BALDONI, Bernardino
Nacque, sembra, nel 1556 a San Ginesio (Macerata) da un agiato gentiluomo, Valentino, che viveva di solito in Ancona dove il B. intraprese i primi studi letterari e giuridici: studi portati poi a compimento a Roma. Sembra anche che durante il soggiorno romano il B. sia stato per breve tempo segretario dapprima del cardinale Decio Azzolini, e poi del cardinale Alessandro Peretti, nipote di Sisto V. Negli anni successivi tornò nelle Marche dove esercitò la funzione di segretario in numerose città e comuni: sicuramente ad Ascoli Piceno, come ci è testimoniato tra l'altro dalla pubblicazione postuma dei primi atti pubblici redatti dal B. quando entrò in carica: Bernardino B. nel suo ingresso alla Segreteria di Ascoli,Camerino 1696.
Di un certo interesse è un suo libretto, stampato a Venezia nel 1628, intitolato: Il secretario di B. B. da Sangenesi ove con breve discorso si mostrano la dignità, le conditioni che gli si convengono ed il modo col quale dev'egli servire il Publico di una Città,opera da riferire a quella letteratura precettistica di cui parla il Croce (Storia dell'età barocca in Italia,Bari 1929, p. 139),che cita a tal proposito la più diffusa opera Del Segretario di Panfilo Persico.
L'ambizione dell'opuscolo (composto in gran parte di documenti compilati dal B. durante il suo segretariato) è quella di additare gli arcana imperii che si svelano alla professione di segretario e di offrire un'esemplificazione e un modello scolastico a chiunque voglia intraprendere questa carriera. In questa prospettiva vanno valutati i concetti secondo cui il segretario deve essere "agguagliato per somiglianza d'auttorità a gli Angeli, mostrando havere non so che del divino nella partecipazione de' concetti, e de' pensieri altrui", oppure che "deve essere atto per ingegno, per lettere, per diligenza, per secretezza, per accortezza e per bella e gentil maniera di scrivere e di ragionare; havere esperienza di cose di Stato, che sono in continuo movimento, che perciò ha bisogno di prudenza e di consiglio".
Il B. si ritirò in vecchiaia a San Ginesio, dove morì il 15 nov. 1637.
Bibl.: F. Vecchietti, Biblioteca Picena, o sia notizie istoriche delle opere e degli scrittori piceni, II Osimo, 1791, p. 67.