BERENICE II (Βερενίκη)
Unica figlia di Magas e di Apama, regina di Cirene dal 258 a. C.
Dopo la morte del padre, andò sposa, non prima del 247 a. C., al re di Egitto Tolomeo III ed esercitò, per le sue eccezionali doti fisiche e morali, una profonda e benefica influenza sul marito e sul paese. Pare che la regina, sopravvissuta al marito, venisse fatta assassinare dal figlio Tolomeo IV, nel timore ch'essa riuscisse ad assicurare il trono al figlio prediletto Magas. In vita fu adorata col marito sotto l'epiteto comune di ϑεοὶ Εὐεργεται (dèi Evergeti, cioè "Datori di Bene"); in morte il culto della sua memoria fu affidato dal suo uccisore ad uno speciale sacerdozio detto ἀϑλοϕόρος.
I meravigliosi ottadracmi d'oro di Efeso con la leggenda Βερενικης βασιλίσσης (della regina B.), coniati certamente prima del 260 a. C., ci danno un immagine di lei regale e religiosa ad un tempo: il velo le copre parzialmente la testa, lasciando scoperte le ciocche anteriori attorcigliate, fermate da un leggero diadema; una collana le orna il collo sottile; il profilo bellissimo rivela, pur nella idealizzazione di stile prassitelico, caratteri individuali. Nei famosi βερενίκεια βασιλίσσης: (monete di B.), coniati all'epoca della terza guerra siriaca (246-i a. C.), nei paesi riconquistati come la Siria, la Cilicia e la Panfilia, l'immagine della regina, accompagnata dalla scritta abituale, appare del tutto simile alla precedente, solo l'accentuata pienezza del mento e del collo ne indicano l'età più matura. Un ritratto giovanile di B. fu riconosciuto in una testa marmorea di Cirene, bellissimo originale della metà del III sec. a. C., dove il volto affilato di derivazione prassitelica è illuminato dalla fissità degli occhi grandissimi, con una compiacenza impressionistica cara all'arte alessandrina; e un altro ritratto, di età più matura, fu riconosciuto in un frammento marmoreo conservato nel museo di Alessandria, forse copia di epoca romana. Poco verosimile si presenta ormai l'identificazione come ritratto di B. della testa con attributi di Iside, nel Museo Nuovo Capitolino.
Monumenti considerati. - Monete: W. Koch, Die ersten Ptolomaeerinnen nach ihren Münzen, in Zeitschrift fur Numismatik, xxxiv, 1924, p. 89 ss.; N. Svoronos, Τὰ νομίσματα τοῦ κράγους τῶν Πτολεμαίων, iii, Atene 1904, tavv. xxvi, 23-4, xxix, xxxv; vol. iv, Atene 1908, c. 150 ss. Testa da Cirene: C. Anti, Un ritratto di B. di Cirene, in Africa Italiana, i, 1927, p. 167 ss.; L. Laurenzi, Ritratti Greci, Firenze 1941, p. 119, n. 71, tavv. xxv-xxvi. Testa di Alessandria: A. W. Lawrence, Greek Sculpture in Ptolemaic Egypt, in Journal of Egyptian Archaeology, xi, 1925, p. 187, tav. xxiii; I. Noshy, The Arts in Ptolomaic Egypt, Oxford 1937, p. 94; A. Adriani, Testimonianze e momenti di scultura alessandrina, Roma 1948, p. 23, tav. xvii, 4. "Iside" del Museo Nuovo Capitolino: D. Mustirn, Il Museo Mussolini, Roma 1939, n. 16, p. 173, tav. xlvi, 184-5; A. Adriani, op. cit., p. 16, tav. xii, 3.
Bibl.: U. Wilcken, in Pauly-Wissowa, III, 1899, c. 284 ss., s. v., n. 11.