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benzodiazepina

di Paolo Tucci - Dizionario di Medicina (2010)
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benzodiazepina

Paolo Tucci

Farmaco dotato di proprietà tranquillanti, miorilassanti (induce la riduzione del tono dei muscoli scheletrici), sedative e ipnoinducenti. Il termine deriva dal nome della struttura molecolare policiclica di tali molecole, di cui il clordiazepossido è stato il prototipo. Negli anni Cinquanta del secolo scorso, il chimico polacco Leo Sternbach notò per caso che il clordiazepossido produceva miorilassamento e un effetto tranquillante nei topi. Questi effetti farmacologici si ritrovarono anche in altri prodotti quali il diazepam e i suoi derivati (desmetildiazepam, temazepam, oxazepam). La classificazione delle b. si basa sulla durata d’azione: breve (per es., triazolam), intermedia (per es., alprazolam, lorazepam, estazolam, temazepam), lunga (per es., clordiazepossido, clorazepato, diazepam).

Meccanismo d’azione

Le b. costituiscono una classe di sostanze che condividono un meccanismo d’azione comune: stimolano un proprio recettore localizzato all’interno di un altro recettore, quello dell’acido gamma-amminobutirrico (GABA), neurotrasmettitore inibitorio presente nel nostro sistema nervoso centrale. Quando le b. stimolano il proprio recettore, inducono un cambiamento conformazionale del recettore del GABA, aumentando la sensibilità a tale neurotrasmettitore. Dal punto di vista elettrofisiologico, poiché quello del GABA è un recettore canale per lo ione cloruro, quando esso è stimolato la membrana della cellula nervosa si iperpolarizza e, quindi, la sua attività è inibita.

benzodiazepina

Impieghi clinici

Le b., a seconda del dosaggio, sono utilizzate per indurre sedazione, sonno, rilassamento dei muscoli scheletrici, amnesia anterograda (rendono difficile ricordare le azioni che bisogna compiere nel futuro). Presentano anche un effetto antiipertensivo in parte indipendente da quello ansiolitico. Inoltre, le b. sono dotate di attività anticonvulsivante.

Effetti indesiderati

Le b. sono farmaci caratterizzati da un ampio indice terapeutico (➔). I loro effetti collaterali spesso sono una conseguenza diretta della loro azione farmacologica e dipendono dal fatto che è difficile ottenere solo gli effetti desiderati senza che se ne verifichino altri non voluti. Le b. inducono amnesia anterograda, cioè rendono difficile ricordare le azioni che bisogna compiere nel futuro; in alcuni casi possono essere sfruttate in modo criminoso (sono noti casi di violenza sessuale con utilizzo del flunitrazepam). Tutte le b. possono indurre confusione e alterazioni comportamentali. Inizialmente, questi effetti furono attribuiti al solo triazolam, invece studi successivi hanno dimostrato che essi possono essere indotti anche dalle altre molecole della stessa classe farmacologica. Il sovradosaggo di b. comporta la morte per depressione respiratoria. Tuttavia, gli avvelenamenti acuti sono rari e si verificano solo dopo assunzione concomitante di altri depressivi del sistema nervoso centrale come alcol, oppiacei o barbiturici. I casi di intossicazione acuta vengono trattati con il flumazenil, un antagonista specifico delle benzodiazepine.

Dipendenza da benzodiazepine

La dipendenza fisica per le b. è ormai un fatto appurato e riconosciuto come problema di grande importanza. L’abolizione improvvisa dell’assunzione di b. può generare gravi fenomeni, quali la comparsa di una forma severa di ansia, insonnia, convulsioni e delirio. I sintomi appaiono da 2 a 10 giorni dopo l’interruzione e possono persistere anche per molti mesi. La gravità della sintomatologia presente durante l’astinenza è in generale proporzionale alla durata del trattamento con benzodiazepine.

Vedi anche
diazepam Composto chimico, C16H13ClN2O, prototipo del gruppo delle benzodiazepine, polvere bianca scarsamente solubile in acqua. Noto con il nome commerciale di valium, è stato introdotto in terapia negli anni 1960 come tranquillante, ansiolitico, ipnoinducente. Anche se relativamente atossico, il suo uso prolungato ... fàrmaci ansiolìtici Sostanze dotate della proprietà di eliminare l'ansia (detti anche tranquillanti). I f.a. più utilizzati appartengono alla categoria delle benzodiazepine e vengono impiegati nella terapia di nevrosi, stati ansiosi, disturbi del sonno. La loro relativa innocuità ne ha favorito la diffusione; il loro impiego ... sedativo Farmaco che agisce sul sistema nervoso diminuendone l’eccitabilità. È un termine molto generico anzitutto perché non tiene conto del livello del sistema nervoso su cui si svolge l’azione (centri corticali, sottocorticali, neurovegetativi, oppure terminazioni periferiche) e secondariamente perché comprende ... ansia In psichiatria, stato di tensione psicosomatica, generalmente vissuto come penosa passività verso eventi dannosi che il soggetto pensa stiano verificandosi o teme possano verificarsi. Viene considerata un fenomeno generale, presente, anche se in gradi diversi, nello sviluppo psichico di ognuno. Se si ...
Indice
  • 1 Meccanismo d’azione
  • 2 Impieghi clinici
  • 3 Effetti indesiderati
  • 4 Dipendenza da benzodiazepine
Tag
  • ACIDO GAMMA-AMMINOBUTIRRICO
  • SISTEMA NERVOSO CENTRALE
  • MUSCOLI SCHELETRICI
  • INDICE TERAPEUTICO
  • NEUROTRASMETTITORE
Altri risultati per benzodiazepina
  • benzodiazepine
    Dizionario di Medicina (2010)
    Classe di farmaci derivati dal clordiazepossido (introdotto in terapia nel 1961), con proprietà sedative e ipnotiche che variano a seconda della molecola; in queste indicazioni le b. hanno soppiantato i barbiturici, perché hanno meno probabilità di intossicazione e di depressione globale dell’SNC. Le ...
  • benzodiazepina
    Enciclopedia on line
    Composto chimico, C9H8N2; dall’isomero 1-4, di struttura derivano diversi composti, caratterizzati dalla presenza di un terzo anello benzenico, dotati di proprietà tranquillanti e talora miorilassanti e anche ipnoinducenti. A tali composti, classificati come ansiolitici, appartengono il clordiazepossido, ...
Vocabolario
benżodiażepina
benzodiazepina benżodiażepina s. f. [comp. di benzo- (per la presenza, nella molecola, del nucleo benzenico) e diaz- (cioè di-2+az[oto]), con la terminazione -epina di nomi di composti insaturi eterociclici a 7 atomi di carbonio]. – Composto...
benżodiażepìnico
benzodiazepinico benżodiażepìnico agg. e s. m. [der. di benzodiazepina] (pl. m. -ci). – In chimica organica e in farmacologia, derivato della benzodiazepina.
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