REGUARDATI, Benedetto
REGUARDATI, Benedetto (Benedictus de Norcia). – Nacque a Norcia alla fine del 1398; lo si deduce da una lettera di Cicco Simonetta a Bianca Maria Sforza, nella quale il segretario ducale ricorda che il medico «se trova già in età vicina alli LXX anni» (Archivio di Stato di Milano, Autografi, cart. 218/19, Pavia, 16 gennaio 1468).
Proveniente da una famiglia di vecchia nobiltà comitale (Fortunato Ciucci, 2003, pp. 175 s.) – che nel Quattrocento espresse anche un capitano del popolo di Firenze e un senatore di Roma (suo fratello Marino), e un avvocato generale della Marca – Reguardati studiò medicina a Perugia, dove fu rettore, e successivamente professore di medicina pratica, rispettivamente negli anni 1423-27 e 1432-35. Tra il 1428 e il 1430 fu invece lettore nello Studio di Ascoli Piceno e nel 1431 medico condotto a Perugia; nel 1438 e nel 1443 esercitò di nuovo la condotta ad Ascoli. Nello stesso anno 1438, incontrò come ambasciatore della sua città (in guerra contro la vicina Cerreto di Spoleto) Francesco Sforza, gonfaloniere e vicario della Marca d’Ancona, ma fu anche bandito da Norcia per un delitto. A partire dal gennaio 1442, Reguardati entrò al servizio dello Sforza con lo stipendio di 500 ducati (De’ Reguardati, 1977, pp. 252-254).
Scrivendo molti anni dopo a Galeazzo Maria, ricorda infatti che fu «condocto in Corte per la sterilità della illustrissima signora vostra madre […] e non vi foi meno baylo che medico» (Archivio di Stato di Milano, Autografi, cart. 218/19, Melegnano, 5 ottobre 1468). Nel gennaio del 1444, a Fermo, assistette alla nascita del primo figlio di Francesco Sforza, Galeazzo Maria, e nel 1451 a quella di Ludovico Maria.
A partire dall’autunno del 1447, dopo la morte di Filippo Maria Visconti, Reguardati seguì Francesco Sforza nelle sue vicende politiche e militari, quando rivendicò il titolo ducale, e lo conquistò con le armi. Mandato in missione nelle città di Parma, Pavia e Milano nell’autunno del 1447 e poi a Venezia, diventò membro della Commissione dei Riformatori dell’Università di Pavia e governatore con Antonio Guidobono della città, passata allo Sforza. Nel 1449 fu nominato luogotenente di Parma, quando la città venne conquistata dal condottiero.
Anche dopo l’acquisizione del titolo ducale da parte di Francesco Sforza, la carriera di Reguardati seguì il doppio percorso sperimentato a partire dal 1447: da un lato fu medico al servizio degli Sforza, dall’altro diplomatico e uomo politico. A partire dal 1451, fu tuttavia chiamato diverse volte dai Medici al capezzale di Cosimo, di Giovanni o ancora di Pietro (Chiappelli, 1927). Nel maggio del 1463 curò Sante Bentivoglio, signore di Bologna, e nel novembre dello stesso anno fu inviato dal duca (insieme con Antonio Bernareggio) allo scopo di visitare Dorotea Gonzaga, promessa come sposa di Galeazzo Maria, ma l’esame non fu svolto e il contratto matrimoniale annullato (Colombo, 1909; Beltrami, 1889). Nella corte milanese assistette al capezzale Bianca Maria durante la sua ultima malattia fino alla morte il 23 ottobre 1468 (Nicoud, 2000).
Contemporaneamente, proseguiva la carriera politica e quella accademica. Nel 1457, il duca lo nominò con Piersanti da Sernano luogotenente di Pesaro per sostituire il signore della città, Alessandro Sforza, allora al servizio del re di Francia. Nel 1461 fu oratore di Francesco Sforza presso Pio II (del quale fu anche medico per qualche tempo) e poi presso Paolo II. Nel 1464 divenne eques auratus e membro del Consiglio segreto (Archivio di Stato di Milano, Registri Ducali, cart. 167, cc. 4v-5r; Santoro, 1948, p. 7). Quanto all’università, il suo nome appare nei rotuli pavesi (1448, 1449, 1451, 1453, 1455, 1461), ma non insegnò continuativamente; il suo compenso era tra i più elevati (Archivio di Stato di Pavia, Rotuli originali, c. 20), ma Reguardati si lamentò spesso dei mancati o ritardati pagamenti: nel gennaio del 1469 richiese un versamento di 2200 ducati (Archivio di Stato di Milano, Sforzesco, cart. 883) e dopo la morte di Bianca Maria risulta creditore di 800 ducati (Potenze sovrane, cart. 1460/170).
