BERGERAC (A. T., 35-36)
Città della Francia sud-occidentale, capoluogo di circondario nel dipartimento della Dordogna, situata sulla riva destra della Dordogna resa navigabile da una diga costruita 2 km. a valle della città. Un ponte a cinque arcate riunisce la città al sobborgo della Maddalena. Ha una popolazione di 17.041 abitanti. Eergerac esercita un importante commercio di vini e tartufi, grano, acquavite; l'industria locale, di scarsissima importanza, è data da mulini, concerie, distillerie. Un tronco ferroviario unisce la città a Libourne sulla Parigi-Bordeaux, e un altro a le Buisson sulla Périgueux-Agen; altre linee secondarie la uniscono a paesi vicini. È sede di sottoprefettura, di tribunale di prima istanza e di commercio; ha un collegio comunale, un seminario e una piccola biblioteca.
Storia. - Non menzionata prima del sec. XII, Bergerac fu quindi capoluogo d'una importante castellania, che apparteneva ai signori di Pons. Essendo situata sulla strada di Spagna che conduceva a S. Iacopo di Compostella, ebbe grande importanza commerciale, come centro naturale d'afflusso delle merci e dei pellegrini del Perigord. Presa e ripresa dalle parti avversarie, prima durante le guerre inglesi, poi durante le guerre di religione, B. diventò uno dei luoghi d'immunità dei calvinisti. Luigi XIII la prese nel 1621 e ne fece demolire le fortificazioni. La revoca dell'editto di Nantes le tolse ogni importanza.
Trattato di B. - Con questo nome si designa il trattato segreto, in 48 articoli, concluso il 17 settembre 1577, tra i rappresentanti di re Enrico III e i capi del partito protestante, il re di Navarra e il principe di Condé. Doveva garentire ai riformati tutti i diritti civili, con determinate restrizioni nel diritto successorio nel caso di matrimonî di ecclesiastici, l'esercizio pubblico del culto, giudici speciali per essi in ogni parlamento, il diritto di mantenere delle truppe e di avere dei luoghi d'immunità; nell'insieme, dunque, il trattato sarebbe stato favorevole ai riformati, i quali in cambio dovevano restituire i beni usurpati alle chiese e non molestare i cattolici; ma in pratica ebbe scarsa applicazione e tutto si ridusse a uno dei molti tentativi di equilibrio del re e di Caterina de' Medici fra i due partiti.
Bibl.: G. Charrier, Les jurades de la ville de Bergerac tirées des registres de l'hôtel de ville, voll. 7, Bergerac 1892-1898. Il testo del trattato del 1577 è pubblicato in J. Du Mont, Corps diplomatique, V, Amsterdam 1726, pp. 308-311.