BALDI, Bernardino
Nacque, il 5 giugno 1553, in Urbino; e vi morì il 10 ottobre 1617. Istruitosi a Padova in varie discipline, fu successivamente al servizio di don Ferrante Gonzaga, del cardinale C. Borromeo, del card. Aldobrandini; fu abate di Guastalla dal 1585 al 1609, e infine segretario e storico del duca di Urbino. Moltissimo meditò e scrisse, rivelando vastità singolare di cultura e varietà grande di attitudini, unendo spesso felicemente l'arte e la scienza e, col suo fine gusto, guardandosi dalle smancerie dei contemporanei. Scrisse poemi, poemetti didascalici di finissima fattura (La Nautica, Venezia 1590, più volte ristampata, ultimamente con le egloghe, Lanciano 1913 e da sola, Città di Castello 15; L'Invenzione del bossolo da navigare, pubblicata solo nel 1901 a Livorno con prefazione di G. Canevazzi), Egloghe miste (1590), in cui innestò sul tronco della vecchia egloga classica nuovi germogli e spunti originali; Epigrammi (ordinati nel 1614) acuti e non privi di novità; Rime varie, canzoni e sonetti; Il Lauro (Pavia 1600), poesie dell'amor giovanile. Tra i molti volgarizzamenti va ricordato quello dei Fenomeni di Arato. In prosa, compose Dialoghi varii, opere di biografia e di storia, tra cui pregevoli la Vita di Federico di Montefeltro, duca d'Urbino, e quella di Guidobaldo d'Urbino, scritte, come disse il Giordani, "con purità non affettata di lingua e grazia spontanea di frase". Della varia sua cultura restano documenti, oltre molti volumi inediti di una storia geografica generale, le Vite dei matematici, le Lamentazioni di Geremia tradotte dall'ebraico. Poliglotta autentico, compose grammatiche, vocabolarî di arabo, persiano e ungherese: mirabile esempio di geniale universalità prettamente italiana. Della congerie degli scritti del Baldi vivono ancora, con le Egloghe, i quattro libri della Nautica, in cui il poeta, pure imitando talora le Georgiche e anche l'Eneide, con fine gusto e libera originalità cantò l'arte di costruire la nave e di governarla, le cognizioni necessarie a un abile pilota, le avventure della navigazione, i luoghi più adatti ai commerci, avvivando l'arida materia con piacevoli episodî e amabili finzioni, come quella del ritrovamento della bussola. Una scelta di Versi e prose (compresa La Nautica) del Baldi fu ordinata e annotata da F. Ugolini e F. L. Polidori, Firenze 1859.
Bibl.: G. Zaccagnini, B. B. nella vita e nelle opere, 2ª ed., Pistoia 1908.