BERNADOTTE Folke conte di Wisborg
Filantropo svedese, nato a Stoccolma il 2 gennaio 1895 dal matrimonio morganatico del principe Oscar con la contessa Ebba Munck (v. oscar 11; XXV, p. 653), e perciò nipote diretto di re Gustavo V. Ufficiale di cavalleria nell'esercito svedese, si diede poi ad opere umanitarie e in particolare, seguendo le orme dello zio, principe Carlo, all'organizzazione della Croce Rossa internazionale, di cui era presidente per la Svezia. Durante la seconda Guerra mondiale si adoperò per un miglior trattamento degli internati civili in Germania, ottenendo, nel marzo 1945, da Himmler che i prigionieri civili danesi e norvegesi in Germania fossero trasferiti in Danimarca. Con lo stesso capo della polizia tedesca, negli ultimi giorni di aprile 1945 trattò la resa delle truppe tedesche sul fronte occidentale, onde por fine all'inutile strage; ma il precipitare degli eventi rese vana la sua iniziativa, sulla quale informò diffusamente in un volume (trad. ital.: La fine. I miei negoziati in Germania nella primavera del 1945 e i loro sviluppi politici, Milano 1946). Dopo la guerra, l'opera sua fu rivolta specialmente al soccorso dell'infanzia abbandonata (ospitò personalmente bambini tedeschi nella sua tenuta sul Lago di Costanza) e delle popolazioni tedesche della zona di occupazione britannica, verso le quali diresse l'azione umanitaria della Croce Rossa svedese. Nel maggio 1948, per incarico delle N. U., ebbe inizio la sua assidua opera di mediatore onde porre un termine, o almeno una tregua, alla guerra apertasi in Palestina fra Ebrei e Arabi; ma il 17 settembre, a Gerusalemme, fu vittima di un attentato a opera di terroristi ebraici della "banda Stern".