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benigno

di Amedeo Quondam - Enciclopedia Dantesca (1970)
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benigno (benegno)

Amedeo Quondam

L'aggettivo compare numerose volte e con accezioni diverse. Il senso più proprio è quello di " incline alla bontà, alla generosità " (detto di D., in If V 88 O animal grazïoso e benigno; dello Spirito Santo, in Cv IV XXI 12 oh ammirabile e benigno seminatore, che non attende se non che la natura umana li apparecchi la terra a seminare!; della virtù di Cristo, in Pd XXIII 85), e quindi " dolce ", " amorevole ": in Pg VII 104 è l'aspetto di Enrico di Navarra; in XV 102 è detto di Pisistrato; in XIX 44 della voce che dice: " Venite; qui si varca "; in Pd XVI 60 come madre a suo figlio benigna; in XXXI 62 è detto della letizia, di cui è pervaso s. Bernardo; in Vn XXXI 11 34 Chi no la piange, quando ne ragiona, / core ha di pietra sì malvagio e vile, / ch'entrar no i puote spirito benegno, è da notare la forma senese-aretina ‛ benegno ' (vedi Parodi, Lingua 222), ma anche umbra; in Rime LXIX 10 ha valore di sostantivo: A chi era degno donava salute / co gli atti suoi quella benigna e piana.

" Buona ", perché " diretta al bene ", fu l'intenzione che spinse Costantino alla famosa donazione, in Pg XXXII 138 Quel che rimase... da la piuma, offerta / forse con intenzion sana e benigna, / si ricoperse: e infatti, più esplicito D. sarà in Pd XX 55-57, dove parlerà di buona intenzion che fé mal frutto, e in Mn II XI 8, ove accoglierà l'espressione pia intentio. " Diretta al bene " è pure la volontà nella quale si manifesta l'amore vero e rettamente ispirato: Benigna volontade in che si liqua / sempre l'amor che drittamente spira (Pd XV 1).

Nel senso di " misericordioso ", " indulgente ", è usato in Pg XI 18 e tu perdona / benigno, e non guardar lo nostro merlo, e in Pd XII 57 il santo atleta / benigno a' suoi e a' nemici crudo, riferito la prima volta a Dio, la seconda a s. Domenico. Per " generoso ", in Pd XII 88: nel soccorrere i poveri la Chiesa era un tempo generosa, afferma s. Bonaventura (la sedia che fu già benigna / più a' poveri giusti). Improntato a generosità, a cortesia, Cacciaguida definisce il riguardo che userà a D. in esilio il gran Lombardo (Pd XVII 73).

In senso astrologico è forse usato da Brunetto nel suo ‛ oroscopo ', in lf XV 59 veggendo il cielo a te così benigno: b., " propizio ", " favorevole " è il cielo, cioè la costellazione di D., quella dei Gemelli. Controversa è la spiegazione della benigna... pelle di Gerione, in If XVII 11: più che nel senso materiale indicato dal Porena, come " pelle delicata e tenera dell'uomo in confronto alla pelle dura del serpente ", con il rinvio che offre però corrispondenza poco precisa a If XXV 110-111, b. va intesa nel senso di " rassicurante ", e pelle in quello di " aspetto ", " sembiante " (Sapegno).

Di b. è da notare il frequente uso in coppia con altri aggettivi: grazïoso e benigno (If V 88), benigno e mite (Pg XV 102), soave e benigno (XIX 44), sana e benigna (XXXII 138), benigna e piana (Rime LXIX 10), ammirabile e benigno (Cv IV XXI 12).

Vocabolario
benigno
benigno agg. [dal lat. benignus, comp. di bene «bene1» e tema di gignĕre «generare», quindi propr. «di buona natura»]. – 1. Disposto amorevolmente a giovare, a compatire, a giudicare senza severità: giudice, critico b.; al b. lettore, indirizzo...
benignarsi
benignarsi v. intr. pron. [dal lat. tardo benignari, der. di benignus «benigno»] (io mi benigno,... noi ci benigniamo, voi vi benignate, e nel cong. benigniamo, benigniate), non com. – Compiacersi, degnarsi: il sovrano si benignò d’accoglierlo...
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