FORTINI, Benedetto
Nacque a Settignano, nei pressi di Firenze, il 2 luglio 1676 da Pier Maria, scalpellino, e Margherita Tortoli (Bellesi, 1992). Fratello minore dello scultore e architetto Giovacchino, il F. si dedicò alla pittura di prospettive e di finte architetture, avendo come maestri I. Chiavistelli e R. Botti; da B. Bimbi il F. imparò a dipingere fiori e animali e il Gabburri (1719-1741) ricorda una serie di disegni, conservati presso il marchese G. Gerini di Firenze, con animali dipinti ad acquerello che non "si può sperare di vedere cosa migliore in un tal genere". Di tale attività tuttavia non sembra esser rimasto nulla.
Le prime opere note del F. furono quelle realizzate nel primo decennio del Settecento per i frati serviti della Ss. Annunziata di Firenze presso i quali il F. fu introdotto con ogni probabilità dal padre e dal fratello (il padre morì nel 1701 mentre lavorava in chiesa e fu sepolto a spese dei frati: Bellesi, 1992).
Nella chiesa il F. realizzò il disegno delle cortine in stucco negli archi delle cappelle del transetto, la decorazione dell'arco maggiore e la cartella con la scritta "Deiparae", rifatta nel 1857 in legno intagliato (Tonini, 1876). Nel convento sono opera del F. la quadratura intorno a una Concordia di N. Nannetti (1704: Casalini, 1990), i medaglioni nel corridoio delle celle con le effigi di padre G. Arrighetti, di S. Giuliana Falconieri e della Madonna dei sette dolori (ante 1708; Fabbri, 1990), i sovrapporta dell'atrio della cella di A.M. Montorsoli (1707-1708), le finte prospettive nel chiostro detto "de' pittori" (1708: Arch. di Stato di Firenze, Corporazioni religiose soppresse…, 119, 56, c. 479), la decorazione a fresco dell'ingresso murato nel primo pianerottolo dello scalone che conduce ai dormitori. Del F. è anche un disegno con il progetto iniziale per la decorazione della porta del dormitorio nuovo, databile agli anni 1702-1704 (Fabbri, 1990). Il Moreni (1791) attribuisce al F. anche la decorazione di una galleria situata in prossimità della spezieria del convento fornendo tuttavia una data, il 1767, certamente errata.
Nel 1706 il F. fu immatricolato all'Accademia del disegno e nel 1714 ne divenne accademico (Bellesi, 1992). Il Cioni (1916) lo ricorda impegnato nella decorazione della volta della chiesa di S. Verdiana a Castelfiorentino (1708) accanto al proprio maestro Botti e a L. Del Moro, ma il suo nome non è stato rinvenuto nelle note di pagamento (M.C. Improta, La chiesa di S. Verdiana a Castelfiorentino, Ospedaletto 1986, p. 129 n. 97).
Al secondo decennio del Settecento risalgono i documentati dipinti ornamentali per la chiesa di S. Filippo Neri (1714-15 e 1724: Bellesi, 1992) e la perduta decorazione del soffitto e della volta del coro della chiesa di S. Ambrogio, entrambe a Firenze (1716; Paatz - Paatz, 1940, p. 33).
Perdute sono anche alcune opere ricordate dalle fonti, come i due ovati nella chiesa di S. Maria degli Alberighi e la quadratura della volta e delle lunette della chiesa di S. Caterina da Siena in collaborazione con A. Feroci (Richa, 1759, p. 284). Distrutte durante l'ultimo conflitto mondiale (Procacci, 1947) sono le decorazioni ad affresco che ornavano le due cappelle laterali di S. Maria dell'Impruneta. Non appartiene invece al F. il disegno dell'altare maggiore per la chiesa di S. Francesco a Pistoia (Bellesi, 1994).
All'inizio del terzo decennio del Settecento il F. collaborò a fianco del fratello all'esecuzione del Monumento funebre di D. Bartolozzi nel chiostro di S. Domenico a Prato (Fantappiè, 1984) e alla realizzazione dell'altare maggiore della chiesa di S. Domenico a Pistoia, ora a Popiglio (Falletti, 1990). Poco dopo, nel 1722, è probabile che il F. abbia collaborato con M. Bonechi e A. Puglieschi alla decorazione a fresco della cappella del capitolo della Ss. Annunziata di Firenze, la cui completa ristrutturazione era stata affidata al fratello.
Sempre nel terzo decennio del secolo il F. realizzò le decorazioni per la nuova ala del noviziato del conservatorio della Quiete presso Firenze, commissionate dal granduca Cosimo III de' Medici e dalla figlia Anna Maria Luisa, elettrice palatina.
Il F. dipinse sulle pareti vedute di ville medicee e sulle volte aeree strutture animate da rappresentazioni di animali esotici e di fiori (Casciu, 1986).
