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BARONI, Bernardino

di Armando Petrucci - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 6 (1964)
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BARONI, Bernardino

Armando Petrucci

Nacque in Lucca il 13 nov. 1694 da Bartolomeo, di famiglia agiata, ma non nobile, e da Chiara Rustici. Studiò lettere, filosofia, teologia, storia ecclesiastica nelle scuole dei chierici regolari della Madre di Dio della sua città, ove strinse amicizia con G. D. Mansi. Gli insegnamenti ricevuti e l'ambiente in cui era introdotto lo indussero dapprima a dedicarsi a studi storico-letterari e, in un secondo momento, alle ricerche di argomento, antiquario e di erudizione più propriamente storica. Sposatosi nel 1725 con una nobile concittadina, Anna Maria Livia Orsucci, ascritto al patriziato nel 1735, padre di molti figli, due dei quali, Giovanni Angelo e Vincenzo, avviati alla carriera ecclesiastica, il B. trascorse più di sessant'anni di tranquilla vita di studi nella sua Lucca, raccogliendo un'enorme congerie di dati e notizie, trascrivendo un gran numero di documenti e di manoscritti, abbozzando o compilando moltissime opere storiche, ma senza mai dare alle stampe i risultati di tali lavori. Le sue ricerche abbracciavano tutti gli aspetti e le più antiche epoche della storia lucchese. Pur obbedendo a interessi disparati, esse s'appoggiavano a un vasto esame delle fonti, compiuto direttamente in archivio, e a una solida erudizione, e venivano guidate da un vigile senso critico e da una sempre più affinata esperienza.

Nell'aprile del 1730 così il B. descriveva i suoi lavori al Benvoglienti: "Per ora mi trattengo in raccogliere tutti quei diplomi e bolle che mi riesce rintracciare in questi archivi, aggiungendo, dove so, e dove posso, varie note storiche e cronologiche, la qual compilazione verrà intitolata Lucanus codex diplomaticus [oggi nella Biblioteca Governativa di Lucca, ms., n. 929]. Vado ancora raccogliendo varie memorie e cronache di Lucca di autori contemporanei, alle quali parimente faccio alcune annotazioni per poi col tempo ridurle tutte in un corpo con ordine cronologico" (Minutoli, pp. 20 S.).

Ma queste due opere (la seconda delle quali, sul modello muratoriano, doveva avere per titolo Rerum Lucensium Scriptores e comprendere dodici volumi: cfr. il ms. della parte completata in Bibl. Governativa di Lucca, mss. nn. 927-928) non furono mai completate, come molte altre cui pure il B. pose mano nel corso della sua lunga vita. Le ragioni di questa incapacità o impossibilità di concludere e, soprattutto, di pubblicare, vanno ricercate sia in una congenita ritrosia (egli stesso dichiarava al Bianchini nel 1752 di non essere "capace per me stesso a produrmi al pubblico": Roma, Bibl. Vallicelliana, ms. U 40, c. 81r), sia negli ostacoli, insormontabili per un lucchese, che il Senato della città poneva alla divulgazione di documenti riguardanti la storia patria. È noto che lo stesso Muratori dovette rinunciare all'edizione della cronaca del Sercambi per l'opposizione del governo dell'ombrosa Repubblica; e il B., nel 1741, pieno di amarezza, scriveva al Lami raccomandandogli di non fare il suo nome nell'utilizzare una cronaca lucchese da lui fornitagli (Firenze, Bibl. Riccardiana, ms. 3703, 28 giugno 1741).

Comunque del suo imponente lavorio di raccoglitore e ordinatore di notizie e di documenti il B. ha lasciato testimonianza sia nella sistemazione di fondi d'archivio e di biblioteche (è, tra l'altro, suo il catalogo dei manoscritti della Biblioteca Capitolare di Lucca terminato nel 1757), sia in repertori, quali i due dedicati alla genealogia delle principali famiglie lucchesi (Archivio di Stato di Lucca, mss 20-22, Alberi di famiglie; mss. 124-128, Famiglie lucchesi; Lucca, Bibl. Governativa, mss. 910-912; cfr. anche mss- nn. 925, 1004), utili ancor oggi.

Molti eruditi contemporanei dovettero inoltre assai alla sua modesta, ma preziosa collaborazione: in contatto epistolare col Lami, col Benvoglienti, col Gori, col Manni, con l'Agostini, col Bottari, col Bianchini, egli fornì a costoro e a molti altri ancora notizie, testi inediti, consigli per le loro opere, oltre a curarne in più casi la stampa in Lucca. Dopo la morte di A. P. Berti, fu affidato a lui il compito di condurre a termine le Memorie sugli scrittori lucchesi da quello iniziate, ed il B. usò nel correggere quest'opera il suo scrupoloso senso critico. Anche tale lavoro rimase manoscritto (Lucca, Bìbl. Govem., mss. nn. 33 e 1958; cfr. anche ms. n. 994).