Alla fine degli anni Sessanta, Reguardati tentò di concretizzare le aspirazioni – che aveva mantenuto sempre vive – di riavvicinarsi a Norcia; precedenti trattative con i papi per ottenere la cancellazione del bando (1452, 1460-61 e 1464) erano fallite, e Francesco Sforza (a parole favorevole a lasciarlo andare) cercò sempre di trattenerlo in Lombardia, impedendogli di ottenere una cattedra nello Studio di Firenze. Reguardati ottenne intanto l’autorizzazione a raggiungere la città toscana e li morì il 9 luglio 1469 (Potenze Estere, cart. 276, Firenze, 12 luglio 1469).
Ebbe tre figli: Carlo, giurista, fu al servizio degli Sforza a Urbino e Pesaro e podestà di Pavia, nonché senatore di Roma e a Firenze capitano del popolo (1460-61) e podestà (1470); Dionisio fu anch’egli medico sforzesco, dal 1450 (Archivio di Stato di Milano, Registri delle Missive, s.d., t. II, vol. 2, p. 349, 29 settembre 1450); Giovanni, frate minore, fu lettore di filosofia nel convento di S. Francesco al Prato di Perugia.
Reguardati non scrisse molto: oltre ad alcuni consilia, che attestano la sua attività per una clientela altolocata, sono pervenuti sino a noi due trattati, uno dei quali godette di notevole fortuna, e alcuni testi di argomento termale.
Lo scritto più famoso è il giovanile Libellus de conservatione sanitatis, scritto tra il 1427 e il 1430, per Astorgius Agnesi, vescovo di Ancona e Numana e governatore della Marca, del quale fu forse il medico personale (come lasciano intendere alcune osservazioni sulle abitudini alimentari del prelato napoletano). Basato sul Compendium de naturis et proprietatibus alimentorum di Barnabas Riatini da Reggio (1300 ca.-1365 ca.) con il quale fu copiato nel manoscritto Biblioteca apostolica Vaticana, Vat. Lat. 6266, il Libellus propone, come il suo modello, una sorta di dizionario alimentare, in ordine alfabetico. Fu tradotto due volte in italiano (nel 1469 e all’inizio degli anni Ottanta del XV secolo), e stampato a Milano nel 1481 con una falsa attribuzione a Ugo Benzi (Hill Cotton, 1968). In due manoscritti del testo latino (Biblioteca apostolica Vaticana, Vat. Lat. 6266, e Oxford, Bodleian Library, Digby 111) il dedicatario è Nicolò V, cui forse Reguardati indirizzò il testo nel tentativo di ottenere la remissione del bando.
Il secondo volume di Reguardati è un De pestilentia che tratta di eziologia e prevenzione del morbo. Questo scritto si collega con l’attività svolta da Reguardati nell’ambito della politica sanitaria sforzesca: nel settembre del 1451 riferì allo Sforza da Pavia (in quel momento esente dal morbo) delle deliberazioni ivi prese con il collegio dei medici e con i deputati alla sanità, proponendo un cordone sanitario verso Milano, già infetta.
I testi di argomento termale sono l’Ordo balneorum de Burneo ducatis Mediolani (Firenze, Biblioteca Riccardiana, ms. 818, cc. 42r-43v, ed. D. Boisseuil), scritto (secondo l’oratore mantovano alla corte lombarda, Vincenzo della Scalona) nel 1462 a Bormio in Valtellina, ove Reguardati era stato inviato dopo la crisi di idropisia della quale soffrì tra il 1461 e il 1462 Francesco Sforza (Cosmacini, in Carteggio degli oratori..., II, 1461, a cura di I. Lazzarini, 2000), da lui curato nell’occasione con l’acqua di Porretta; e inoltre (copiato nello stesso manoscritto), un Regimen observandum sui bagni di Petriolo. Questi testi hanno riscontro in esperienze pratiche: nel 1460 accompagnò Pio II ai bagni del Senese, e poi Giovanni de’ Medici a Petriolo e ai bagni di Volterra; e nel 1467, scortò Lorenzo de’ Medici e sua madre, Lucrezia Tornabuoni, a Bagno a Morba.
