BERGAMIN Y GUTIERREZ, José
(App. III, I, p. 225)
Scrittore spagnolo, morto a San Sebastián il 28 agosto 1983. Torna to dall'esilio nel 1958, fu di nuovo espulso nel 1963. Stabilitosi a Parigi, tornò definitivamente in Spagna nel 1973, ma la sua pole mica con lo stato monarchico gli fece scegliere come luogo di re sidenza i Paesi Baschi.
All'interno della cosiddetta generación del 27, B. è stato l'unico componente la cui produzione saggistica prevale, per quantità e importanza, su quella poetica. Con una prosa agile e incisiva, che ha in Quevedo la sua primaria fonte d'ispirazione, B. ha continuato negli ultimi vent'anni a frequentare, come saggista e giornalista, i temi di riflessione prediletti, quali il cattolicesimo e la Spagna. Citiamo España peregrina (1972), El clavo ardiendo (1972), Antes de ayer y pasado mañana (1974).
Amante della poesia popolare, influenzato dalla poesia spagnola del Siglo de Oro e da quella di Bécquer, B. ha, altresì, pubblicato Rimas y sonetos rezagados (1962), Duendecillos y coplas (1963) e La claridad desierta (1973), raccolti più tardi nel volume Poesías casi completas (1980). Posteriori sono Apartada orilla (1976), Velado desvelo (1978), Esperando la mano de nieve (1982), Canto rodado (1984) e Hora última (1984). Alla letteratura classica spagnola, il cui valore universale ha sempre difeso, ha dedicato saggi e studi critici, quali Lázaro, Don Juan y Segismundo (1957) e Beltenebros (1969). Una Antología periodística di B. è stata pubblicata dalla rivista Litoral (Malaga 1984).
Bibl.: L. F. Vivanco, La generación poética del '27, in Historia general de las letras hispánicas, Barcellona 1973.