LAMPRIDIO, Benedetto
Nacque a Cremona verso la fine del sec. XV e passò a Roma dove, nel collegio dei Greci istituito da Giovanni Lascari, fu maestro di greco e di latino. Fu uno dei tanti poeti umanisti cari a Leone X, morto il quale, dopo aver fatto in Padova l'esperimento d'una scuola privata, passò (1536) a Mantova, precettore di Francesco Gonzaga, figlio del duca Federico; ivi morì nel 1540.
Di lui restano 24 odi in metro pindarico, 7 in metro oraziano, 3 epistole in esametri, 5 epigrammi, raccolti da Ludovico Dolce con altri carmi di G. B. Amalteo (Venezia 1550) e poi qualche altra volta ristampati. Più che per il suo merito di poeta il Lampridio va ricordato per il suo tentativo d'imitare Pindaro in latino, con "una nuova maniera di ode non conosciuta forse ai Latini".
Bibl.: L. Cosorio, Medaglioni umanistici, Cremona 1919, pp. 45-57.