BENELUX (App. II, 1, p. 381)
L'unione economica belganeerlandese-lussemburghese, alla quale si impegnarono con la convenzione di Londra del 1944 i governi in esilio dei tre paesi, non riuscì a realizzarsi entro il 1950, come previsto, soprattutto per le difficoltà insorte nella formazione di una comune politica agricola e sullo sviluppo delle comunicazioni fluviali tra Belgio ed Olanda, specialmente perché il Belgio temeva la concorrenza della produzione agricola e alcolica olandese. Entrata in applicazione nel 1948 la tariffa doganale comune, tributi indiretti ritardarono la totale liberalizzazione commerciale interna, anche dopo la firma del trattato di pre-unione del 15 ottobre 1949. Solo le restrizioni quantitative nei traffici fra i tre paesi furono quasi del tutto eliminate entro il 1950.
L'entrata in vigore (1° gennaio 1958) della Comunità Economica Europea contribuì all'acceleramento dell'unione economica del Benelux: il trattato di unione economica fu firmato all'Aia il 3 febbraio 1958. Il trattato previde la completa libertà di circolazione per persone, merci, servizî e capitali, il coordinamento della politica economica, finanziaria, sociale e fiscale, obiettivi raggiungibili gradualmente o che erano stati in parte già raggiunti nella fase precedente di pre-unione. L'agricoltura fu oggetto di un particolare regime. Le difficoltà agricole contribuirono pertanto a ritardare l'entrata in vigore del trattato dell'Aia: il Parlamento olandese, preoccupato delle limitazioni imposte dal Belgio alla liberalizzazione dei prodotti agricoli, nel novembre 1959 decise infatti di soprassedere alla ratifica del trattato.
La nuova unità economica del B. ha una popolazione complessiva di 20,5 milioni di abitanti su una superficie di 65.531 km2, con una densità media di 313 ab (km2, che è la più elevata fra gli stati del mondo. Il B., integrando l'economia prevalentemente agricola dei Paesi Bassi con quella fortemente industrializzata dell'UEBL (Unione Economica Belga-Lussemburghese), costituisce oggi una entità economica fra le più equilibrate e fiorenti del mondo.
Nel campo agricolo-zootecnico il B. vanta il rendimento medio più elevato per la produzione dei cereali (grano: 35 q/ha; orzo 36 q/ha; avena: 32 q/ha) e un fiorentissimo allevamento, fra i più intensi del mondo, sia rispetto alla popolazione (52 capi, di cui 29 bovini, 19 suini, 2 equini e 2 ovini, ogni 100 abitanti), sia rispetto alla superficie utilizzata (503 capi, di cui 280 bovini, 185 suini, 18 equini e 20 ovini, ogni 100 ha di prati, pascoli e colture foraggere).
Nel campo siderurgico il B. è al sesto posto nel mondo per la produzione assoluta (20,5 milioni di t, di cui 9,7 di ghisa e ferroleghe e 10,8 di acciaio grezzo), ma viene al primo posto per quella relativa (i t l'anno per abitante).
Il movimento delle merci nei porti del B. assomma a 136 milioni di t annue (di cui 95 allo sbarco e 41 all'imbarco) per la navigazione marittima e a 180 milioni di t per quella interna (fiumi e canali). Il commercio estero del B. è uno dei più sviluppati del mondo in senso sia assoluto sia relativo: nel 1958 esso ha raggiunto un valore complessivo di 538 miliardi di franchi belgi, pari a oltre 6.700 miliardi di lire italiane e corrispondenti a 330.000 lire l'anno per abitante. Esso è abbastanza bene equilibrato, in quanto il valore delle esportazioni (3200 miliardi di lire italiane) copre il 92% di quello delle importazioni (3500 miliardi).
Nel decennio 1948-58, intercorrente fra l'entrata in vigore dell'unione doganale e l'istituzione dell'Unione Economica, le importazioni sono aumentate, in valore, dell'88% e le esportazioni del 156%. Ancor più fortemente è aumentato nello stesso decennio il commercio fra gli stati del B. grazie all'abolizione della quasi totalità dei dazî doganali e delle restrizioni: le importazioni dell'UEBL dai Paesi Bassi sono salite da 7,2 a 24,6 miliardi di franchi belgi, con un aumento del 242%, e le importazioni dei Paesi Bassi dall'UEBL da 12,1 a 32,4 miliardi di franchi belgi, con un aumento del 168%. Nel 1958 le importazioni dell'UEBL dai Paesi Bassi rappresentano il 15,7% delle importazioni totali dell'UEBL, contro l'8,3% del 1948, e le importazioni dei Paesi Bassi dall'UEBL il 17,9% delle importazioni totali dei Paesi Bassi, contro il 14,7% del 1948. Fra il 1948 e il 1958 il surplus delle importazioni dei Paesi Bassi dall'UEBL è sceso dal 68% al 32%.
Bibl.: OECE, Situation et problèmes de l'économie des pays du Benelux, Parigi 1956; J. E. Meade, Negotiations for Benelux, Princeton 1957; C. Grove Haines, European integration, Londra 1957; Développements récents du Benelux, in Chronique de politique étrangère, 1953, n. 4, pp. 403 ss.; Sécretariat général du Benelux, Benelux 1948-1958: aperçu statistique de 10 années de coopération, Bruxelles 1959.