BERLINO 2624, Pittore di
Ceramografo greco, attico, della tecnica a figure rosse, di stile classico. È uno specialista in ònoi o epìnetra, così denominato dall'ònos 2624 di Berlino. Il Beazley gli attribuisce tre ònoi (Berlino 2624; Atene 2180 CC. 1592; Atene, Agorà P. 7817) e un chous (Heidelberg K. 14) da riferirsi fra il 420-410 a. C.
Su questi vasi sono rappresentate figure di donne, di uomini, di fanciulli e teste femminili rese in maniera sciatta con una linea di contorno tremolante ed imprecisa. Le sue opere debbono considerarsi nei limiti di un artigianato ormai in decadenza.
Bibl.: Dumont-Chaplain, Les céramiques de la Grèce propre, I, Parigi 1888, tav. 20; M. Lang, Onos oder Epinetron, Berlino 1908, p. 40; W. Kraiker, Katalog der Sammlung antiker Kleinkunst des archäologischen Institus der Universität Heidelberg, I, Die Rotfigurigen attischen Vasen, Berlino 1931, p. 56, n. 216 e tav. 42; O. Brendel, Die Schafzucht im alten Griechenland, Würzburg 1934, tav. LXVI, i; J. D. Beazley, Red-fig., pp. 758-9.