BERMUDE (VI, p. 739; App. II, 1, p. 388)
Le B. (km2 53, dei quali 39 spettano alla Gran Bermuda) hanno acquistato negli ultimi anni una grande importanza sotto un duplice punto di vista: come basi navali e come stazioni climatiche invernali. Le basi concesse nel 1940 agli S. U. A. per 99 anni nel Great Sound e nel Castle Harbor sono oggi prevalentemente attrezzate come basi aeree. Le isole erano già da tempo frequentate per il clima mite; ora sono divenute di moda come soggiorno invernale frequentato soprattutto da cittadini degli S. U. A., onde pullulano di alberghi di lusso e di attrattive per i forestieri. L'industria turistica e alberghiera è perciò la più cospicua fonte di risorse, ma accanto ad essa non vanno dimenticate la frutticoltura (banane e altre frutta tropicali), l'orticoltura (pomodori esportati come primizie, ecc.), la produzione dei fiori e bulbi largamente esportati, e ancora la fabbricazione di profumi.
Alle comunicazioni con l'America e l'Europa serve oggi l'aviazione: otto compagnie di sei diverse nazioni esercitano linee che fanno scalo a Bermuda. Servizî celerissimi con New York e Miami; collegamenti con Londra, Montreal, Havana, Messico, Lisbona, Madrid, ecc. Circa 300.000 passeggeri hanno visitato le Bermude in aereo nel 1957.
Le B. sono rette da un governatore britannico assistito da un Consiglio legislativo (11 membri) e da un Consiglio esecutivo (7 membri), entrambi nominati dal sovrano o ex officio; inoltre da un'Assemblea elettiva di 36 membri (di ambo i sessi).
La popolazione al 31 dicembre 1957 era di circa 42.800 ab. (escluso il personale militare statunitense e britannico), dei quali 23.000 negri; essa è triplicata dal 1881. La capitale Hamilton ha circa 3.000 ab. permanenti.
Bibl.: F. Taillefer, Les Bermudes. Esquisse géographique, in Cahiers d'Outremer, 1958, pp. 101-16.