BERCEUSE (in ital. ninna-nanna; sp. arrul; ted. Wiegenlied; ingl. lullaby)
È per i moderni quello che presso i Greci era indicato dal vocabolo καταβαυκάλησις: l'atto di addormentare, cantando una ninna-nanna. Ma mentre questa ha un carattere puramente e semplicemente popolaresco, berceuse è forma d'arte elaborata.
Benedetto Ferrari (nato a Reggio Emilia nel 1597, morto a Modena nel 1681), detto "della tiorba", ha nel suo melodramma Sansone una berceuse accompagnata da quattro viole, sulle parole: "Dormi invitto Marte, dormi fra le braccia del diletto", da cantarsi nel momento in cui Sansone è vinto da Dalila. La letteratura vocale e strumentale degli ultimi centoventi anni - specialmente a partire dai romantici - è ricchissima di berceuse largamente conosciute e diffuse (Chopin, op. 57; Schumann, Albumblätter, op. 124; Wiegenliedchen; Schlummerlied). Qualche vago carattere che richiami in certo modo la fisionomia e lo scopo tradizionale della berceuse basta ad alcuni compositori moderni, per dare questo titolo a composizioni di piccola mole, di andamento calmo e, di solito, in tempo 6/8.
Per la forma popolaresca e il suo aspetto folkloristico, v. ninna-nanna; canzone popolare e musica popolare.