BENĪ ḤASAN
ASAN Località del Medio Egitto, sede di una necropoli principesca dei nomarchi della regione circostante. Le tombe risalgono alla XI e XII dinastia, e son tutte scavate nella roccia. Notevole, in entrambi i gruppi, un molto preciso senso della assialità dei vani; le porte sono al centro delle pareti che si incontrano ad angolo retto. Ma mentre le tombe più antiche constano di un'unica camera quadrangolare, nella quale solo eccezionalmente sono colonne, quelle della XII dinastia tendono ad articolarsi in vari elementi di pianta: un vestibolo con due colonne verso il fondo, una sala quadrata sostenuta da quattro colonne, e una nicchia sul fondo. Anche questi complessi più vasti sono organizzati secondo un asse di simmetria. Le colonne della corte vestibolo costituiscono un breve portico, e forniscono un esempio di colonnato aderente a una parete rocciosa che si troverà più tardi applicato anche a Deir el-Baḥrī (v.). Tale elemento architettonico in vista, insiste sul carattere razionale del complesso, che non sfugge alle regole del "costruire" per il fatto di usare una tecnica diversa, quella dello scavo. E in questo senso vanno intese le colonne, funzionalmente vane, all'interno della grotta: come un tentativo di dar pieno valore alla volontarietà della disposizione generale. Le pareti di molti di questi ipogei conservano, in tutto o in parte, la decorazione antica, dipinta, anziché scolpita; e in questo si abbandona la tradizione memfita, così come nella scelta delle scene. Le esperienze di vita della civiltà del tempo sono messe a frutto con molta franchezza, senza rimpianti per una tradizione illustrativa ormai esaurita. L'uso del pennello anziché del bulino è legato a una nuova sensibilità espressiva: il colore è assai più vario e più sentito, i contorni sono più agili anche se meno incisivi. Le convenzioni composite memfite, morte nel loro valore intimo durante il I Periodo Intermediario (fine del III millennio a. C.), possono più facilmente essere lasciate da parte in questa tecnica diversa. È questo uno dei gruppi di pitture che meglio mostrano quanto il Medio Regno abbia saputo restituire a dignità di esperienza classica la tumultuaria attività illustrativa dell'epoca immediatamente precedente, dando di nuovo inizio a una coerente tradizione figurativa (v. anche speos artemidos).
Bibl.: P. E. Newberry, Beni Hasan, 4 voll., Londra 1893-1900.