DISERTORI, Benvenuto Maria
Nacque a Trento il 16 febbr. 1887, da Giuseppe e da Anna Bortolotti. Nel 1906, concluso nella città natale il liceo classico, si trasferì a Venezia, dove soggiornò per circa due anni, durante i quali frequentò assiduamente l'accademia di belle arti e consegui il primo premio di pittura alla scuola di paesaggio di G. Ciardi. Nel 1908 era a Monaco di Baviera, dove si dedicò allo studio del nudo presso una scuola di disegno privata, ed espose con discreto esito i suoi primi paesaggi al Kunstverein. Completò la sua formazione artistica un soggiorno a Roma al termine del quale, nel 1910, si trasferì per un anno a Vienna, per frequentare all'università un corso di letteratura romanza. È di questo periodo anche un breve viaggio a Berlino.
Tornato in Italia nel 1911, soggiornò in Umbria, compiendo anche viaggi di studio in Toscana e nel Lazio; studiando i rami della Calcografia nazionale di Roma scoprì che la sua vera vocazione era l'incisione, in cui raggiunse una notevole padronanza, sia nella tecnica xilografica, sia nella esecuzione di acqueforti e incisioni a bulino e punta secca. Nel 1912 espose alla mostra degli xilografi di Levanto e a Cà Pesaro a Venezia; sempre nel 1912 cominciò a collaborare come illustratore per L'Eroica, attività che continuò fino al 1937.
Nel 1914 fu presente alla Mostra internazionale di Monaco di Baviera al palazzo di vetro; sempre da quest'anno iniziò la sua partecipazione alla Biennale di Venezia, dove espose fino al 1950, evitando quegli anni nei quali, a suo giudizio, prevalse una tendenza eccessivamente astrattista. Nel 1915 partecipò alla III Secessione romana, presentando due xilografie: La musa nel laureto e La nicchia (Milano, coll: A. Disertori; cfr. G. Dainotti, in Secessione romana 1913-1916 [catal.], Roma 1987, p. 294).
Risiedette alternativamente a Roma e Firenze; nel 1920 divenne membro dell'Accademia di S. Luca. Nel 1922 era presente alla Fiorentina primaverile con tre acqueforti (catal., pp. 86 s.) e negli stessi anni prese parte a numerose mostre svoltesi all'estero (cfr. Il Fondo ... Disertori, 1987, p. 15). Nel 1931 divenne titolare della cattedra di tecnica dell'incisione presso l'accademia di Brera, a Milano, dove insegnò fino al 1960. Una interessante raccolta di opere dei suoi allievi, eseguite nell'arco di questo trentennio, è presente nella Civica Raccolta di stampe Bertarelli a Milano.
Tra il 1920 e il 1930 si dedicò all'illustrazione di libri per la casa editrice Mondadori, occupandosi anche di copertine e frontespizi.
Tra i libri da lui illustrati si ricordano: La tela di Penelope, commedia di R. Calzini (Roma-Milano 1922), per cui il D. eseguì dei piccoli fregi che possono ricordare le pitture vascolari greche, collocati all'inizio ed alla fine di ogni atto, e L'aurea leggenda di Madonna Chigi, commedia di E. Corradini (Milano 1930), dove compaiono quattro tavole illustrative nel testo e tre fregi decorativi, uno per ogni inizio d'atto, più un puttino finale sull'ultima pagina. in questo caso le illustrazioni sono volutamente molto semplici, senza ombreggiature né prospettiva, di un genere che si potrebbe definire neomedievale, da codice miniato.
Dal 1904 al 1955 eseguì circa 70 ex libris, attraverso i quali si può seguire la sua evoluzione tecnica e stilistica (Beroluzza, 1979).
Il D. eseguì inoltre disegni e decorazioni per gli spartiti d'opera delle edizioni Suvini e Zerboni di Milano, ed inoltre affiancò alla sua attività figurativa quella di scrittore: pubblicò numerosi articoli riguardanti l'arte, apparsi su Emporium a partire dal gennaio 1922, proseguiti fino al settembre 1931; nel 1930 uscì a Firenze il suo libro L'incisione italiana, ristampato poi in facsimile a Milano nel 1974.
