NEUKIRCH, Benjamin
Poeta nato il 27 marzo 1665 a Reinke in Slesia, morto il 15 agosto 1729 ad Ansbach. Svolse dal 1691 corsi di retorica e poetica a Francoforte sull'Oder; nel 1696 andò a Berlino, dove insegnò alla Ritterakademie. Nel 1718 fu chiamato alla corte di Ansbach, dove passò il resto della vita come educatore del principe ereditario.
Nella storia della letteratura tedesca il N. rappresenta l'epoca di transizione dal barocco al razionalismo: cominciò infatti a poetare nella scia della seconda scuola slesiana, pubblicando una famosa antologia di Hofmannswaldau, il romanzo Arminius del Lohenstein e poesie proprie, frivole, lascive e ricche di metafore barocche. Poi, sotto l'influsso di F.R. Canitz, si convertì alle dottrine del Boileau e si volse a un genere diverso di poesia, sfrondando l'esuberanza secentesca e conferendo alla galanteria carattere più sobrio e levigato, non privo di brio e musicalità, sì da servire di modello al Günther. Acuto critico dei difetti della poesia contemporanea, bollò l'abuso delle poesie d'occasione, ma egli stesso per necessità dovette scriverne più d'una. Più di tutta questa produzione, delle liriche religiose, e della faticosa versione del Télémaque del Fénelon in versi alessandrini (1727-39), valgono gli epigrammi politici e le satire mordaci, che colpiscono certe magagne della vita del tempo. Per la storia della cultura e della lingua presenta qualche interesse anche l'antologia di lettere esemplari (Unterricht von teutschen Briefen, 1700 e numerose ristampe).
Ediz.: Le 7 parti dell'antologia: Henn von Hofmannswaldau und anderer Deutschen auserlesene Gedichte uscirono dal 1695 al 1727 (cfr. A. Hübscher, Die Dichter der Neukirchschen Sammlung, in Euphorion, XXIV [1922]; XXVI [1925]). Una scelta delle sue poesie in Kürschners Nat.-Litt., vol. 39
Bibl.: W. Dorn, Benjamin Neukirch, Weimar 1897.