Barbadoro, Bernardino
Studioso (Cortona 1889 - Firenze 1961) del Medioevo fiorentino e in particolare dell'età di D., dedicò tutta la sua attività di ricercatore nel ricostruire il mondo politico, economico e sociale in cui si svolse la vicenda umana del poeta e nel vagliare quanto di questo mondo esterno fosse trasfigurato nel poema.
Compì gli studi secondari ad Arezzo, quindi si trasferì a Firenze, avendo vinto una borsa di studio presso quella università. In questa città, che fu il teatro e lo scopo delle sue ricerche, si formò la sua personalità di storico tutto teso, sulla scia del Salvemini, all'indagine nell'ambito della storia economico-giuridica. La sua attività di attento ricercatore fu ulteriormente favorita dal lavoro che svolse per lunghi anni presso l'Archivio di Stato di Firenze che diresse dal 1931. La carriera archivistica tuttavia non impedì al B. di compiere gli studi universitari: si laureò nel 1919 con una tesi su Le finanze della Repubblica fiorentina (opera che, rielaborata in seguito, divenne la sua più nota e giustamente celebre); conseguì poi la libera docenza e ottenne quindi la cattedra universitaria (1931).
I suoi interessi, oltre che alla storia economica, furono rivolti al mondo di D.: del 1921 è il libro su La Firenze di D., scritto in collaborazione con L. Dami (che curò la parte riguardante la storia dell'arte); e dello stesso anno sono i Consigli della Repubblica Fiorentina (1301-1307). Del 1922 è lo studio su Arrigo VII nella storia d'Italia e nel pensiero di D.; abbiamo inoltre due importanti lavori sull'esilio del poeta apparsi negli " Studi danteschi " (II [1920], IV [1924]); del 1931, infine, è la ‛ lettura ' del canto XXXII dell'Inferno tenuta nella sala di D. in Orsammichele. Collaborò proficuamente per lunghi anni alla Società Dantesca, e fino al 1934 fu con lo Schiaparelli e il Panella condirettore dell' " Archivio Storico Italiano ": in questa sede, infatti, comparvero alcuni suoi importanti saggi sulle finanze fiorentine del XIV secolo.
Bibl. - Oltre ai necrologi apparsi in " Studi d. " XXXIX (1962) 257-258, a c. di S. Camerani, e in " Arch. Stor. It. " CXXI (1963) 156-157, a c. di A. D'addario, Si veda Dizion. biogr. degli Ital. VI (1964) 24-25.