berlusconesimo
s. m. (iron.) L’orientamento di pensiero e il fenomeno sociale e di costume suscitato da Silvio Berlusconi e dal movimento politico da lui fondato.
• [Sandro Bondi,] l’ex sindaco comunista di Fivizzano, poi convertitosi al berlusconesimo, negli ultimi mesi aveva fatto un po’ perdere le sue tracce, salvo poi ricomparire nelle settimane più recenti con un profluvio di dichiarazioni sulla necessità di azzerare del tutto il Pdl, fermare la macchina delle primarie e affidare la rifondazione al 76enne Cavaliere. (Carlantonio Solimene, Tempo, 30 novembre 2012, p. 5, Primo Piano) • «Mi chiedo ‒ è la premessa di [Luca] Borzani ‒ se non sia finita la stagione degli appelli: come tante altre cose, forse si tratta di uno strumento parzialmente logorato. Condivido due priorità. La prima: la necessità di chiudere con il berlusconesimo, inteso non solo come Berlusconi ma come processo di disgregazione civile, morale e istituzionale: la modernità farlocca di assalto ai beni comuni in cui tanti si sono cullati. La seconda: la necessità per il Paese di evitare il collasso. Né la rimozione della crisi né l’austerità fine a se stessa sono in grado di mettere in moto una nuova stagione di sviluppo». (Raffaele Niri, Repubblica, 10 marzo 2013, Genova, p. I) • In queste ore si parla del passaggio all’Ncd di Paolo Bonaiuti, un pezzo di storia del berlusconesimo: prevede altre migrazioni di massa dopo le europee come temono i big forzisti? (Alberto D’Argenio, Repubblica, 13 aprile 2014, p. 6, Politica).
- Derivato dal nome proprio (Silvio) Berlusconi con l’aggiunta del suffisso -esimo.
- Già attestato nella Stampa Sera del 2 febbraio 1990, p. 21, Spettacoli (Piero Perona).