I consilia sono raccolti nel ms. Riccardiano 818, cc. 5r-41v (ivi anche alcune ricette destinate a chi vuole ingrassare o dimagrire, cc. 46r-47v), ma anche altrove (come un consilium firmato per Ginevra Alessandrini, moglie di Giovanni de’ Medici, Firenze, Biblioteca nazionale, Autografi Gonnelli 237, cass. 35; probabilmente maggio 1463).
Opere. Ad preservandum hominem a febre pestilentia: London, British Library, Sloane 351, cc. 17-19; Milano, Biblioteca Ambrosiana, Trotti 430, cc. 70v-71r. Consilia: Firenze, Biblioteca Riccardiana, ms. 818, cc. 5r-41v. Consilium (per Giovanni de’ Medici): Firenze, Biblioteca nazionale, Autografi Gonnelli 237, cass. 35. De pestilentia: Lyon, Nicolaus Philippi, Marcus Reinhart, c. 1477-1478; Milano, Leonardus [Pachel], Uldericus [Scinzenzeler], 1479. Libellus de conservatione sanitatis: Bergamo, Biblioteca civica A. Mai, MA. 186; MA 420; Bruxelles, Bibliothèque royale Albert Ier, ms. 8553-54; Città del Vaticano, Biblioteca apostolica Vaticana, Barb. lat. 279; Chigi lat. E. IV. 129; Reg. lat. 602; Vat. Lat. 6266; Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Biscioni 25; Biblioteca Riccardiana, ms. 2241; Milano, Biblioteca nazionale Braidense, AD. XII. 13; Oxford, Bodleian Library, Digby 111; Paris, Bibliothèque nationale de France, lat. 14028; Piacenza, Biblioteca comunale Passerini-Landi, ms. 157; Salzburg, Stiftsbibliothek St. Peter, M. 1 265; Torino, Biblioteca nazionale, L V 17 (bruciato); Varsavia, Biblioteka Uniwersytecka, III Q 19; prime edizioni: Roma, Stephanus Plannck, s.d.; Roma, in domo Nobilis viri Iohannis Philippi de Lignamine Messanensis, 1475; traduzioni italiane: Novara, Biblioteca Capitolare, ms. 93; Reggio Emilia, Biblioteca comunale, D. 135; Archivio di Stato di Milano, ms. 136. Ordo balneorum de Burneo ducatis Mediolani: Firenze, Biblioteca Riccardiana, ms. 818, cc. 42r-43v. Ricette: Firenze, Biblioteca Laurenziana, Biscioni 25, cc. 256 s.; Biblioteca nazionale, Magl. XV 218; Vendôme, Bibliothèque municipale, 245, cc. 195r-196r.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Firenze, Medici ante Principato, Reg. 9, c. 276, 300; Reg. 10, c. 430; Reg. 12, c. 340; Reg. 17, c. 293; Reg. 21, c. 54; Archivio di Stato di Milano, Autografi, cart. 218/9-10; Registri delle Missive 4, cc. 123, 315v; 5, cc. 64, 70, 88v-89, 207; 6, cc. 33, 206v, 278v; 19, c. 136; 84, c. 258v; 89, c. 142rv; Registri Ducali 25, cc. 270, 271; 37, c. 37; 70, c. 45; 96, c. 25; 125, c. 271; 145, c. 267; 146, c. 9; 167, cc. 8-10; Sforzesco, cart. 19, 32, 33, 34, 36, 39, 48, 49, 56, 674, 675, 753, 758, 879, 880, 883, 884, 885, 886; Potenze estere, cart. 143, 163, 265, 266, 271, 276, 394; Potenze sovrane, cart. 1457, 1460, 1461; Paris, Bibliothèque nationale de France, Ital. 1584, cc. 261, 300; 1585, c. 237; 1589, cc. 140, 199, 218r-219v, 234rv, 268rv, 289, 309, 355; 1590, cc. 484 s., 502, 513-515, 536 s.; 1592, cc. 16, 18; 1595, c. 299rv.
