BERNA
(lat. Bernum, Berna; ted. Bern)
Città della Svizzera, capitale della Confederazione Elvetica e capoluogo del cantone omonimo, situata nella regione superiore del medio corso dell'Aare.Secondo la tradizione, la città di B. - toponimo perlopiù interpretato come traduzione tedesca del nome di Verona, nel quale tuttavia si tende oggi a riconoscere piuttosto una radice di origine celtica (Feller, 1946) - fu fondata dal duca Bertoldo V di Zähringen nel 1191. Divenuta ben presto, grazie anche alla posizione geografica, crocevia di considerevole importanza, nel 1218, con la morte di Bertoldo e l'estinzione dei duchi di Zähringen, B. tornò a far parte dei territori dell'impero. Il riconoscimento dello stato giuridico di città libera non le garantì immediatamente la piena autonomia: fra il 1265 e il 1291 ca., a difesa di B. contro le pretese degli Asburgo, i conti di Savoia esercitarono sulla città un vero e proprio protettorato. Nel corso del sec. 14° un'accorta politica di alleanze e acquisizioni territoriali consentì a B. di estendere il dominio sui territori di Aarberg, Thun, Burgdorf e sull'Oberland. Nel 1415 l'imperatore Sigismondo, riconfermandone i privilegi, riconobbe al governo della città anche la sovranità dell'Argovia (Aargau), conquistata da B. in quel medesimo anno.Citata per la prima volta in un documento del 1208 (Fontes rerum Bernensium, I, Bern 1883, nr. 113, p. 501), per la città non si dispone, anteriormente al sec. 14°, che di scarsissime fonti documentarie. È peraltro da ritenere con ogni probabilità una falsificazione posteriore la Berner Handfeste, l'atto emanato da Federico II e redatto dalla cancelleria imperiale nel 1218, con il quale si riconosceva al burgum de Berno la condizione di libera città dell'impero (de Capitani, 1980; Die Zähringer, 1986). Al 1325-1340 ca. risale l'anonima Cronica de Berno (MGH. SS, XVII, 1861, pp. 271-274; Die Berner-Chronik, 1871), mentre del 1420 ca. è la Berner-Chronik di Conrad Iustinger, primo storiografo ufficiale della città (Die Berner-Chronik, 1871).Altrettanto scarse sono le testimonianze dell'originaria facies del centro, che nel corso dei secoli - e già a partire dal 1405, dopo l'incendio che devastò quasi metà dell'abitato - conobbe profonde modifiche e trasformazioni sia nell'edilizia pubblica sia in quella privata. L'assetto urbanistico della città vecchia è però ancora quello medievale, conservatosi nelle sue linee ordinatrici pressoché integro, grazie anche a un incremento demografico relativamente contenuto. L'analisi di quest'ultimo, insieme a una serie di indagini archeologiche condotte a più riprese a partire dagli anni Cinquanta (Hofer, 1970), consente di ricostruire uno sviluppo complessivo dell'abitato articolato in più fasi.Sulla penisola che l'ansa del fiume disegna in questo punto, all'epoca della fondazione doveva già esistere il nucleo fortificato del Burg Nydegg, situato sulla punta estrema orientale, con il piccolo villaggio sorto in basso e prospiciente l'Aare. A questo primo insediamento venne aggregandosi la città fondata, il vero e proprio burgum di B., caratterizzato da un impianto piuttosto regolare, con una distribuzione dei lotti per le abitazioni lungo tre strade - di cui la centrale, la via del mercato (Marktstrasse), notevolmente più ampia - che correvano parallele fra loro in senso E-O, e con un'estensione complessiva che probabilmente già entro il 1230 (Die Zähringer, 1986) doveva occupare tutta l'area compresa fra la collina della Nydegg e la Zeitglockenturm. Questa, conservata oggi nel rifacimento settecentesco, segnava nell'originaria cinta muraria l'accesso alla città prima che due ulteriori addizioni, l'una promossa dai conti di Savoia nella seconda metà del sec. 13°, l'altra del 1344-1346 ca. (Die Stadt Bern, 1947-1959, I), non comportassero, con la nuova estensione raggiunta dall'abitato - sufficiente a contenere lo sviluppo di B. fino al sec. 19° -, la completa ristrutturazione del sistema difensivo, comprendente anche l'area del Burg, distrutto intorno al 1270; resti cospicui del primo impianto sono stati individuati sotto la Nydeggkirche, costruita alla fine del sec. 15° (Hofer, 1970). Il tratto peculiare della fondazione sembra incentrarsi nell'assenza della piazza, il cui ruolo di fulcro venne assunto dalla Marktstrasse, lungo la quale i prospetti delle case vennero dotati di logge (Lauben) simili a quelle che, pertinenti a momenti edilizi seriori, ancora oggi ne costituiscono la caratteristica.Per quanto concerne gli edifici religiosi, scomparso il primitivo insediamento dei Francescani, documentati a B. a partire dal 1255, la sola chiesa dei Domenicani (od. Französische Kirche), presenti dal 1269, conserva l'originario coro gotico e, all'interno, stalli lignei trecenteschi. La collegiata di St. Vinzenz fu costruita a partire dal 1421, al posto dell'antica parrocchiale del sec. 13°; conclusa alla fine del sec. 16°, essa rappresenta una delle più compiute espressioni dell'architettura tardogotica in Svizzera.
