BENEDICTUS
. Con questa parola (Benedictus Dominus Deus Israel) incomincia il cantico di Zaccaria per la nascita del figlio, Giovanni il Battista (Luca, I, 68-79), preconizzato "profeta dell'Altissimo" che procederà ante faciem Domini parare vias eius. Fu usato assai anticamente nella messa in varie liturgie (gallicana, mozarabica, forse ambrosiana). Ma era assai più comune nell'uffizio mattutino, tanto nelle liturgie orientali quanto nelle occidentali. Nella messa segue il Sanctus, di cui era un tempo l'ultima parte; e come tale si trova tuttavia nei libri liturgici. Ma, poiché modernamente il Sanctus si estese fino a sovrapporsi alla consacrazione e all'elevazione, ora il Benedictus si deve cantare dopo l'elevazione e non prima (v. anche messa).
Bibl.: F. Cabrol, in Dictionnaire d'archéologie chrétienne et de liturgie, II, ii, col. 1994 segg.