Vedi BERGAMO dell'anno: 1959 - 1994
BERGAMO (Βέργομον, Bergŏmum)
Città della Lombardia, situata nella pianura ai piedi della catena montuosa, tra lo sbocco di due valli. La tradizione la ritiene fondata dai Galli Cenòmani; in età romana fu municipio della regione XI; sede vescovile dalla metà del IV secolo, presa e saccheggiata da Attila nel 452. La città romana (e presumibilmente anche il precedente abitato gallico) era dove è oggi la Bergamo alta, limitata da una cerchia di mura che correva un po' più all'interno delle posteriori mura venete. Poco o nulla rimane in vista dell'antica Bergomum, ma scavi eseguiti in vari periodi hanno permesso di identificare, oltre al tracciato delle mura di cui si è detto, il reticolato stradale romano (di cui seguono il percorso parte delle strade attuali) e il sito del Foro, tra piazza Garibaldi e piazza del Duomo, ove è ancora il centro della città. Il Capitolium era probabilmente ove è oggi la Rocca, mentre, verso piazza Cittadella, doveva trovarsi l'anfiteatro. Resti di un ricco edificio termale sono venuti in luce al "Mercato del Fieno", frammenti architettonici di un edificio monumentale, forse del Foro, in via Donizetti. Recentemente, sotto le mura venete presso la Porta S. Alessandro, si è scavato un tratto dell'acquedotto romano ed una grande conserva d'acqua.
Museo archeologico. - È in alcune sale della Rocca di Bergamo. Costituito nel 1937 dalla riunione delle precedenti collezioni dell'Ateneo, dell'Accademia Carrara, della Biblioteca, raccoglie numerosi oggetti preromani e romani del Bergamasco. Tra le sculture, due mensole con protomi taurine, forse dall'anfiteatro; due are rotonde figurate e infine un gruppo di statue di particolare interesse: due acefale, del tipo della Pudicitia o della Grande Ercolanese, provenienti forse dal Foro, una statua di giovane ammantato del I sec. d. C., una statua di Venere pudica. Tra la suppellettile minore una spada di ferro con impugnatura e puntale di bronzo, un grandioso anello di ambra sul cui cerchio si arrampicano un leone con amorini, un torello di bronzo da Dalmine. Notevole una raccolta di circa 150 epigrafi romane.
Bibl.: I. Negrisoli, B. romana, Bergamo 1937 (ivi bibliogr. preced.); N. Degrassi, in Not. Scavi, 1941, pp. 311-318; N. Degrassi, in Not. Scavi, 1945, pp. 1-5; id., 1946, p. 15.