BENEDETTO di Bartolomeo
Senese, di famiglia non agiata (e non della famiglia Bartholomei, come opinò il De Angelis, p. 79), dovette nascere verso la fine del sec. XIV da un maestro Bartolomeo. Esercitava il mestiere di cimatore di panni quando nell'agosto del 1427 s. Bernardino giunse per la seconda volta in Siena per tenervi una serie di prediche in piazza del Campo. B., che pare avesse elaborato un sistema per scrivere compendiatamente sotto dettatura, registrò con uno stilo su tavolette di cera tutte le quarantacinque prediche del santo, stendendole poi volta per volta in forma intelligibile "in foglio"; la sua opera è così descritta dal prologo apposto alla raccolta delle prediche senesi di Bernardino: "stando alla predica inscriveva in cera con lo stilo, e detta la predica tornava alla sua bottega e iscriveva in foglio" (Le prediche volgari, I, p. 4). La sua registrazione risultò fedelissima, tanto da riportare non solo tutte le espressioni particolari e le onomatopee di cui s. Bernardino arricchiva il suo dire, ma anche le frasi che il predicatore pronunciava occasionalmente al di fuori del contesto della predica, richiamando qualcuno che dava disturbo o minacciava di addormentarsi, o rivolgendosi a lui stesso che scriveva per attirarne l'attenzione: "e scrivegli bene" (ibid., I, p. 163); "doh, in buona parola, o scrittore, scrivela questa" (ibid., II, p. 35). Questi richiami allo scrivano dimostrano che la registrazione avveniva con il permesso, anzi con la collaborazione del predicatore, che spesso si preoccupava di pronunciare lentamente le citazioni in latino per permettere a B., che lo ignorava, di prenderne nota: "Tolle, o tu che scrivi, io li dirò prima per lettera e poi li disporrò in volgare e dirolli a quatro a quatro" (ibid., II, p. 275).
La raccolta delle prediche trascritte da B. è tramandata da alcuni codici quattrocenteschi, di cui tre posseduti dalla Comunale di Siena (U. I. 4, U. I. 6 e U. L 5, datato 1463) e uno dalla Comunale di Palermo, datato 1443 (2. Q. q. C. 38); nessuno di essi è autografo; il più autorevole sembra essere il Sen. U. I-4, sul quale fu basata l'edizione critica curata da L. Bianchi nel 1880.
Fonti e Bibl.: Le prediche volgari di San Bernardino da Siena dette nella Piazza del Campo l'anno MCCCCXXVII, a cura di L. Bianchi, I, Siena 1880, pp. XIII s.; L. De Angelis, Sopra un codice cartaceo del secolo XV, scritto la Prima volta in cera.... Colle 1820; P. Bargellini, San Bernardino e il suo stenografo, in Nuova Antologia, 16 dicembre 1932, pp. 507-515; Id., San Bernardino da Siena, Brescia 1945, pp. 248-257.