La cura dell'edizione del quarto volume della S. Baluzii Miscellanea novo ordine digesta... opera et studio I. D. Mansi, affidatagli dal grande erudito suo concittadino ed amico quando (9 apr. 1764) divenne arcivescovo della città, diede modo al B. di pubblicare qualcuno dei documenti raccolti e di dar prova, in due "praemonitiones" (pp. 337 e 493-497), della propria dottrina. Il volume da lui curato usci nel 1764 a Lucca e fu la prima e l'ultima volta che il B. vide pubblicato il proprio nome.

Morì il 20 febbr. 1781 nella sua Lucca. Il figlio Giuseppe Vincenzo completò alcune delle sue opere e continuò la sistemazione di vari fondi archivistici.

Oltre le opere già ricordate, si conservano del B. nella Bibl. Governativa di Lucca alcune compilazioni giovanili (Memorie d'autori e letterati diversi antichi e moderni, ms. n. 859; Bibliotheca classica,mss. 945-948; cfr. Minutoli, pp. 11-14), le Dissertazioni tenute all'Accademia degli Oscuri (ms. n. 858), un saggio di numismatica (Tavole numismatiche con illustrazioni, ms. n. 1063), una Descrizione dell'antico circondario di Lucca (ms. n. 604), e soprattutto numerosi volumi di regesti e di copie di documenti relativi alla storia lucchese (mss. 882, 889, Decreti pubblici dal 1369 al 1729,905-908, 918-923, 924, 925).

Fonti e Bibl.: Un minutario di lettere scritte dal B. a varie persone si conserva in Lucca, Bibl. Govemativa, ms. n. 992; le sue lettere al Berti, ibid., ms. n. 1069; 101 lettere sue al Lami in Firenze, Bibl. Riccardiana, ms. 3073 (dal 1740 al 1768); 17 lettere sue al Gori, Firenze, Bibl. Marucelliana, ms. A. CCXI 4, e ms. B. VII. 4; 17 lettere sue al Bianchini, Roma, Bibl. Vallicelliana, mss. U. 40 e T. .53; 1 lettera sua al Bottari, Roma, Bibl. dell'Acc. Naz. dei Lìncei, ms. Cors.201,5. Per i suoi mss. nell'Arch. di Stato di Lucca, cfr.: S. Bongi, Inventario del R. Arch. di Stato di Lucca, I, Lucca 1872, p. 3; IV, ibid. 1888, pp. 104, 137, 177, 290, 317, 350, 352. Cfr. inoltre su di lui: C. Minutoli, Intorno agli studi e lavori di erudizione e di storia patria di B. B.,in Atti d. R. Acc. lucchese di scienze, XVII (1860), pp. 1-45.

Vedi anche
Dell' Àquila Famiglia beneventana, d'origine normanna, nota dal 1090 e fattasi ricca di feudi con gli Svevi. Dal 1143 fino alla morte di Guglielmo II ebbe Avellino, che riottenne per un breve periodo sotto Federico II. Ebbe la contea di Fondi, passata, per il matrimonio di Giovanna con Loffredo Caetani, a quest'ultima ... manoscritto Libro scritto a mano la cui forma più antica fu, nel mondo mediterraneo, il rotolo di papiro, usato dagli Egizi e poi adottato dai Greci e dai Romani; la scrittura era disposta nel senso della maggiore larghezza del rotolo in colonne uniformi scritte l’una accanto all’altra e il rotolo si leggeva svolgendolo ... biblioteca Raccolta di libri per uso di lettura e di studio e anche il luogo stesso (sala o edificio) dove si conservano. L’utilizzo ottimale degli spazi per la conservazione, la lettura, lo studio e per ogni altro servizio richiede una razionale progettazione delle biblioteca (v. fig.). 1. Cenni storici 1.1 ... accademia 1. accademia platonica ̕Ακαδήμεια o ̕Ακαδημία era il nome di una località poco distante da Atene, nei pressi della quale Platone verso il 387 a.C. iniziò il suo insegnamento; vi acquistò anche un terreno, da cui la scuola filosofica da lui fondata prese il nome di Accademia platonica, che mantenne anche ...
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bernardino s. m. (f. -a) e agg. – Nome di appartenenti a congregazioni religiose che hanno come eponimo s. Bernardo di Chiaravalle (come i cistercensi in Francia e in Belgio, e le religiose riformate francesi e belghe), o s. Bernardino...
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baronia baronìa s. f. [der. di barone1]. – 1. Grado, dignità di barone. 2. a. Dominio, giurisdizione del barone. b. fig., spreg. Potere dispotico. c. estens. Potenza economica o politica dei «baroni dell’industria», dei «baroni della cattedra»...
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