BONO (Boni), Bernardino
Pittore bresciano, nato probabilmente agli inizi del secolo XVIII; a dire del Carboni fu uomo di piacevole compagnia, "facetoe famigliare", buon commensale, unendo a queste doti una vasta erudizione nella storia sacra e profana. Il Carboni (1776), mandando le notizie all'Oretti, dice che fu scolaro del bolognese Giacomo Antonio Boni. Questi nel 1733 lavorò come figurista nell'oratorio della Carità a Brescia dove il pittore bresciano, già nel 1729, aveva dipinto due ovati (Assunta e Immacolata Concezione):opere di un generico classicismo, vicino a quello che si veniva imponendo a Verona per opera del Cignaroli amico del Bono. Se è vero che le successive lunette (1730-1733) con Storie della Vergine (Natività,Presentazione,Visitazione)sono più affini, nel tono più caldo eappesantito, alla decorazione di G. A. Boni e dell'Orsoni quadraturista, esse sono comunque anteriori all'intervento di G. A. Boni nella stessa chiesa. Per accettare l'affermazione del Carboni, bisognerebbe quindi pensare a un incontro tra i due pittori anteriore all'esecuzione delle lunette; ma non essendo tale ipotesi confortata da alcun documento, è forse più logico invocare per il B. un generico bolognesismo stimolato dal cambiamento di gusto che in quel tempo è testimoniato da più fonti a Brescia.
La recente scoperta dei documenti riguardanti la chiesa della Carità ci permette di scaglionare nel tempo i lavori del B. per quella chiesa: dopo gli ovati del '29 e le lunette del '30-'33, si succedettero i dipinti raffiguranti Natività,Sposalizio della Vergine,Profeti e Sibille, che formano la decorazione esterna della "Santa Casa di Loreto" (1737) - la decorazione dell'organo e di una stanza detta "Caminadella" sono distrutte -; in seguito (1742) la decorazione della sacrestia, più tardi profondamente alterata. D'altro canto i rapporti del B. con la Carità, che non furono soltanto di lavoro, sono attestati sino al 1756. Le sole altre notizie cronologiche relative al B. riguardano i Misteri del Rosario (quindici ovati a olio su pietra di paragone) eseguiti per l'altare del Rosario in S. Clemente nel 1743 e 1746 (docc. in C. Boselli, Miscell. di storia dell'arte bresciana, in Commentari dell'Ateneo di Brescia 1954, Brescia 1955, pp. 100 s.).
Si ritiene (v. Thieme-Becker) desunta da un ritratto del B. la stampa di C. Orsolini con il ritratto del cardinal Querini. Il Dazzi identifica tale ritratto con quello conservato nella Biblioteca Queriniana di Brescia, datato 1747. Riteniamo invece che la stampa dell'Orsolini derivi da un altro prototipo da identificarsi con uno dei ritratti - perduti - in Broletto, citati dal Maccarinelli (p. 28).
Secondo il Carboni, il B. morì nel 1774. La letteratura non forniscedati che ci permettano di rintracciare sue opere in provincia; solo il Buccio lo ricorda operante a Bagolino. Le opere rimasteci consentono di riconoscergli una certa qualità nativa di pennello facile e scorrevole, non disgiunta da scioltezza compositiva.
Ricordiamo inoltre tra le opere perdute (tutte a Brescia): chiesa di S. Cristo: S.Antonio da Padova (Carboni, 1760, p. 135; Brognoli, p. 74); chiesa di S. Desiderio: S. Celestino rifiuta il camaurro (opera bolognese ritoccata dal B.: Carboni, 1760, p. 126); chiesa di S. Domenico: S.Domenico in ginocchio di fronte ai ss. Pietro e Paolo e alcuni ritratti (Maccarinelli, pp. 64, 65; Carboni, 1760, p. 91); chiesa di S. Faustino Maggiore: La liberazione degli schiavi,La morte della Vergine (Maccarinelli, p. 141); chiesa della Maddalena: affresco con Vergine in gloria e santi (Maccarinelli, p. 66; Carboni, 1760, p. 94); chiesa di S. Siro: l'Immacolata Concezione coi ss. Siro,Carlo,Borromeo e Domenico, e decorazione a fresco della volta (Carboni, 1760, p. 131).
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Brescia, Luoghi Pii,Carità di Brescia, libro spese e fatture (1717-1758), cc. 15, 17, 23, 24, 31, 32, 59, 85, 100, 162; Ibid., Ricevute dell'entrata ed uscita della chiesa della Carità..., filze uscita (1717-1759), nn. 46, 82, 116, 127, 199, 371, 443, 487, 492; F. Maccarinelli, Le glorie di Brescia [1747-1751], a cura di C. Boselli, Brescia 1959, pp. 14, 15, 28, 63-66, 141; [G. B. Carboni (L. Chizzola)], Le pitture e sculture di Brescia, Brescia 1760, pp. 91, 94, 125, 126, 131, 135; G. B. Carboni, Notizie istoriche delli pittori,scultori... bresciani [1776], a cura di C. Boselli, in Supplemento ai Commentari dell'Ateneo di Brescia, Brescia 1962, pp. 25, 43; Brescia, propr. privata: C. Buccio, Memorie storiche di Bagolino, ms., c.357; P. Brognoli, Nuova guida di Brescia, Brescia 1826, pp. 72, 74; S. Fenaroli, Dizionario degli artisti bresciani, Brescia 1878, p. 34; U. Vaglia, Dizionario degli artisti Valsabbini, Sabbio Chiese 1948, pp. 97, 103; M. Dazzi, Sulla ritrattistica del card. A. M. Querini, in Miscellanea Queriniana, Brescia 1961, pp. 193 s.; B. Passamani, La pittura dei secc. XVII e XVIII, in Storia di Brescia, III, Brescia 1964, p. 660; C. Boselli, La chiesa della Carità e le sue opere d'arte, in Brixia Sacra, IV, 1969), n. 2-3, pp. 98, 99, 100, n. 4, pp. 158-173 (passim);U.Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, p. 316.