BENENATUS (Benenātus)
Mosaicista del V sec. d. C. circa, la cui firma appariva su un mosaico, ora perduto, a Seriana (antica Lamiggiga, Africa settentrionale). Si trattava di un mosaico rinvenuto nell'abside di una piccola chiesa cristiana, situata a N del Forte bizantino; la decorazione consisteva in una doppia corona inscritta in un quadrilatero i cui angoli erano ornati con quattro doppie piccole corone da cui uscivano motivi di palmette. La corona centrale presentava nell'interno - pure a mosaico - la dedica al padre Argentius. Probabilmente non si tratta del vescovo della fine VI sec. ricordato da Gregorio Magno (Epist., i, 82), ma piuttosto di Argentius donatista, ricordato in un sermone del 411 (Collat. Carthag., i, 187); infatti anche stilisticamente il mosaico meglio si adatta ad una datazione intorno all'inizio del V secolo. Dal nome unico, si deduce che B. doveva essere un servo, liberto o figlio adottivo di un ricco patrizio, probabilmente cristiano. Il nome del mosaicista è seguito dall'indicazione tes(s)el(l)avit.
Bibl.: L. Domergue, in Rec. Not. Mem. Const., XXVII, 1892, p. 154 ss.; M. Molinier-Violle, in Rec. Not. Mem. Const., XXX, 1895-1896, p. 99 ss.; P. Monceaux, in Comptes rendus de l'Acad. d. Inscr. et Belles Lettr., 1908, p. 308; Inv. Mos. Gaule et Afrique, III, 1911, p. 50, n. 206; A. Blanchet, La mosaïque, Parigi 1928, p. 56; J. M. C. Toynbee, Some Notes on Artists in the Roman World, Bruxelles 1951, p. 45.