All'incirca nello stesso periodo (1726-1732) il F. risulta impegnato insieme col fratello nella villa Il Diluvio sulle colline di Scandicci, nella quale eseguì alcune vedute di rovine e le incorniciature delle porte e delle finestre del salone del primo piano (Contorni, 1990; Cresti, 1992).
Al F. sono stati attribuiti anche alcuni affreschi in palazzo Spini Feroni a Firenze.
Si tratta delle quadrature di tre vani al pianterreno (nei cui soffitti compaiono le figure di Giove, Flora e Marte di un artista sconosciuto) vicine agli esempi del Botti e impreziosite da una grande ricchezza di motivi ornamentali e di fiori, di un corridoio al primo piano, e della volta e delle pareti del salone del secondo piano in collaborazione con R. Del Pace (Spinelli, 1995).
Ultima opera del F. menzionata dalle fonti è la decorazione ad affresco eseguita nel 1729 in collaborazione con V. Meucci, della distrutta chiesa fiorentina di S. Elisabetta (Richa, 1759, p. 268; Paatz - Paatz, 1941).
Il F. morì a Firenze il 31 ott. 1732 e il giorno successivo fu sepolto nella cappella di S. Luca alla Ss. Annunziata. Nella chiesa di S. Maria a Settignano, fra il primo e il secondo altare a sinistra, si trova una memoria funebre dedicatagli nel 1733 dal fratello (Visonà, 1995).
Fonti e Bibl.: Firenze, Bibl. nazionale, ms. Pal. E.B. 9.5: F.M.N. Gabburri, Vite di pittori (1719-1741), I, c. 463; IV, c. 2215 (s.v.Rinaldo Botti); G. Richa, Notizie istoriche delle chiese fiorentine divise ne' suoi quartieri, II, Firenze 1755, p. 243; VIII, ibid. 1759, pp. 240, 268, 284; D. Moreni, Descrizione della Ss. Nunziata di Firenze, Firenze 1791, p. 58; F. Tolomei, Guida di Pistoia per gli amanti delle belle arti, Pistoia 1821, p. 135; P. Tonini, Il santuario della Ss. Annunziata di Firenze…, Firenze 1876, p. 57; M. Cioni, Le pitture settecentesche in S. Verdiana di Castelfiorentino, in Miscellanea storica della Valdelsa, XXIV (1916), 68-69, p. 66; W. Paatz - E. Paatz, Die Kirchen von Florenz, I, Frankfurt a.M. 1940, pp. 33, 436 s.; II, ibid. 1941, p. 20; III, ibid. 1952, p. 105; U. Procacci, Il soffitto della basilica, in La Madonna e la basilica dell'Impruneta. Numero unico…, Impruneta 1947, p. 6; R. Fantappiè, Il bel Prato, II, Firenze 1984, p. 192; S. Casciu, Due episodi della scultura fiorentina del Settecento nel mecenatismo di Anna Maria Luisa de' Medici, in Paragone, XXXVII (1986), 435, p. 95 n. 47; G. Contorni, Villa Il Diluvio, in Scandicci. Itinerari storico-artistici…, a cura di D. Lamberini, Firenze 1990, pp. 159 s.; E. Casalini, L'iconografia dei sette fondatori, in Da "una Casupola" nella Firenze del sec. XIII. Celebrazioni giubilari dell'Ordine dei servi di Maria…, Firenze 1990, p. 99 n. 3; M.C. Fabbri, Cella e cappella del "recluso" servita A.M. Montorsoli e gli affreschi inediti di A. Boscoli, ibid., pp. 272, 289-291 n. 80; F. Falletti, Il patrimonio storico artistico, in F. Falletti - G.C. Romby, Cultura e religiosità popolare nella montagna pistoiese. Il Museo d'arte sacra di Popiglio, Ospedaletto 1990, p. 49; S. Bellesi, La decorazione scultorea della chiesa di S. Firenze e alcune considerazioni sull'attività di G. Fortini, in Antichità viva, XXXI (1992), 1, pp. 38, 44 n. 3, 45 n. 13; C. Cresti, Civiltà delle ville toscane, Udine 1992, pp. 344, 346 s.; S. Bellesi, Frammenti dell'altare settecentesco di S. Francesco a Pistoia, in Paragone, XLV (1994), 529-533, p. 280 n. 2; R. Spinelli, Le decorazioni settecentesche, in Palazzo Spini Feroni e il suo museo, a cura di S. Ricci, Milano 1995, pp. 177 s., 187 s.; M. Visonà, La decorazione plastica. G. Fortini da Settignano alle corti d'Europa, in L'oratorio della Madonna del Vannella, a cura di E. Neri Lusanna - M. Visonà, Settignano 1995, pp. 102, 106 n. 29; C. Zamboni, Il periodo di F.M.N. Gaburri, in Il palazzo Vivarelli Colonna, Firenze 1996, p. 59; U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexicon, XII, p. 228.