D. Moreni, Della prigionia, dell’esilio e del trionfale ritorno di Cosimo de’ Medici, padre della Patria, Firenze 1821, p. 205; L. Beltrami, L’annullamento del contratto di matrimonio fra Galeazzo Maria Sforza e Dorotea Gonzaga (1463), in Archivio storico lombardo, s. 2, VI (1889), pp. 126-132; E. Scatassa, Documenti della famiglia Reguardati, in Le Marche illustrate nella storia, nelle lettere, nelle arti, I, disp. IX, Fano 1901, pp. 139-141; A. Colombo, Nuovo contributo alla storia del contratto di matrimonio fra Galeazzo Sforza e Susanna Gonzaga, in Archivio storico lombardo, s. 4, XI (1909), pp. 204-211; R. Maiocchi, Codice diplomatico artistico di Pavia dall’anno 1330 all’anno 1550, II, Pavia 1913, nn. 661, 667; A. Chiappelli, Nuovi dati biografici sopra maestro B. R. da Norcia e sulle cure mediche da lui prestate a Cosimo, Giovanni e Piero dei Medici, in Bollettino dell’Istituto storico italiano dell’arte sanitaria, VII (1927), 3, pp. 97-108; C. Santoro, Gli uffici del dominio sforzesco (1450-1500), Milano 1948, p. 7; G. Deffenu, B. R., medico e diplomatico di Francesco Sforza, Milano 1955; J. Hill Cotton, B. R. Author of Ugo Benzi’s Tractato de la conservatione de la sanitade, in Medical history, 1968, vol. 12, pp. 76-83; Ead., B. R. of Nursia (1398-1469), in Medical history, 1969, vol. 13, n. 2, pp. 175-189; F.M. De’ Reguardati, Benedetto de’ Reguardati da Norcia «medicus tota Italia celeberrimus», Trieste 1977; G. Lubkin, A Renaissance Court. Milan under Galeazzo Maria Sforza, Berkeley-Los Angeles 1994; Carteggio degli oratori mantovani alla corte sforzesca, III, 1461, a cura di I. Lazzarini, Roma 2000, p. 307; IV, 1462, a cura di I. Lazzarini, Roma 2002, pp. 338, 345, 352: V, 1463, a cura di M. Folin, Roma 2003, pp. 442 s., 448-455, 484 s.; VII, 1466-1467, a cura di M.N. Covini, Roma 1999, p. 323; G. Cosmacini, La malattia del duca Francesco, in Carteggio degli oratori…, III, 1461, cit., pp. 23-26; M. Nicoud, Expérience de la maladie et échange épistolaire: les derniers moments de Bianca Maria Visconti (mai-oct. 1468), in Mélanges de l’Ecole française de Rome, CXII (2000), 1, pp. 311-458; Ead., Les traductions vernaculaires d’ouvrages diététiques au Moyen Age: recherches sur les versions italiennes du Libellus de conservatione sanitatis de B. R., in Les traducteurs au travail, leurs manuscrits et leurs méthodes. Actes du Colloque international organisé par le Ettore Majorana Centre for Scientific Culture (Erice... 1999), a cura di J. Hamesse, Turnhout 2001, pp. 471-493; Documenti per la storia dell’Università di Pavia nella seconda metà del ’400, II, 1456-1460, a cura di A. Sottili, Milano 2002, n. 259, pp. 72-73; Fortunato Ciucci. Istorie dell’antica città di Norcia, a cura di G. Ceccarelli - C. Comino, Firenze 2003, pp. 175 s.; M. Nicoud, Les régimes de santé au Moyen Age. Naissance et diffusion d’une écriture médicale, I-II, Roma 2007; S. Zucchini, Università e dottori nell’economia del Comune di Perugia. I Registri dei Conservatori della moneta (secoli XIV-XV), Perugia 2008; Documenti per la storia dell’Università di Pavia nella seconda metà del ’400, III, 1461-1463, a cura di S. Iaria, Milano 2010, n. 600, 758; D. Boisseuil, Les cours italiennes et le thermalisme à la Renaissance: les Sforza de Milan et les cures thermales au milieu du XVe siècle, in Cultures de cours, cultures du corps, XIVe-XVIIIe siècles, a cura di M. Da Vinha - C. Lanoë - B. Laurioux, Paris 2011, pp. 51-67; M. Azzolini, The duke and the stars. Astrology and politics in Renaissance Milan, Cambridge (Mass.) 2013; M. Nicoud, Le prince et les médecins. Pensée et pratique médicales à Milan (1402-1476), Roma 2014.