BLASINI, Berengario
Originario di Lione, il B., al quale Giovanni XXII nel 1332 aveva assegnato un beneficio nella diocesi di Autun e due anni dopo il rettorato di Bligny nella Côte d'Or (più tardi ottenne anche il rettorato di Cervian nella diocesi di Béziers e un canonicato nella cattedrale di Assisi), a partire dal 1337 risulta alle dipendenze della Camera apostolica. Incaricato di numerose missioni di natura finanziaria, si trasferì in Italia per la prima volta nel 1340 col compito di inventariare i beni del defunto vescovo di Fiesole. L'8 giugno 1343 fu nominato tesoriere del ducato di Spoleto; lasciò la carica il 1º ott. 1347 per assumere quella di tesoriere del Patrimonio di S. Pietro.
Per premiarlo della sua instancabile attività al servizio della Curia, Clemente VI il 21 ott. 1349 lo nominò vescovo di Lucca. La situazione della diocesi non era delle piùprospere: gran parte dei ricchi possedimenti della mensa vescovile era andata perduta nel corso degli ultimi due secoli e le numerose guerre combattute tra i Comuni toscani nella prima metà del secolo avevano impoverito ancora di più il vescovato. Il B. tuttavia non si lasciò scoraggiare e cercò, sin dal momento della sua elezione, di incrementare le entrate della diocesi, e soprattutto di riaffermare l'autorità vescovile nei confronti del Comune di Lucca. Prima ancora di prendere possesso della diocesi protestò, infatti, presso gli Anziani di Lucca contro la giurisdizione esercitata dai funzionari comunali nel suo castello di Moriano e in altre terre vescovili, ma non pare che la protesta abbia avuto molto successo. I dissidi continuarono anche negli anni seguenti e non può dunque sorprendere che il B., in occasione del soggiorno di Carlo IV di Lussemburgo a Pisa, all'inizio del 1355, si sia fatto confermare da lui gli antichi privilegi imperiali della sua Chiesa. Il 3 febbr. 1355 Carlo IV, infatti, gli confermò il privilegio di Ottone IV del 30 ott. 1209, che poneva sotto la speciale tutela dell'impero il castello vescovile di Moriano nella Valle del Serchio e altri possedimenti connessi ad esso, e il 15 febbraio un altro diploma dello stesso imperatore, che esentava dalla giurisdizione del Comune di Lucca una serie di altre terre vescovili; Carlo IV vi aggiunse ancora il pedaggio di Montopoli e di S. Maria a Monte. Il 14 febbraio infine lo nominò conte palatino con tutti i diritti connessi. Ma parte dei possedimenti elencati allora non erano più in mano del vescovo, e quando il B., dopo anni di inutili lotte, morì il 12 genn. 1368 a Lucca, aveva anche perduto il castello di Moriano, l'antica roccaforte dei vescovi di Lucca. L'8 sett. 1368, infatti, Urbano V intimò ai Pisani di restituire al suo successore alcuni castelli, tra i quali proprio Moriano (Pirchan, II, p. 136).
Nonostante le gravose cure di tutti questi problemi temporali, il B. non aveva tralasciato di preoccuparsi della vita spirituale della sua diocesi. Il 18 ott. 1351, in occasione di un sinodo diocesano, promulgò le Constitutiones ecclesiae Lucanae, relative alla riforma e alla disciplina del clero, poi integrate da altri canoni emanati il 10 ott. 1366 nel corso di un nuovo sinodo. Si sono conservati anche gli atti di sue visite pastorali, eseguite tra il 1357 e il 1361, ma sappiamo che anche in altri periodi egli visitò con cura la diocesi.
Fonti e Bibl.: P. Dinelli, Dei Sinodi della diocesi di Lucca, in Mem. e doc. per servire alla storia del ducato di Lucca, VII, Lucca 1834, pp. 65-199 (pubblica le Constitutiones del B.); Benoît XII, Lettres closes, patentes et curiales se rapportant à la France, a cura di G. Daumet, Paris 1899-1920, ad Indicem; Clément VI, Lettres closes…, se rapportant à la France, a cura di E. Déprez, Paris 1901-1961, ad Indicem; Arch. di Stato di Lucca, Regesti, II, Carteggio degli Anziani, Lucca 1903, ad Indicem; I registri del ducato di Spoleto della serie "Introitus et exitus" della Camera apostolica presso l'Arch. Segr. Vat., a cura di L. Fumi, Perugia 1903, ad Indicem; Jean XXII, Lettres communes, a cura di G. Mollat e G. de Lesquen, Paris 1904, 1947, nn. 56684, 60206, 64042; K. H. Schäfer, Die Ausgaben der apostol. Kammer unter Benedikt XII., Klemens VI. und Innocenz VI., Paderborn 1914, ad Indicem; E. Göller, Die Einnahmen der apostol. Kammer unter Benedikt XII., Paderborn 1920, ad Indicem; Benoît XII, Lettres closes et patentes intéressant les pays autres que la France, a cura di J.-M. Vidal e G. Mollat, Paris 1935-1956, nn. 3127, 3193; L. Mohier, Die Einnahmen der apostolischen Kammer unter Klemens VI., Paderborn 1931, ad Indicem; Clément VI, Lettres closes,patentes et curiales intéressant les pays autres que la France, a cura di E. Déprez e G. Mollat, Paris 1960-61, ad Indicem (sub voce Bernardus Blasini); E. Werunsky, Der erste Römerzug Kaiser Karl IV. (1354-1355), Innsbruck 1878, pp. 143 s.; C. Eubel, Hierarchia catholica..., I, Monasterii 1913, p. 313; G. Pirchan, Italien und Kaiser Karl IV. in der Zeit seiner zweiten Romfahrt, Prag 1930, I, pp. 413, 415; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., VIII, col. 345.