BORLASCA (Burlasca, Perlasca), Bernardino
Nacque verso il 1560 da Antonio, "nobile di Gavio", genovese di famiglia corsa. Il titolo nobiliare assunto dalla famiglia proviene da Gavi, nell'entroterra genovese (oggi in provincia di Alessandria), sede di un castello-fortezza della repubblica marinara ligure degli inizi del sec. XVII. L'Eitner fornisce le prime notizie utili sul B., che esperì la sua attività dal 1610 al 1627 a Monaco di Baviera.
Alcune ipotesi avanzate dall'Eitner, tuttavia, attendono ancora di essere provate: è il caso del supposto soggiorno a Danzica del B., nei primi anni del 1600, congetturato dal musicologo tedesco per il solo motivo che presso la Biblioteca municipale di quella città si conserva una serie di composizioni manocritte del musicista genovese.
L'attività all'estero del B. rientra nel quadro del flusso migratorio di musicisti italiani che, dalla fine del sec. XVI, si imposero nelle principali corti europee, ancora prima della grande stagione dell'opera italiana dominatrice del gusto musicale internazionale. Il B. godette dei favori di eminenti personalità religiose e politiche, dalle quali è lecito supporre ottenesse ben remunerati incarichi artistici. Nel 1609 dedicava i suoi Scherzi musicali ecclesiastici, pubblicati con i tipi del veneziano A. Raverii, al cardinale Benedetto Giustiniani, patrizio genovese, legato a Bologna di papa Paolo V. Al cardinale Bonifacio Caetani, romano, dei duchi di Sermoneta, legato in Romagna del medesimo pontefice, sono dedicate le Canzonette a tre voci, stampate nel 1611 presso il veneziano G. Vincenti. Quando nel 1616 il B. darà alle stampe, presso il medesimo editore, la Scala Jacob a 8 voci, dedicandola al duca di Baviera, si qualificherà "praefectus musicae camerae Serenissimi Maximiliani". Monaco, residenza del duca, in quel tempo era un centro culturale di notevole fervore. Massimiliano, personalità, fra le più insigni della casa di Wittelsbach, fu entusiasta fautore delle scienze e delle arti. Sull'esempio dei predecessori amò circondarsi di artisti, in particolare italiani, sia per le esecuzioni liturgico-musicali sia per i trattenimenti di corte, fra i quali non mancarono quelli "in istile rappresentativo". Il B. fu dapprima musico (violinista) nell'orchestra di corte. Due anni dopo, l'8 ott. 1612, divenne vicedirettore musicale con uno stipendio annuo di 400 fiorini. Da una nota d'archivio redatta da H. Hess nel 1902 apprendiamo che il musicista genovese continuò ad assolvere le medesime incombenze anche in seguito, fino all'anno 1616, in cui fu nominato direttore della musica di corte. Lo ritroviamo nuovamente vicedirettore dal 1621 al 1623, mentre nel periodo che va dal 1624 al 1628 è soltanto primo violino. Altre indicazioni possiamo trarre da due raccolte di manoscritti. La prima, alla Biblioteca municipale di Monaco, dal titolo Fioretti musicali leggiadri, comprende diciotto canzoni e una messa; datata 4 febbraio 1630, è dedicata al borgomastro di Regensburg. La seconda, alla Biblioteca municipale di Danzica, reca il medesimo titolo e comprende canzoni, sinfonie, madrigali e mottetti; datata 1631, è dedicata a "Martin Baur a Yoenech, consul und senator" di Francoforte, al servizio del quale probabilmente il B. era stato. Si ignorano il luogo e la data di morte del musicista.
Il B. coltivò la musica polifonica nelle forme tradizionali (messe, mottetti, madrigali) e in quelle che una recente pratica musicale affidava all'accompagnamento del basso continuo. Scherzi musicali ecclesiastici, Canzonette, Ardori spirituali, Fioretti musicali leggiadri sono i titoli di lavori del B. analoghi a quelli di numerosi compositori dell'epoca. Agli strumenti comunemente usati per il basso continuo, egli aggiunse la chitarra spagnola, secondo le ultime indicazioni della moda del momento. La sua acquiescenza al gusto corrente non esclude evidenti caratteri di originalità, riscontrabili nella capacità di arricchimento ritmico e melodico del suo linguaggio, nella vaghezza dell'espressione attuata spesso con molteplice varietà di atteggiamenti.
Bibl.: H. Hess, Musicisti italiani a Monaco dal 1600 al 1700, Amburgo 1902, passim; R.Giazotto, La musica a Genova, Genova 1951, pp. 139, 157 s., 169, 174, 313s. (con bibl. delle opere a stampa e manoscritte); G. Gaspari, Catalogo della Bibl. del Liceo musicale di Bologna, II, Bologna 1892, p. 384; III, ibid. 1893, p. 216; E. Vogel, Bibliothek der gedruckten weltlichen Vocalmusik Italiens aus den Jahren 1500-1700, I, Berlin 1892, p. 111; Catalogue de la Bibliothèque de feu le marquis J. Mario de Candia, Rome 1902, p. 40;C. Sartori, Diz. degli editori musicali italiani, Firenze 1958, p. 128;F. J. Fétis, Biographie universelle des Musiciens, II, Paris 1861, p. 29;H.Mendel-A. Reissmann, Musikalisches Conversations-Lexikon, II, Berlin 1878, p.142;R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, II, pp. 133-136; C.Schmidl, Diz. universale dei musicisti, I, p. 224; Suppl., p. 115; Enciclopedia della Musica Ricordi, I, Milano 1963, p. 298.