Il D. si occupò anche con appassionato interesse di paleografia musicale e della ricerca e dello studio di spartiti inediti e semisconosciuti del sedicesimo e diciassettesimo secolo. Collaboratore fisso dal 1936 al 1951 della Rivista musicale italiana, fu anche trascrittore e decifratore di musiche antiche e studioso di strumenti musicali, di cui possedeva una notevolissima collezione, ora conservata nel Museo degli strumenti musicali al Castello sforzesco e presso il Museo della scienza e della tecnica, a Milano. La ricca biblioteca musicologica del D. si trova presso la Biblioteca dell'università statale di Milano e la sua raccolta di spartiti musicali è stata donata dalla famiglia alla scuola civica musicale di Trento e alla scuola civica di musica di Milano; infine la biblioteca del D., composta di un discreto numero di testi antichi, è stata donata alla Biblioteca Braidense (Il Fondo ... Disertori, 1987).
Nel 1950 fu tra i fondatori a Cremona dell'istituto "G. Cesari" per la paleografia musicale (dipendente dall'uniniversità di Parma), dove tra l'altro, da allora, svolse una copiosa attività didattica.
Le sue pubblicazioni di inediti nel campo della paleografia musicale ebbero spesso meritata risonanza internazionale, come ad es. quella del Magnificat e della Messa di Johann Martini (cfr. B.D. Bibliografia, 1972, p. 27; inoltre per una raccolta dei suoi scritti musicologici cfr. La musica nei quadri antichi, introd. a cura di R. Disertori-A. Disertori, Torino 1978).
Nel 1957 fu insignito dal governo italiano della medaglia d'oro per l'arte e la cultura, che venne ad aggiungersi alla sua già nutrita serie di onorificenze (cfr. Il Fondo ... Disertori, 1987, p. 16). Nel 1967 vennero organizzate due mostre interamente dedicate alla sua produzione artistica: una a cura dell'università popolare di Trento, l'altra della Biblioteca civica di Milano.
Il 22 genn. 1969 morì a Milano.
Sue opere sono conservate nei gabinetti delle stampe di Firenze, Venezia, Roma, Trento, oltrè che in collezioni pubbliche e private, in Italia ed all'estero. Nel 1950 la New York Public Library acquistò una serie di sessantatré sue incisioni. Dal 1972 è aperta una rassegna permanente di sue incisioni nei locali del palazzo pretorio di Trento.
Un elenco completo dei suoi scritti si trova in un'aggiunta bibliografica, redatta dal figlio Andrea (Disertori, 1969), nato dal matrimonio (1925) del D. con la pittrice olandese Regina Philippona, al suo "abbozzo autobiografico" del 1954 (B. D. incisore e umanista, a cura di R. Maroni, Trento 1954).
Fonti e Bibl.: V. Pica, Atlante dell'incisione italiana, Firenze 1929, pp. 51 ss., tav. p. 64; C. Ratta, Acquafortisti ital., II, Bologna 1928, tavv. 22-27; Id., L'incisione originale su legno in Italia, Bologna 1928, tav. 21; A. Calabi, The etchings of B. D. ..., in The Print collectors Quartely, XXII (1935), 1, pp. 41-61; N. Barbantini, Scritti d'arte ined. e vari, Venezia 1953, pp. 313-324; L. Menapace, B. D. incisore ed umanista, in Alto Adige, 11apr. 1954; R. Maroni, B. D. disegnatore e musicologo, Trento 1960; Id., B. D. grafica minore, Trento 1963; G. B. Emert, B. D. incisore, Trento 1967; Id., B. M. D. disegnatore ed incisore, Trento 1967; C. Munari, Gli artisti di Ca' Pesaro, Rovereto 1967, p. 189; A. Disertori, Aggiunta alle note biogr. per B. D., in Studi trentini di scienze stor., XLVIII (1969), pp. 43-49; B. D. (catal. galleria d'arte Cavour), Milano 1969; Comune di Trento, B. D. Bibliografia, Trento 1972; P. Bellini, B. D. Catalogo completo dell'opera incisa, in I Quaderni del conoscitore di stampe, XIV (1972), pp. 34-51; A. Beroluzza, Ex libris di B. D., Trento 1979; C. Alberici, B. D. professore di incisione presso l'Accademia di Brera, Milano 1979; Il Fondo B. e Regina Disertori, a cura di D. Falchetti Pezzoli-C. Giunchedi Borghese-L. Zumkeller, Milano 1987; P. Pallottino, Storia dell'illustrazione ital., Bologna 1988, ad Ind.; H. Vollmer, Künstlerlexikon des XX. Jahrhunderts, I, p. 569; L. Servolini, Dizionario illustrato degli incisori ital. moderni e contemporanei, Milano 1955, pp. 288 s.; Diz. della musica e dei musicisti. Le biografie, II, p. 503.