Le testimonianze più significative della storia di B. e del cantone sono raccolte nel Bernisches Historisches Mus., che conserva fra l'altro numerosi reperti provenienti dagli insediamenti gallo-romani scavati nell'area circostante la città, oggetti del periodo altomedievale, come la lamina del sec. 7°, in bronzo dorato, che reca la figura di un cavaliere rinvenuta a Stabio nel Canton Ticino, nonché tessuti ricamati e suppellettili dei secc. 13° e 14° (da Königsfelden e Lucerna).Tra le più notevoli raccolte d'arte svizzere, il Kunstmus. di B. conserva importanti dipinti italiani del Trecento, fra i quali una Maestà di Duccio e opere di Jacopo del Casentino, Taddeo Gaddi, Bernardo Daddi, Allegretto Nuzi, Nardo di Cione, Niccolò di Pietro Gerini.
Bibl.: Die Berner-Chronik des Conrad Iustinger, a cura di G. Studer, 4 voll., Bern 1871; R. Feller, Geschichte Berns, I, Von den Anfängen bis 1516 (Archiv des Historischen Vereins des Kantons Bern, 38), Bern 1946; Die Kunstdenkmäler des Kantons Bern, I-III, Die Stadt Bern, a cura di P. Hofer (Die Kunstdenkmäler der Schweiz, 19, 28, 40), Basel 1947-1959; IV, Das Berner Münster, a cura di L. Mojon (Die Kunstdenkmäler der Schweiz, 44), Basel 1960; P. Guyer, Bibliographie der Städtgeschichte der Schweiz, Zürich 1960; E.A. Gutkind, International History of City Development, 8 voll., London 1964-1972; Die Kunstdenkmäler des Kantons Bern, V, Die Kirchen der Stadt Bern, a cura di P. Hofer, L. Mojon (Die Kunstdenkmäler der Schweiz, 58), Basel 1969; P. Hofer, Fundplätze, Bauplätze, Aufsätze zu Archäologie, Architektur und Städtbau, Basel-Stuttgart 1970; F. de Capitani, s.v. Bern, in Lex. Mittelalt., I, 1980, pp. 1968-1970; Die Zähringer. Anstoß und Wirkung, a cura di H. Schadek, K. Schmid, cat. (Freiburg im Brsg. 1986), Sigmaringen 1986.M.C. Rossini
Manoscritti medievali miniati sono conservati in notevole numero sia nell'antica e illustre Burgerbibl. (si ricordino il famoso codice 318 del Physiologus, del sec. 9°, e il codice 120, il Liber ad honorem Augusti di Pietro da Eboli, dello scorcio del sec. 12°) sia nella più grande Stadt-und Universitätsbibl., fondata nel 17° secolo.
Bibl.: Catalogus codicum mss. bibliothecae bernensis, a cura di J.R. Sinner, Bern 1760; Catalogus codicum Bernensium (Bibliotheca Bongarsiana), a cura di H. Hagen, Bern 1875; Katalog der Handschriften zur Schweizergeschichte der Stadtbibliothek Bern, Bern 1895; H. Leclerq, s.v. Berne (Manuscrits liturgiques de), in DACL, II, 1, 1910, coll. 814-817; A. Bruckner, Chartae latinae antiquiores, I, Switzerland: Basle - St. Gall, Olten-Lausanne 1954, p. 4; K. Gamber, Codices liturgici latini antiquiores (Spicilegii Friburgensis Subsidia, 1), Fribourg 19682 (1963), I, p. 182; II, pp. 443, 543; B.M. von Scarpatetti, Katalog der datierten Handschriften in der Schweiz in lateinischer Schrift vom Anfgang des Mittelalters bis 1550, II, Die Handschriften der Bibliotheken Bern-Porrentrug, Dietikon-Zürich 1983, pp. 5-33; K. Gamber, Codices liturgici latini antiquiores. Supplementum (Spicilegii Friburgensis Subsidia, 1A), Fribourg 1988, pp. 168-169.A. Petrucci