura compositiva e il perfetto equilibrio tra parole e musica.
Fonti e Bibl.: Biblioteca Apostolica Vaticana, Cappella Giulia, I, 2 (2): G. O. Pitoni, Notizie de' Contrappuntisti e Compositori di musica…(ms.), pagine non numerate; G. Baini, Mem. stor-crit. della vita e delle opere di G. P. da Palestrina, Roma 1828, I, pp. 59 s., 70; II, p. 202; G. Schilling, Encyclopädie der gesammten musikalischen Wissenschaften…, IV, Stuttgart 1837, p. 472; G. Gaspari, Catal. della bibl. del Liceo musicale di Bologna, III, Bologna 1893, pp. 26, 31, 92, 238; K. G. Fellerer, Palestrina, Regensburg 1930, p. 22; C. Sartori, Bibliografia della musica strumentale italiana stampata fino al 1700, Firenze 1952-68, I, ad Indicem, p.635; II, pp.15 s., 25, 47, 172, 178; A. Della Corte-G. Pannain, Storia della musica, I, Torino 1952, p. 341; The British Union-Catalogue of Early Music…, a cura di E.B. Schnapper, II, London 1957, p. 636; G. Reese, Music in the Renaissance, New York 1959, p. 549; Répertoire international des sources musicales. Recueils impr. XVIe - XVIIe siècles, I, Liste chronologique, München 1960, pp. 229, 514; Assisi. La cappella della Basilica di S. Francesco, I, Catal. del Fondo musicale, a cura di C. Sartori, Milano 1962, p. 83; R. Eitner, Bibliographie der Musiksammelwerke…, Hildesheim 1963, pp. 683 s.; Roma. Bibl. Corsiniana e dell'Accademia naz. dei Lincei, Catal. dei Fondi musicali Chiti e Corsiniano, a cura di A. Bertini, Milano 1964, pp. 32 s.; H. Mayer Brown, Instrumental Music printed before 1600. A Bibliography, Cambridge, Mass. 1965, p. 489; The New Oxford History of Music. L'età del Rinascimento…, IV, 2, a cura di G. Abraham, Milano 1969, p. 593; Rép. internat. des sources musicales. Einzeldrücke vor 1800, a cura di K. Schlager, V, Kassel 1975, p. 376; F. J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, V, Paris 1875, p. 375; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, Suppl., p. 873; R. Eitner, Quellen Lexikon der Musiker, II, p. 150; La Musica. Diz., II, Torino 1968, p. 160; Encicl. della Musica Rizzoli-Ricordi, IV, Milano 1972, p. 68; Die Musik in Geschichte und Gegenwart, VIII, col. 1315.